18. Eraserhead ha effettivamente degli amici??

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"Sta' zitto," si lamentò il villain mentre scavalcava la crescente pozza di sangue che proveniva dalla faccia di Shouta, "Potrai anche essere forte Eraser, ma sei davvero fastidioso. E per questo devi morire, prima di diventare un problema ancora più grande."

Non si mosse più, nemmeno quando il Nohmu alla fine lo liberò o quando, apparentemente, fu portato via dai suoi studenti. Non riusciva a svegliarsi, non importava quanto ci provasse o quanto urlasse nella propria testa.

Era impotente... inutile. E lo odiava.

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Shouta si svegliò con un sussulto e fu accolto dalla completa oscurità. Dopo un momento iniziò a farsi prendere dal panico. Il leggero e costante fischio presente in sottofondo iniziò ad aumentare mentre i suoi pensieri correvano veloci.

L'ultima cosa che ricordava era la sua faccia che veniva sbattuta sul cemento... ancora... e ancora... e ancora fino a quando alla fine non era svenuto. E se quella cosa gli avesse danneggiato permanentemente gli occhi? Il suo quirk non avrebbe più funzionato senza i suoi occhi. Non sarebbe mai più stato in grado di vedere i suoi studenti, o i suoi amici, o il suo ragazzino problematico-

Prima che potesse entrare in una spirale di pensieri ancora più profonda, sentì un leggero tonfo e il suono di qualcosa che si apriva e poi la botta e il grugnito di qualcuno che cadeva e imprecava sottovoce.

"Ragazzo??"

L'unica persona abbastanza stupida e pazza da cadere letteralmente dentro ad una finestra sigillata di un ospedale era Serpentine e, con tutta sincerità, Shouta non avrebbe escluso questa possibilità.

"Sorpresa?"

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Izuku aveva sentito dell'attacco alla scuola e delle condizioni di Eraserhead. Aveva dovuto fare un po' di ricerche, ma era anche riuscito a capire in quale ospedale era ricoverato e persino il numero della stanza in cui si trovava.

Non era sicuro di dover essere felice o preoccupato dal fatto che queste informazioni fossero state così semplici da trovare. Non che fosse stato troppo facile, perché ci aveva messo un po', ma avrebbe comunque dovuto farne nota ad Eraser, una volta guarito.

Poi Izuku si era ritrovato a guardare l'esterno dell'ospedale, in effetti dello stesso ospedale da cui era scappato subito dopo essere tornato in vita per la prima volta. Secondo le sue informazioni, Eraser era al sesto piano nella stanza 6-C...

Era fattibile.

Non fu difficile scalare l'edificio, la parte difficile era stare lontano dagli sguardi sia dei pazienti nelle altre stanze, che delle persone all'esterno che potevano vederlo. E anche staccare la serratura della finestra da fuori non fu una passeggiata, ma ci riuscì comunque.

Sperava solo di aver beccato la stanza giusta.

Una volta aperta la finestra, Izuku cercò di entrarci con grazia, ma non aveva mai fatto niente con grazia in tutta la sua vita, quindi perché questa volta sarebbe dovuto essere diverso?

Infatti non lo fu. Per questo non si sorprese quando cadde dalla finestra e si schiantò a terra, lasciando andare una serie di parolacce sottovoce che prima non avrebbe mai detto.

"Ragazzo??"

La voce di Eraser lo strappò via dal suo momento di autocommiserazione e, quando vide l'agitata figura mummificata dell'eroe professionista, Izuku sentì il suo cuore sollevarsi. Era riuscito a vedere di persona che stava bene. Che non era ferito gravemente o...

Gli importava davvero così tanto di lui? Si erano avvicinati così tanto negli ultimi mesi?

"Sorpresa?"

Desperately Departing || My Hero AcademiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora