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Yoongi sedeva sul letto di Jungkook, i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso rivolto verso il pavimento coperto da un elegante tappeto scuro «Taehyung è incinto?»

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Yoongi sedeva sul letto di Jungkook, i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso rivolto verso il pavimento coperto da un elegante tappeto scuro «Taehyung è incinto?»

«Già. Sono quattro mesi e mezzo oramai» Jimin, invece, se ne stava in piedi vicino la porta, le braccia intrecciate dietro la schiena, mentre passava da una gamba all'altra nervoso.

Nell'arco della sua vita non aveva mai provato vergogna come a seguito della scenata di poco prima. Ma, al contempo, non riusciva ad essere arrabbiato con quel biondo dall'aria sconfitta che ora sedeva a pochi metri di distanza da lui.

«E... il padre è Jungkook?»

«Esatto»

Yoongi grugnì, portandosi le mani al viso «Io pensavo...dea, sono un coglione»

Il corvino si avvicinò a lui, fino a portarglisi accanto «Che cosa pensavi? Che io e Jungkook ce la facessimo?»

L'alpha sollevò il capo, come se quelle parole lo avessero scottato come il fuoco «H-ho visto la tua auto lasciare la casa, i-il modo in cui avevate da fare sempre in contemporanea nell'ultimo periodo...» strinse con forza le labbra, tornando a fissare il tappeto «E oggi vi ho visto al centro, mentre chiacchieravate davanti un negozio...»

«E questo ti è sembrato abbastanza per trarre la conclusione che andassi a letto anche con lui?»

«H-ho sbagliato, ok?»

«Hai sbagliato? Yoon, mi hai tenuto il muso per giorni e, non contento, ti sei presentato qui ubriaco a fare una scenata! Questo è lontano da un semplice sbaglio! È lontano da ciò che avevamo deciso sarebbe stato il nostro rapporto»

Il biondo scattò in piedi, così all'improvviso che Jimin sobbalzò per lo spavento «Credi non lo sappia?! Cazzo, voglio seppellirmi in giardino e morire di stenti!»

«Allora perché lo hai fatto?!»

«Perché non sono riuscito a controllarmi!» lo gridò, immobilizzando Jimin sul posto «Quando ho pensato potessi appartenere a qualcun altro, a Jungkook tra tutti quanti... non ci ho più visto»

Jimin si alzò in piedi a sua volta «avevamo concordato che quello che c'era tra di noi non era importante! Che non avrebbe influito sui nostri sentimenti» Yoongi, che fino a quel momento aveva fatto avanti e indietro, si fermò, così da fissarlo dritto negli occhi «E tu ci riesci?»

Deglutì a quella domanda, nonostante la bocca si fosse seccata tutta insieme. Abbassò lo sguardo, puntandolo a terra «Sono un Park» le scarpe sportive di Yoongi comparvero nel suo campo visivo, segnalandogli che si era avvicinato «Non è quello che ti ho chiesto Jimin» sollevò una mano, portandola fino al suo mento e sollevandogli il capo «Riesci a non considerare ciò che facciamo importante? Riesci a non farlo influire con i tuoi sentimenti?» si fece più vicino portandosi ad un soffio dal suo viso paffuto e, ora, un poco colorato.

𝕄𝕪 𝕓𝕝𝕖𝕤𝕤𝕚𝕟𝕘 𝕞𝕚𝕤𝕗𝕠𝕣𝕥𝕦𝕟𝕖 ||TkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora