Taehyung non era forte come un alpha, o indipendente come un beta...
No, questo no... Taehyung, dopotutto, era un semplice omega.
Ma, invece, aveva qualcosa che in molti non avevano: La bellezza.
E diamine se era bello.
Bastava un battito di cigl...
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La mattina a casa Jeon diventava sempre un po' più traumatica per Jungkook.
Di norma, non si alzava prima delle 9.00, si faceva una doccia, si lavava i denti, poi scendeva per la sua colazione ipocalorica da atleta, una lieve letta all'orario universitario, infine gli allenamenti e la scuola.
Poi, era arrivata Sunsun, e già la sua routine aveva subito un lieve mutamento, visto che l'alpha ci teneva a passare con lei più tempo che poteva.
Ma da quando era arrivato Taehyung... Diamine, si era sballato tutto quanto.
«Buongiorno, pene lesto!» Jimin, seduto al suo posto della penisola, aveva quel suo solito sorriso bastardo stampato in faccia «Oh, Jiminie... avanti lascia stare il nostro Prime! L'importante è che si occupi di tutta la squadra di calcio che metterà al mondo, hm?» Seokjin, da davanti i fornelli, si voltò a guardarlo, lo sguardo angelico nascondeva un'aria omicida.
L'alpha grugnì di frustrazione, da quando avevano scoperto della gravidanza trigemellare, quei due non facevano che torturarlo.
«Lui viene a scroccare, ma tu? Non hai una barca di soldi in cui andare ad affogarti, nanerottolo?» afferrò lo sgabello dove sedeva Jimin, sollevandolo di peso per farlo cadere «N-Non ti azzard- Ah!» Jimin, che aveva provato a tenersi alla penisola, perse l'equilibrio, finendo quasi con il sedere a terra «Dannato bastardo!»
«Mia la casa, mio lo sgabello! Smamma!» sbuffò Jungkook, sedendosi al suo posto con un cipiglio lungo.
Il suo sguardo si addolcì soltanto quando vide comparire dal soggiorno le sue sorelline. Insieme... doveva ancora abituarcisi.
«Buongiorno», salutò le due, che gli sorrisero sedendoglisi accanto. Minsun veniva tutte le mattine, Taehyung le aveva ordinato di venire a fare colazione con loro prima di andare a scuola. Sunmin era ancora un po' sulle sue, ma permetteva alla sorella di venire a svegliarla e lasciava anche che le raccontasse ciò che faceva a scuola, come andavano le sue giornate.
«Ecco qui angioletti!» Jin posò davanti il viso delle due, due bei piattoni con tre panini alla marmellata, poi un bicchiere di ace e dei biscotti al cioccolato. Poi passò a Jimin, e apparecchiò anche per sé stesso e Taehyung che non era ancora sceso.
Jungkook guardò il tavolo apparecchiato per tutti e aspettò, ma quando vide Seokjin sedersi gli venne automatico chiedere «E la mia colazione?»
Tutti lo guardarono, chi più indignato dell'altro «Oppa, io ti voglio bene, ma Jin-oppa non lavora mica per te, sai?» Sunsun scrollò le spalle con ovvietà, facendo aprire la bocca al fratello maggiore.
«Quindi fatemi capire. Venite qui all'alba, fate una caciara degna di uno stadio, mi insultate e non mi fate neanche la colazione...» nessuno rispose e lui puntò la lingua nell'interno della sua guancia «Bene» si alzò in piedi, iniziando a camminare per tornare al piano superiore.