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«Io credo

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«Io credo... di essermi innamorato di te»

Quanto tempo era passato da quando aveva sentito quelle parole?

Taehyung quasi aveva perso il conto dei giorni, nonostante continuasse a ripensarci ancora e ancora.

Non capiva, proprio non riusciva a capacitarsi di tutta la situazione.

Del comportamento di Jungkook sin da quella notte.

Gli aveva detto che credeva di amarlo, sembrava serio mentre parlava e lui gli aveva creduto.

Eppure, sin da allora, Jungkook sembrava distante più che mai.

Non lo trattava in modo freddo o indifferente. Sembrava solo... distante. Ma forse era solo impegnato. O, almeno, questo era quello che gli dicevano tutti.

Yoongi, un giorno in cui aveva beccato lui e Jimin a parlarne, gli aveva spiegato che i Jeon, sin da quando avevano scoperto della sua gravidanza, avevano imposto a Jungkook più lavoro aziendale, costringendolo ad immergersi per davvero negli affari familiari.

Taehyung non aveva detto nulla al riguardo. In fin dei conti, era meglio quello che il mettergli le mani addosso, no?

Ma sentiva che c'era dell'altro, solo... non capeva cosa.

Jungkook tornava tardi, saltando le cene con lui e le gemelle. A volte, quei rari momenti in cui tornava e lui era ancora sveglio, quasi neanche gli rivolgeva la parola, filando subito in camera a docciarsi.

Taehyung ci stava provando ad ignorare quella brutta sensazione che cresceva di volta in volta nel suo petto, ma stava diventando opprimente, tanto grande da volergli infrangere le ossa del petto.

Tanto grande da trasformarsi in un brutto mostro nella sua mente.

«Buongiorno», mentre riponeva il succo di frutta nel frigorifero, la voce assonnata dell'alpha lo portò a voltarsi.

Taehyung faceva fatica a guardarlo in faccia, ma i suoi occhi, come al solito, non si proibirono di godere della sua figura snella e ben scolpita. Un tempo, Jungkook non si faceva troppi scrupoli ad andarsene in giro per casa mezzo nudo... adesso, gli strati di vestiti su di lui erano così tanti che quasi coprivano il suo odore di vaniglia «'giorno» rispose con un filo di voce.

L'alpha gli passò accanto, raggiungendo la macchinetta del caffè sul bancone. Il suo corpo, il suo calore ... Taehyung li percepì uno ad uno, sperando per l'ennesima volta che, almeno per sbaglio, Jungkook lo sfiorasse. Ma, proprio come succedeva ogni singolo giorno sin da quella dannata notte, le sue speranze vennero abbattute come un muro vittima di una mazza in metallo.

Si morse il labbro con forza, nascondendo il disappunto nella tazza dove aveva versato il succo.

Forse si era sbagliato a credere che fosse stato serio.

𝕄𝕪 𝕓𝕝𝕖𝕤𝕤𝕚𝕟𝕘 𝕞𝕚𝕤𝕗𝕠𝕣𝕥𝕦𝕟𝕖 ||TkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora