Meno di una settimana alle vacanze di Natale. Mi sembrava quasi irreale. Avevo da più di due giorni stampato sul volto un sorriso da perfetta ebete,un po' per le imminenti vacanze e un po' per le attenzioni di Lorenzo. Tra pochi giorni sarebbe stato l'anniversario del nostro primo mese. Non potevo crederci,forse ero una delle poche ragazze con cui era stato un mese intero. Mi venne da sorridere. Iniziai a fantasticare su possibili sorprese,comprese quelle frasi sdolcinate. Prima le avevo sempre odiate,ora le desideravo come non mai. Pensai a tutte le cose belle che sarebbero successe in quelle due settimane. Le luci accese per le strade,il freddo,il profumo di Natale nell'aria,i regali,le cene in famiglia,più amore,più abbracci,più Lorenzo,più amiche. Insomma sarebbe stato tutto perfetto e non stavo più nella pelle,mentre speravo in una nevicata che forse non sarebbe mai arrivata. Inoltre sempre in quei giorni sarebbe uscito il cd di Tiziano Ferro. Sarei stata la prima ad acquistarlo,questo era chiaro,però i miei genitori mi avevano rotto i timpani tutta la settimana precedente dicendo che me lo avrebbero regalato loro. L'importante è che lo avrò. Mi immaginai in camera a cantare a squarciagola tutte le sue canzoni,anche le più vecchie (siccome il nuovo cd era una raccolta),ricordando i testi come se fossero stati sempre lì,nella mente,come quelle cose che impari da piccolo e non le dimentichi più. – Carillo!- sentii chiamarmi e subito alzai lo sguardo. Il professore di storia mi fissava con sguardo di rimprovero. – Allora,Carillo,vorrebbe ripetere cosa stavo dicendo?- mi chiese. Rimasi muta mordendomi il labbro inferiore per l'imbarazzo. Intanto sentii le papere ridere di sottecchi. – Esca fuori Carillo e rientri solo quando sarà interessata alla lezione- disse il prof indicando con l'indice,in tono minaccioso,la porta rotta e piena di disegni. Mi alzai e a testa bassa uscii dall'aula. Mi appoggiai alla porta e sospirai,sicuramente ero tutta rossa. Ero così persa nei miei pensieri che non mi ero nemmeno accorta che il professore stava spiegando ed io avevo lo sguardo completamente perso nel vuoto. Che figura! Sbuffai e iniziai a camminare per il corridoio,dirigendomi verso il bagno. Entrai e mi bagnai i polsi con l'acqua fredda. Dovevo sul serio riprendermi da quello stato di trans e smettere di pensare Lorenzo mentre ero a scuola o sul serio mi sarebbe venuto qualcosa. Cerchiamo di vivere questi ultimi giorni in pace,su! Sbuffai di nuovo mentre uscivo dal bagno. Mi bloccai e scattai su me stessa quando mi ritrovai qualcuno davanti. Solo dal fisico modellato mi accorsi che era Andrea. Alzai la testa e mi stava sorridendo,uno di quei sorrisi che,anche se mi imbarazza dirlo,ero sicura riservasse solo a me. – Ciao bimba!- mi salutò e mi diede un bacio sulla guancia. – Ciao!- sorrisi. – Come mai qui fuori? Di solito non esci mai..- osservò. – E tu esci un po' troppo,dovresti tornare in classe. Comunque il prof di storia mi ha cacciato fuori. Ero totalmente assorta nei miei pensieri- abbassai lo sguardo,un po' imbarazzata. – Non è la prima volta che ti perdi nei tuoi pensieri a scuola. Credi che avrai dei recuperi?- mi chiese appoggiandosi al muro che divideva il bagno maschile da quello femminile. – Forse si (?). Quello stronzo di storia e basta- incrociai le braccia al petto,mettendo il muso. – Mm,credo che quindi dovremo fare un po' di ripetizione!- mi propose. Risi. – Credo ci penserà Lorenzo- risposi,ringraziandolo con un sorriso. Lui annuì soltanto. – Con lui le cose tutto bene?- mi chiese. – Te ne ho parlato fino a ieri- risi. Sospirò. – Non pensi mai che sia sbagliato?- mi domandò ad un tratto. – Che cosa?- chiesi confusa. Non capivo,cosa stava tentando di dirmi? – Affidare tutta la tua felicità ad una persona- rispose. Sorrisi. – Vedi,quando capisci che..- non finii di parlare che la campanella suonò e i tutti i ragazzi iniziarono a popolare i corridoi. – Entra in classe e cerca di impegnarti bimba- mi disse,facendo scivolare via quel discorso come se non fosse mai esistito. Si avvicinò e mi baciò la fronte e poi lo vidi allontanarsi verso la sua classe. Ancora intontita dalla conversazione rientrai in classe e chiesi scusa al professore. – Carillo,al primo trimestre il recupero non glielo toglie nessuno- mi spiegò. Guardai quei suoi baffoni e mi venne da vomitare. – Cercherò di impegnarmi- dissi quasi in un sussurro. Ritornai dalle ragazze e la giornata a scuola proseguì. All'ultima ora non ne potevo più e quasi esultai quando sentii la campanella. – Grace posso chiederti una cosa?- disse Nicole avvicinandosi a me. – Certo- le sorrisi. – Oggi ti va di venire alle prove con la band per la festa di Natale? Sono alle tre. Verrà anche Jessica,Antonio,Andrea e Matteo. Se vuoi puoi portare Lorenzo- mi suggerì. Sorrisi e la ringraziai. – Verrò di sicuro- le risposi mentre uscivo dalla classe affrettandomi solo per vedere Lorenzo. Quella proposta mi era sembrata strana visto che le ragazze non erano molto amiche con Lorenzo. Piuttosto noi tre e Antonio,Matteo e Andrea eravamo diventati ormai una comitiva. Uscivamo sempre insieme e ci volevamo un bene nell'anima. Cacciai via quel pensiero e scesi velocemente le scale fino a quando,ormai arrivata nel cortile,non incrociai lo sguardo di Lorenzo. Sorrisi e gli andai incontro abbracciandolo. Mi baciò delicatamente le labbra anche se a me solo quel leggero bacio non sarebbe bastato affatto. – Ti va di pranzare da McDonald's?- mi chiese. Passare altre due ore con il mio ragazzo? Non avrei mai rifiutato. – Certo- gli dissi. Mi prese la mano e ci avvicinammo alla sua macchina. Da lontano vidi Andrea e lo salutai con la mano. Il suo sorriso non fu come quello di prima nei corridoi,ma più forzato. Oggi alle prove gli avrei chiesto cosa avesse. Inoltre vidi anche Rosalie incenerirmi con lo sguardo. Le sorrisi e ci mancò poco per farle il dito medio,ma cercai di evitare. Non mi abbassavo di certo a quei livelli,doveva capire da sola che avevo vinto io. Mi sedetti sul sediolino e allacciai la cintura. Qualcosa mi turbò mentre Lorenzo accendeva il motore. Rimasi in silenzio per tutto il tragitto,guardando fuori dal finestrino. Entrammo da McDonald's e ordinai un panino con doppia reazione di patatine,ingurgitando tutto in fretta e con foga. Lorenzo mi guardava stupito e con una punta di divertimento negli occhi. Me ne fregai di quello che potesse pensare in quel momento. Era chiaro che stavo mangiando così per rabbia,rabbia che probabilmente mi ero creata io con una delle mie tante paranoie ma in qualche modo dovevo sfogarla. Una volta finito andammo a sederci nella piazzetta di fronte senza dire una parola. – Amore,ma che hai? Sei strana- mi disse. – Nulla- mentii spudoratamente. – Forza dimmi che hai- disse mettendosi davanti a me e fissandomi negli occhi. – Niente è che prima di salire in macchina ho visto Rosalie. E ho pensato che voi prima stavate insieme e di sicuro sarà salita nella tua macchina,come tutte le altre ragazze bellissime e fighissime- gli confessai tutto,diventando come un peperone. Rise di buon gusto gettando la testa all'indietro. – Che hai da ridere?- chiesi,irritata. – È che sei così bella quando fai la gelosa e se proprio ci tieni a saperlo tu sei stata la prima ragazza a entrare nella mia macchina- disse appoggiando le mani sulle mie cosce. Lo guardai negli occhi e sorrisi,lui mi prese il mento tra le dita e mi baciò. – Ma quando la smetterai? Per me esisti solo tu. Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto. Ma tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me-. I suoi occhi azzurri conficcati nei miei color nocciola mi fecero venire i brividi. Abbassai lo sguardo quasi i miei occhi non erano degni dei suoi. Poi,rialzai lo sguardo e lo baciai. Il pomeriggio passò in fretta insieme a Lorenzo. – Oh porca di quella!- stavo per imprecare quando Lorenzo mi tappò la bocca. – Per dindirindina Dio! Davvero bravo!- dissi,ironica. – Amore mi sono completamente dimenticata che dovevo andare alle prove della band,mi porti a scuola per favore?- gli chiesi. Non se lo fece ripetere due volte e mi accompagnò. – Resta qui un altro po'- mi disse una volta arrivati fuori scuola. – Non sai quanto vorrei ma ora devo andare- gli stampai un bacio sulle labbra e corsi verso l'aula di musica,dove si tenevano le prove. – Ciao ragazzi! Scusate il ritardo ma....ehi! Ma...- restai muta. – Abbiamo finito da un pezzo Grace- mi chiarì Jessica,incenerendomi con lo sguardo. – Scusate io ero..-.- Con Lorenzo- mi precedette Antonio. Vidi Andrea che sistemava la sua borsa. Era completamente indifferente,quasi come se io non esistessi. Sospirai lasciando cadere la borsa a terra. – Scusatemi davvero- dissi mentre tutti andavano via. Avevo davvero sbagliato. – Non preoccuparti. Ti aspettiamo stasera in fiera- mi scompigliò i capelli Nicole prima di andare via. – Dio Grace! Ma che ti prende?- mi chiese Matteo. Rimasi da sola nell'aula e mi portai la testa tra le mani. Che mi stava accadendo?
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A Little Warrior
RomanceSi ama davvero una sola volta nella vita,Juliàn,anche se non ce ne rendiamo conto. -L'ombra del vento