Taehyung non era forte come un alpha, o indipendente come un beta...
No, questo no... Taehyung, dopotutto, era un semplice omega.
Ma, invece, aveva qualcosa che in molti non avevano: La bellezza.
E diamine se era bello.
Bastava un battito di cigl...
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L'odore di fiori era talmente forte da appannargli i sensi, per non parlare dei colori sgargianti che quasi sembravano voler prendersi beffa di lui.
Jungkook guardò tutti i mazzi di fiori che la fioraia gli aveva messo dinnanzi, rimpiangendo il negozio di mobili per bambini dove era stato fino a poco prima.
«Allora, signor Jeon, ce ne è qualcuno che le piace?» chiese la donna, una graziosa beta con l'ampio sorriso e due giganteschi diamanti appesi alle orecchie che gli deformavano i lobi.
L'alpha la guardò, tornando poi sull'ammasso di colori che aveva davanti. I denti torturavano l'interno delle sue labbra, mentre la sua mente si rifiutava di collaborare nello sceglierne uno «Senta- sbuffò esasperato dall'indecisione e da quel profumo che iniziava a fargli girare la testa- faccia lei... mi fido» sentì il telefono nella tasca della giacca iniziare a vibrare, quindi lo raggiunse con una mano.
«Per quando le serve?» chiese ancora l'altra.
Lui, che ora si era corrugato nel riconoscere il nome sullo schermo, la guardò confuso più di prima «Eh?»
«Il mazzo, signore. Per quando le serve»
«Ah- Jungkook passò il dito sullo schermo, portando l'apparecchio all'orecchio – Per sabato sera, farà in tempo a prepararlo?»
La commessa gli rispose in affermativo, ma lui già aveva perso completamente interesse. Si allontanò veloce dal bancone per andare in un angolo del lussuoso negozio «Quando mi chiami tu ho sempre il terrore» ringhiò sommessamente alla cornetta.
Seokjin, dall'altra parte, ricambiò con un verso di sufficienza -E fai bene, inutile spruzza sperma. Che cosa hai fatto al mio Tata?!-
Jungkook si portò l'indice e il pollice a stringere la base del naso, intanto che sentiva il peso della notte in bianco farsi sempre più pesante sulle sue spalle «Senti, ho capito che siete molto legati, ma quello che succede tra me e lui non ti riguarda»
-Mi riguarda dal momento in cui mi ha chiamato un certo Hoseok, dicendomi di aver trovato il mio cucciolo a terra in preda ad una crisi di pianto isterico! -
A quello, Jungkook perse un battito «Cosa? E-e ora dov'è? Lì con te?» chiese agitato, la voce tanto alta da attirare l'attenzione degli altri clienti nel negozio. Guardandosi intorno, Jungkook si strinse nelle spalle, voltandosi poi verso la vetrata e facendosi un poco più piccolo.
-Sta calmo idiota|! Adesso sta meglio e no, non è qui. Per questo ti chiamo, quel ragazzo ha detto che Taehyung gli ha chiesto di riaccompagnarlo a casa. Io sono a lavoro, non staccherò prima di sera e anche Namjoon. Quindi tocca a te, muovi il culo e vai-
Jungkook aprì la bocca per dirgli che non stava ai suoi ordini, anzi avrebbe dovuto essere l'esatto opposto. Ma la richiuse «Non ho bisogno di sentirmi dare ordini da te, brutto scroccone. Sarò lì a breve e per quando arriverai avrò fatto cambiare anche le serrature di casa»