14. Viva Il Gioco Delle Venti Domande!

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Questa era un'idea terribile.

Forse la cosa peggiore a cui avesse potuto accettare. C'erano così tante domande che Eraser avrebbe potuto porgli, a cui Izuku non sarebbe stato in grado di rispondere. Ma lo avrebbe lasciato evitarne qualcuna?

Se ne sarebbe dovuto andare e basta e dire all'eroe che l'avrebbe rivisto domani... quindi perché non l'aveva fatto?

Forse era il disprezzo di Izuku per la propria vita e qualsiasi altra cosa avesse a che fare con essa, ma sapeva di non essere ancora in grado di morire, quindi perché avrebbe dovuto rischiare di complicarsi le cose? Eraserhead gli piaceva davvero?

Certo, ormai Izuku lo conosceva da un po' e l'eroe lo aveva aiutato molto, ma questo non significava che fossero... amici, giusto? Ed era giusto chiamarlo così? Eraser probabilmente sarebbe potuto essere... beh, non suo padre, ma comunque. Era strano essere amico di qualcuno che aveva quasi il doppio dei tuoi anni?

La risposta era davvero così importante?

Sì. Per tutta la vita di Izuku c'era stata solo una persona adulta che si era presa veramente cura di lui ed ecco qui quest'uomo, scontroso e con l'aspetto di un senzatetto, che si prendeva cura di lui, così senza un motivo. Non ne avrebbe ricavato niente, quindi perché Eraser era lì? Perché gli importava?

Izuku aveva bisogno di sapere. Ed era disposto a rispondere alle sue domande per ottenere una risposta.

"Beh?" La voce di Izuku sembrò riportare l'eroe alla realtà, dopo che si era perso nei suoi pensieri.

"Va bene, prima domanda: quanti anni hai?"

Ugh. Perché Eraser era così?

"...ho appena compiuto quindici anni." Izuku odiava già questo gioco. Non voleva dare più informazioni su se stesso del necessario. E se lui e Tsukauchi avessero scoperto che era legalmente morto e orfano? Cosa avrebbero fatto?

Lo avrebbero buttato in un altro orfanotrofio? No. Non sarebbe successo, Izuku non l'avrebbe permesso.

Eraserhead sembrò sorpreso dalla sua risposta, ma non tanto quanto si era aspettato. Ad essere onesti, Izuku non sembrava esattamente grande, quindi non era un grosso problema.

"Ok, tocca a me. Perché hai continuato a stare con me dopo che mi hai incontrato per la prima volta?" Izuku non aveva intenzione di girarci attorno. Aveva delle domande a cui serviva una risposta e voleva finire in fretta.

L'eroe impiegò un minuto per rispondere, ma quando lo fece Izuku pensò di vedere su di lui la traccia di un sorriso. "Mi avevi incuriosito."

"E cosa vorrebbe dire?"

"Ah, ah, ah, è il mio turno adesso." Ora stava effettivamente sogghignando ad un Izuku accigliato, che sbuffò e incrociò le braccia. "Vai a scuola?"

Questa era una domanda a trabocchetto e lo sapevano entrambi. Izuku dovette accettare il fatto che non ci sarebbe voluto troppo tempo prima che Eraser e Tsukauchi capissero che lui era Izuku Midoriya, perché non c'erano molti ragazzini 'morti' con il suo stesso aspetto.

Fu una specie di sollievo. Il monologo interiore di Izuku era tipo fatto per il settantacinque per cento da battute sulla morte, e pensava che Eraserhead avrebbe potuto apprezzarle, quindi era contento di non doversi più trattenere mentre era con lui. Era anche bello non dover più fingere o mantenere così tanti segreti.

"Un po' difficile andare a scuola da morto"

Il volto dell'eroe era difficile da decifrare. La sua espressione era stanca come sempre, ma sembrava che ci fosse un po' di 'sul serio?' in più e l'accenno di un sorriso che stava cercando di nascondere. Era esilarante.

Desperately Departing || My Hero AcademiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora