42. Honey, You've Got A Big Storm Coming.

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"Per favore! Per favore, lasciami ucciderlo-"

Izuku sospirò mentre tratteneva Hitoshi dal tentare di uccidere il suo vecchio amico d'infanzia. Si trovavano nel parcheggio della UA in attesa dell'arrivo del resto della classe e, come al solito, Katsuki era in anticipo. Sfortunatamente per lui, sia Eraser che Hitoshi erano a conoscenza del loro passato e quindi entrambi gli stavano mandando sguardi di morte, mentre il ragazzo cercava di comportarsi come se non se ne fosse accorto.

"No Toshi, non puoi ucciderlo. Se lo facessi, dovremmo cancellare il campo estivo."

"Perché non sei arrabbiato? Dovresti essere tu quello che cerca di ucciderlo, quindi perché sei così calmo?" Hitoshi si allontanò dalla presa di Izuku e fece un passo verso Eraser, che stava ascoltando e tenendo d'occhio tutto il resto. Fece un verso di assenso, ma quello fu l'unico contributo che diede alla conversazione. Sapeva che se si fosse lasciato andare alle emozioni avrebbe fatto qualcosa di cui si sarebbe pentito e non aveva per niente voglia di avere a che fare con genitori che si lamentavano.

Izuku si limitò a scrollare le spalle, cosa che fece urlare di frustrazione il suo amico, che quasi non si strappò i capelli. "Immagina qualcosa abbastanza volte nella tua testa e inizi a perderne interesse. Ho rivisto sia lui che il nostro passato anche troppe volte nei momenti in cui ero morto, e ha semplicemente... smesso di importarmi. Quella parte della mia vita è finita e quindi è inutile continuare a parlarne."

Hitoshi odiava quando Izuku aveva ragione. Avrebbe dovuto essere lui quello impulsivo e sconsiderato essendo un vigilante e tutto il resto, ma a volte dimenticava quanto fosse intelligente. Borbottò mentre incrociava le braccia, "Immagino di sì."

"È comunque un coglione, ma ho notato che è cambiato molto. È bello vedere che cerca di essere una persona decente."

Eraser emise un sospiro "Questo è vero, si sta impegnando per migliorare."

"Lo odio comunque."

"Uno di noi dovrà pur farlo." Izuku arruffò i morbidi capelli del suo amico che si lamentò e cercò di allontanargli la mano con uno schiaffo. "Sei un buon amico Toshi."

Una volta capito che non sarebbe stato in grado di allontanare il suo amico, Hitoshi sbuffò con un broncio, "Sì, sì..."

"Izuku."

Una voce bassa fece scattare di lato lo sguardo di Izuku e Hitoshi sobbalzò leggermente per la silenziosità del proprietario della voce.

I suoi occhi caddero sull'inconfondibile testa rossa e bianca del suo amico, e non poté fare a meno di sorridere al ricordo dell'altra notte.

_____

Era successo subito dopo che si era imbattuto in Dabi e Toga e Izuku stava cercando disperatamente di addormentarsi, ma come al solito la sua mente era troppo piena di pensieri, anche solo per poter sperare di riposare. Non riusciva a smettere di pensare a quell'incontro.

Perché erano lì? Perché sembravano interessati a lui? Significava che Shigaraki voleva ancora che Izuku si unisse alla Lega?

La risposta a quella domanda era arrivata quando il villain era apparso al centro commerciale e aveva costretto Izuku ad ascoltare i suoi problemi, ma non era questo il punto.

Principalmente era una la cosa alla quale non riusciva a smettere di pensare. Dabi. Quel ragazzo era un gran casino, innanzitutto, ogni volta che pensava a lui non poteva fare a meno di sentirsi come se lo conoscesse già, e questo era già abbastanza fastidioso, ma quando aveva accidentalmente tirato fuori il nome Todoroki, era andato fuori di testa.

Desperately Departing || My Hero AcademiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora