Tornai a casa verso le otto di sera. La giornata trascorsa con Andrea fu magnifica. Dopo essere stati a mare siamo stati un po' in città. Abbiamo passeggiato sul lungomare,abbiamo scherzato e abbiamo mangiato il gelato. Andrea è stato così dolce con me. Non so davvero come fa quel ragazzo. Non so come faccia a capirmi,a sopportarmi,a rendere tutto semplice,divertente,a far diventare ogni giornata serena,felice. Appena arrivammo fuori casa mi salutò. – A domani bimba- disse baciandomi la fronte. Gli scompigliai i capelli. – Grazie Andrè- sussurrai. Mi voltai ed entrai in casa,pronta ad affrontare la furia di mia madre. – Buonasera- dissi e corsi verso le scale. – Grace!- la voce di mamma mi bloccò. – Dove sei stata?-.- Con Andrea- risposi. – Con Andrea eh...- disse con fare malizioso. – Io e Andrea non stiamo insieme mamma ok? Sono già innamorata di un altro ragazzo!- urlai. Non so perché reagii così ma non volevo che nessuno rovinasse quella strana felicità e quindi cercavo di difendermi. – Non azzardarti più a urlare così chiaro? Fallo un'altra volta e poi vediamo se esci signorina. E stasera a letto senza cena!- mi urlò mia madre in faccia. – Meglio così! Tanto non ho fame!- urlai anche io e corsi su per le scale. Entrai in cameretta e sbattei la porta. Mi sdraiai sul letto e presi il cellulare per mandare un messaggio ad Andrea. E per fortuna che abbiamo mangiato il gelato. A letto senza cena. Stanotte rimedio. Risi tra me e me. La risposta arrivò subito. Non ci pensare nemmeno. Mangerai domani,fa male mangiare di notte. Ora devo scappare,ciao. Sorrisi di nuovo. Presi gli auricolari e misi ovviamente Tiziano. Mi addormentai subito,cullata dalla sua voce e dalle sue parole.
Erano trascorsi così nuovi giorni. Mi svegliai quella mattina tutta stordita. Andai in bagno e mi gettai subito sotto la doccia. Mi vestii con jeans e felpa e ovviamente le mie converse. Mi truccai e mi pettinai. Ritornai in camera e accesi il cellulare. Venerdì. COSA? CIOE'. VENERDI'? OGGI E' VENERDI'? Respirai a fondo e mi sedetti sul letto. Andai su internet e cercai la canzone di Tiziano. Ritrovai le cuffie tra le coperte e le misi. Feci partire la canzone 'Senza scappare mai più'. La ascoltai,parola per parola. Qualche lacrima mi scese,ero troppo emozionata. Scesi giù e afferrai una merendina per poi uscire di casa. La canzone finii. Tiziano non sarebbe scappato più,questo era certo. Ma lui voleva dirmi qualcosa,ne ero sicura. Già,nemmeno io dovevo scappare più. L'autobus arrivò subito e con lui Andrea che correva. Salimmo e lui era tutto affannato,con i capelli spettinati. – È uscita la canzone!- esclamai mentre prendevamo posto. – Fammi sentire- disse riprendendo fiato. Gli diedi i miei auricolari e gliela feci ascoltare. Si appoggiò allo schienale e chiuse gli occhi. I capelli gli stavano sul viso. Glieli scostai con una mano e mi misi a guardare i lineamenti del suo viso. Non c'era dubbio,Andrea era bellissimo. Probabilmente la canzone era finita perché lui riaprii gli occhi sorridente. – È chiaro. Non devi scappare più- disse. Sorrisi. Quando arrivai a scuola non so per quale miracolo le ragazze erano già lì fuori e mi abbracciarono appena mi videro. – La canzone!- urlarono. – Lo so!- urlai anche io. Restammo un po' così,tra urli e scleri,fino a che la campanella suonò. Entrammo in classe e mi preparai a quelle cinque ore di lezione. Prima ora:italiano. Iniziamo bene. L'unica cosa che mi rendeva felice era il nuovo singolo del mio idolo. Perché dopo sarebbe arrivato il nuovo disco e quindi il tour e tante altre nuove canzoni. Mi appoggiai al banco e sospirai. Era strano ma stavo iniziando a sentirmi bene. La giornata a scuola finii senza nemmeno rendermene conto. All'uscita salutai le ragazze e mi avvicinai ad Andrea. Lo abbracciai. – Ehi- disse. – Torno a casa con Lorenzo- dissi eccitata. Lui sorrise,probabilmente della mia ingenuità da bimba. – Ci vediamo oggi?- sorrise. Da quando io e il mio migliore amico stavamo sempre insieme? Più o meno da quella giornata a mare. Mi sento così legata a lui. Annuii e andai verso Lorenzo. – Allora? Che voleva Andrea?- mi chiese. – Te l'ho detto mille volte che è il mio migliore amico!- gli dissi. – Si ma mi da fastidio come ti guarda,tu sei mia- mi afferrò per un fianco. Sorrisi. Stavo per chiedergli come mi guardasse ma restai in silenzio. Camminammo mano nella mano tutto il tempo. Ero felicissima di averlo accanto. E pensare che un mese fa nemmeno mi calcolava. Quando arrivammo all'incrocio che poi portava a casa mia e dove si fermava sempre l'autobus,il cuore prese a battermi più forte. Mi guardava le labbra e mordeva le sue. Era una cosa impressionante e maledettamente straziante. Arrivammo fuori casa mia e mi prese per i fianchi,facendomi sedere sul muretto. In questo modo arrivavo alla sua altezza,mentre lui era tra le mie gambe. Iniziai ad accarezzargli i capelli. Sorridevo perché se mi fossi fatta prendere dal panico sarei scappata all'istante. Mi avvicinai di più a lui e lasciai che le mie labbra premessero contro le sue. Schiusi leggermente le labbra. Ora o mai più,continuavo a ripetermi mentre dentro mi sentivo scoppiare. – Ehi- disse lui scostandosi e prendendomi le mani. Rimasi perplessa. Non mi voleva? Avevo sbagliato momento? Ero nel panico più totale . Mi tremavano le gambe. Se non fossi stata seduta sarei caduta. Gli occhi mi si fecero lucidi. Prese il mio mento tra le dita e si avvicinò a me. Mi baciò. Prima lentamente poi con più foga. Mentre mi baciava stavo esultando nella mia testa e non facevo altro che stringerlo di più a me. Si staccò da me. – Cavoli- sussurrò. Sorrisi. Mi prese di nuovo i fianchi e mi fece scendere giù. Ci guardammo in un tempo indefinito negli occhi. – Sai una cosa?- gli chiesi. – Cosa?-.- Sono felice-. Mi baciò di nuovo. – Ci vediamo stasera alle otto- mi sorrise e andò via. Non ci potevo credere. Misi una mano sul muretto per reggermi e sorrisi quasi fino alle lacrime. Entrai in casa esultando e salii subito in cameretta. Chiamai le ragazze e gli raccontai tutto. Mi sdraiai sul letto e portai le mani sul viso. È proprio vero,vale sempre la pensa aspettare. Prima o poi le cose arrivano per tutti. Quella volta,stranamente,non mi chiesi dov'era la fregatura. Avevo voglia di stare bene e non me ne importava di cosa sarebbe accaduto in futuro. Volevo vivere il presente e questo stava a dire vivere Lorenzo. Scesi giù a mangiare e ovviamente mi abbuffai tantissimo. Mandai un messaggio ad Andrea dicendogli che ci saremmo incontrati nel campetto di pomeriggio e che avevo grandi notizie. Il tempo passò in fretta e si fecero subito le sei. Mi avviai verso il campetto e ci arrivai subito. Andrea era lì,che palleggiava e faceva qualche tiro al canestro. – Allora,queste grandi notizie?- mi chiese. Il pallone da basket entrò nella rete e cadde giù,rimbalzando. L'afferrò subito. Mi avvicinai di più e infilai le mani nelle tasche posteriori dei jeans. – Mi ha baciata- sussurrai e Andrea non segnò,lasciò cadere la palla e non l'afferrò. – Bene. Stasera vi vedete?- mi chiese. – Che ne sai?- risi. Non riuscivo a leggere la sua espressione,era vuota. – Sono un maschio anche io,certe cose le so e basta- disse. Sospirai. – Non dici nulla?- gli chiesi. Recuperò la palla e iniziò a palleggiare di nuovo. – Beh,cosa posso dire? Sono felice per te- disse ridendo. – Non è la verità- sussurrai. – Vuoi la verità?- mi chiese dopo un po' di silenzio. Annuii. – Non mi fido Grace. Non mi fido affatto- disse,quasi nervoso. – Oh beh certo. Vi siete messi tutti d'accordo? Anche le ragazze non si fidano. Ma grazie,che begli amici!- urlai,arrabbiata. – Evidentemente la pensano come me-. Strinsi i pugni. Iniziammo a urlare. – La verità è che qui nessuno si fida di me!-.- Sto solo tentando di proteggerti!-. – Non ho bisogno della tua protezione!-.- Bene!- mi tirò la palla,forte, ed io l'afferrai. Si voltò e andò via. Abbassai lo sguardo. No Grace,ora è il tuo turno. Fregatene degli altri e sii felice.
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A Little Warrior
DragosteSi ama davvero una sola volta nella vita,Juliàn,anche se non ce ne rendiamo conto. -L'ombra del vento