Con il subentrare dell'inverno, gli orari al Pub dove Taehyung lavorava, sembrarono allungarsi fino a diventare infiniti.
Forse perché, visto il freddo, i clienti preferivano stare al caldo di un locale, piuttosto che fuori a congelarsi.
O forse, era semplicemente l'esasperazione dell'omega a dargli quell'impressione.
«Hey, chiappette d'oro, mi porti un'altra birra?» la voce rauca di uno dei clienti abituali fece roteare gli occhi all'omega al bancone.
«Alzati e vieni a prendertela. Oggi non servo ai tavoli» rispose acido, facendo illuminare gli occhi dell'alpha che gli aveva parlato di un rosso intenso. Era un uomo ben piazzato con l'aria di chi non vede una doccia da almeno una settimana. A Taehyung vennero i brividi solo a guardarlo. Ma, come al solito, la sua linguaccia non ci riusciva proprio a tacere.
«Questa tua insolenza, puttanella, prima o poi ti metterà nei guai» l'uomo, con un ghigno, si alzò in piedi per raggiungere l'angolo bar dove si trovava. Poggiò una mano pesante sul legno del bancone, causando un leggero riverbero che fece drizzare nuovamente le penne al ragazzo dai capelli blu. Anche se, probabilmente, era più per la minaccia velata che per il gesto in sé.
«Oh credimi, più nei guai di come sto adesso, la vedo difficile finirci» disse comunque, porgendosi in avanti per porgere all'uomo l'ennesima brocca di birra della serata. Quando fece per ritirarsi, però, questo gli afferrò il polso, tirandolo verso di sé con un gesto brusco «Non dovresti scherzare con il fuoco... non sono un uomo con un gran senso dell'umorismo» lo sussurrò ad un passo dal suo viso, sprigionando gli contro il suo alito accentuato dall'alcol e la puzza di carne marcita mangiata chissà quando.
Taehyung provò a tirarsi indietro, ma l'alpha strinse la presa con più forza, arrivando fino a farlo soffiare dal dolore.
Intorno a loro, i clienti e gli altri baristi assistevano alla scena. C'era chi sembrava divertito e chi li osservava con completa indifferenza.
L'omega sapeva che nessuno sarebbe intervenuto se non il vecchietto proprietario del locale che, ovviamente, di sera non c'era mai.
Fece per parlare e chiedere al brutto ceffo di liberarlo, quando vide una terza mano poggiarsi sull'avambraccio possente dell'uomo. Le nocche, segnate da piccole e molteplici cicatrici, passarono dal rosa al bianco, tanto quella mano strinse forte la presa attorno a quell'avambraccio «Che coincidenza, io sono proprio come te»
Di nuovo quella voce.
Taehyung fece giusto in tempo a riconoscerla, che vide l'alpha che lo aveva aggredito, venir allontanato con violenza «Per questo, adesso ti stacco queste mani da maiale che ti ritrovi e te le ficco su per la gola, mh?» gli ormoni di Jungkook fecero congelare l'intero ambiente, intanto che rigirava il braccio dell'uomo dietro la sua schiena e gli dava un calcio nel retro delle gambe per farlo cadere in ginocchio davanti il bancone, dove sbattette la testa.
STAI LEGGENDO
𝕄𝕪 𝕓𝕝𝕖𝕤𝕤𝕚𝕟𝕘 𝕞𝕚𝕤𝕗𝕠𝕣𝕥𝕦𝕟𝕖 ||Tk
FanfictionTaehyung non era forte come un alpha, o indipendente come un beta... No, questo no... Taehyung, dopotutto, era un semplice omega. Ma, invece, aveva qualcosa che in molti non avevano: La bellezza. E diamine se era bello. Bastava un battito di cigl...