50. There Is Only One Thing Worse Than A Rapist. Boom. *Gasp* A Child.

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Era ora.

Izuku guardò tra i messaggi e mise l'indirizzo che Dabi gli aveva inviato nel GPS del suo telefono, prima di strapparsi via le coperte, cambiarsi rapidamente nei vestiti che Eraser gli aveva portato e sgattaiolare fuori dalla finestra il più in silenzio possibile.

Essere così in alto ora era diverso... più spaventoso. Se avesse fatto anche solo un errore, non ci sarebbe stata una seconda possibilità. Sarebbe finita così.

Oh, era così che si sentivano le persone normali? Avere paura di morire accidentalmente e di far scomparire tutto? Era pazzesco come solo pochi giorni fa questo fosse tutto ciò che voleva, e ora aveva il terrore di fallire.

No. Non poteva permettersi di pensare in quel modo.

Arrivò a terra relativamente illeso. Scalare un edificio e saltare sul terreno duro non era esattamente piacevole dopo essere quasi morti e aver dovuto fare affidamento sulle funzioni regolari del suo corpo e sui quirk degli altri per guarire. Gli mancava il suo reset dopo essere morto.

Mentre si intrufolava in strada e su un autobus, il suo corpo urlava dal dolore. Gli faceva male tutto, le zone intorno ai punti erano doloranti ed era in difficoltà per non essersi allenato per alcuni giorni. Il suo corpo non era più abituato a tutto questo, ma non avrebbe lasciato che una cosa sciocca come quella lo fermasse.

Non gli ci volle molto tempo per arrivare dove era diretto, ma ci volle abbastanza perché Eraser apparentemente controllasse la sua stanza vuota e iniziasse a bombardare il suo telefono.

Izuku era stato previdente e aveva disattivato la sua posizione prima di andarsene, bloccando anche qualsiasi altro modo per rintracciare il suo telefono. Silenziò i messaggi dell'eroe e fece lo stesso con quelli di Mic e Hitoshi, giusto per sicurezza, prima di scendere dall'autobus e dirigersi verso il punto indicato dal suo GPS.

Era buio. Cioè, ovvio che era buio, era un quarto a mezzanotte, ma dove si trovava non c'erano lampioni, o almeno non funzionanti, non c'erano nemmeno macchine, quindi Izuku dovette fare affidamento solo sui suoi occhi per vedere dove stava andando.

Quando finalmente arrivò, in qualche modo, non fu sorpreso. La Lega sembrava apprezzare molto i suoi bar, anche se non era del tutto sicuro che Shigaraki fosse abbastanza grande per bere. Immaginò che bere da minorenni non fosse poi chissà che, rispetto al tentare di uccidere il Simbolo della Pace e rapire bambini, ma vabbè.

Mandò un messaggio al numero di Dabi facendogli sapere che era qui, e non passò molto tempo prima che una familiare faccia sfregiata spuntasse dalla porta sul retro.

"Sei in anticipo." Disse per niente sorpreso, mentre lo squadrava dall'alto in basso.

"Mi piace pensare di essere puntuale. Comunque, voglio solo finire il più in fretta possibile, mostrami dov'è la bambina."

Il villain annuì, prima di sbirciare all'interno, guardarsi intorno, e poi trascinare in fretta Izuku attraverso la porta afferrandolo per la maglietta.

Lo trascinò in una stanza buia via dal corridoio, dove non erano così facili da vedere, e richiuse la porta dietro di loro.

"Ok, se questa è un'imboscata, possiamo per favore fare in fretta e basta? Sono davvero stanco e-"

"Puoi stare zitto?" Sussurrò Dabi aggressivo mentre controllava la stanza, guardando attraverso le finestre e assicurandosi che fossero al sicuro.

Izuku alzò le mani in segno di resa e aspettò pazientemente che il ragazzo finisse.

Dabi oltrepassò Izuku e accese l'interruttore della luce, prima di girarsi verso di lui con le sopracciglia aggrottate. "In che senso imboscata? Pensavi che ti avessi mentito e stessi solo cercando di ucciderti?" Izuku alzò le spalle in segno di affermazione, cosa che fece rimanere il villain a bocca aperta. "Non avrei-pensavi davvero che l'avrei fatto?"

Desperately Departing || My Hero AcademiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora