41. Imma Let God Fix It, Cause If I Fix It...Imma Go To Jail

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Si pensa sempre che il dolore più agonizzante sia il dolore che provi tu stesso, ma no. È guardare le persone che ami soffrire.

Shigaraki circondò il polso di Hitoshi con la mano e mentre Izuku guardava la sua pelle iniziare a sfaldarsi, il suo amico urlò come non aveva mai sentito prima. Fu un urlo che sapeva lo avrebbe perseguitato per il resto della sua vita.

Questo fece alzare in piedi il ragazzo, che corse verso i due. Staccò le dita screpolate di Shigaraki da Hitoshi e diede un calcio così forte alla faccia dell'uomo che sentì un 'crack'. Il villain inciampò all'indietro e per poco non cadde a terra, ma riuscì a rimanere in piedi mentre il sangue gli sgorgava dal naso ormai rotto e lui cercava di fermarne il flusso.

Hitoshi era a terra ora, a tenersi il braccio che continuava a lacerarsi davanti ai loro occhi. Per qualche ragione, il processo sembrava essersi rallentato, ma Izuku non poteva permettersi di pensarci in quel momento.

Tirò fuori il telefono e chiamò immediatamente Eraser dicendogli di andare al centro commerciale in cui si trovavano il più in fretta possibile, poi riattaccò il telefono in faccia all'eroe e compose il numero di Tsukauchi. Il telefono squillò solo una volta prima che la voce dell'uomo chiedesse freneticamente a Izuku cosa c'era che non andava. Lui gli disse di venire al centro commerciale e gli promise che gli avrebbe spiegato tutto una volta che fosse arrivato.

Una volta riattaccato, guardò di nuovo i villain. Erano rannicchiati insieme, entrambi che cercavano di fermare la cascata di sangue che continuava a uscire dalla faccia di Shigaraki.

"Voi due fareste meglio ad andarvene prima che vi uccida. Non sono sicuro di quanto autocontrollo mi sia rimasto, e posso promettervi che non volete scoprirlo." Izuku non riconobbe la propria voce mentre pronunciava quelle parole e desiderava con tutto se stesso che il suo sguardo potesse uccidere le due persone di fronte a lui.

Sfortunatamente, per quanto ci provasse, non successe. Probabilmente fu una buona cosa però. Una volta riacquistata la ragione, si sarebbe pentito di aver tolto la vita a qualcuno. Anche se si fosse trattato della vita di uno di loro, sarebbe pur sempre stato un omicidio, non importava quanto se lo fossero meritato.

I villain lo fissarono con gli occhi pieni di paura. Non avevano mai visto questo lato di lui, e ne erano assolutamente terrorizzati.

Toga tirò in piedi Shigaraki e i due corsero fuori dal vicolo il più in fretta possibile, con Izuku che li osservò finché non sparirono dalla sua vista.

Una volta che se ne furono andati, riportò la sua attenzione sull'amico che teneva in grembo. "Va tutto bene Hitoshi, andrà tutto bene. Gli aiuti stanno arrivando e loro saranno in grado di curarti. Mi dispiace di non essere stato in grado di salvarti..."

"S-sta zitto." Il ragazzo sotto di lui tossì mentre faceva una smorfia guardandsi il polso che si stava ancora disintegrando. "Mi stai facendo sembrare debole."

Izuku emise una debole risata mentre sentiva che le lacrime cominciavano a traboccare. "Hai ragione. Sei troppo tosto per lasciare che questo ti fermi."

"Puoi dirlo forte."

"Va bene, devo riportarti dentro così possiamo andare incontro a Eraser e Tsuki."

Hitoshi mormorò in assenso, ancora accasciato sul suo grembo, "Va bene, ma non osare portarmi in braccio."

"Purtroppo non puoi fermarmi... principessa." Izuku sorrise compiaciuto e si beccò un'occhiataccia dal suo amico.

"Sta zitto."

Izuku fece scivolare le braccia sotto le gambe di Hitoshi e dietro il suo collo e si alzò. Usò il piede per aprire la porta e si mise a correre attraverso il centro commerciale, sperando che con quanto fuori di sé fosse in quel momento si ricordasse la strada per l'ingresso.

Desperately Departing || My Hero AcademiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora