✾ 3 ✾

3.7K 273 86
                                        

«Vengo con te» «Ti ho detto di no»«MA-»«Jimin

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Vengo con te»
«Ti ho detto di no»
«MA-»
«Jimin...» Taehyung fermò la sua camminata, voltandosi verso il migliore amico per poggiargli le mani sulle spalle «la tua famiglia è una delle loro principali concorrenti! Quando sentiranno il tuo odore, entreranno in difensiva e io, sentendo tutti questi ormoni, finirò con lo sbrattargli sul tappeto da migliaia di won»

Jimin si imbronciò, rilasciando un gran sospiro. In verità non aveva alcuna voglia di entrare in quel residence, ma l'idea di lasciare da solo Taehyung in mezzo ai Jeon non gli piaceva affatto.

Forse, tenere tutto nascosto a Jin-Hyung, non era stata una buona idea.
«Smettila di fare quella faccia! Non sto mica andando al macello!»
«Dici di no? Perché a me sembri proprio un agnellino...»

Taehyung lo colpì «Smettila e va ad aspettarmi ad uno Starbucks!»

«Star— dove diavolo lo hai visto!? Ma hai idea di dove siamo, o no? Questo è uno dei quartieri più altolocati non solo di Seul! Ma dell'intera Corea! Non ci sono Starbucks!»

Taehyung fece una smorfia di sfinimento, se continuava in quel modo sarebbe finito con il colpire Jimin dritto in faccia con un oggetto contundente «Allora va in uno di quei posti ricchi dove aspetta la gente ricca! Non mi interessa!!»

Jimin lo guardò male «Rispiegami un po' come fai a passare per ricco al campus? No, perché non—»
«Jimin!!»
«OK, OK! Tu vai dentro, ma io non mi muovo da qui!» sospirò scocciato il moro incrociando le braccia al petto.

A quel punto Taehyung raggiunse l'enorme recinzione del residence. Il grande cancello in metallo scuro era decorato da piccole foglioline da ornamento, che si accostavano benissimo alle rampicanti ben tenute che adornavano la parte laterale della recinzione.

La casa, in muratura bianca e in forme squadrate che gridavano modernità e lusso sfrenato, si intravedeva nonostante la piccola collinetta che la separava dal cancello.
Una graziosa vietta in ghiaia chiara, affiancata ad una strada in cementite, accompagnava gli eventuali visitatori, guidandoli sino all'edificio.

Di lato al cancello più piccolo, c'era un citofono elettronico munito di telecamera.
Taehyung aspettò che il suo amico si mettesse di lato, poggiandosi contro la recinzione. Poi, prese un gran sospiro cercando di calmarsi quanto più poteva.

Il suo dito tremava, intanto che premeva il pulsante del citofono. Mentre l'altra mano stringeva con forza il test di gravidanza che aveva nel giaccone di "marca" che indossava.

-Sì? - la voce cordiale ma distaccata di un uomo rispose dopo pochi istanti.

«B-Buongiorno... sto cercando la signora- Taehyung dovette controllare il foglietto datogli da Hoseok, visto che era talmente nervoso che non si ricordava il nome della donna- Jeon K-Kora»

-E chi la desidera? - chiese ancora quello che, era ovvio, fosse un domestico.

«M-Mi chiamo T-Taehy- cioè- Kim Taehyung!» aveva il cuore a mille e non era neanche ancora entrato.

𝕄𝕪 𝕓𝕝𝕖𝕤𝕤𝕚𝕟𝕘 𝕞𝕚𝕤𝕗𝕠𝕣𝕥𝕦𝕟𝕖 ||TkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora