Capitolo 39

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CIAO A TUTTI! E SIAMO ARRIVATI ALL'ULTIMO CAPITOLO,POI METTERÒ' L'EPILOGO. VOLEVO SOLO RINGRAZIARE TUTTE QUELLE POCHE (MA CHE ADORO) PERSONE CHE HANNO LETTO E VOTATO QUESTA STORIA. GRAZIE A VOI HO CONTINUATO A POSTARE ANCHE SE LE VISITE ERANO POCHE QUINDI L'HO FATTO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER VOI,NON CI TENEVO PROPRIO A DELUDERE QUEI POCHI "FAN" SOLO PERCHÉ' NESSUN ALTRO LEGGEVA 'A LITTLE WARRIOR'. BENE,QUESTA STORIA E' INIZIATA E FINITA CON VOI E VI RINGRAZIO PER IL SOSTEGNO E I MESSAGGI IN POSTA. DOPO QUESTA STORIA HO INTENZIONE DI PUBBLICARNE UN'ALTRA TUTTA NUOVA CHE STO GIÀ' SCRIVENDO. COSA NE PENSATE? FATEMI SAPERE E SPERO CHE CHI HA LETTO QUESTA PASSERA' A LEGGERE ANCHE L'ALTRA. TANTO,SONO SEMPRE IO CHE SCRIVO,SEMPRE IL SOLITO PANDACORNO xD BUONA LETTURA!

"L'amore è una cosa semplice e adesso,adesso,adesso te lo dimostrerò"

Rimasi li,con le gambe che tremavano e le lacrime che mi rigavano il volto,mentre la figura offuscata di Lorenzo si allontanava sempre di più fino a scomparire. Non so per quale motivo stessi piangendo. Forse l'essermi resa conto di essere innamorata di Andrea mi aveva fatto emozionare. Forse perché sapevo finalmente cosa provavo,cosa volevo. Avevo finalmente qualcosa per cui lottare nella mia vita e non me la sarei lasciata scappare. All'improvviso qualcosa che vibrava nella tasca dei miei jeans mi fece ritornare alla realtà. Era Nicole. Risposi,tentando di avere la voce più calma possibile. – Dimmi che ti ricordi che Jessica fa la festa stasera e che aspettiamo la mezzanotte per il suo compleanno- disse agitata. Cavolo,la festa della mia migliore amica! Me ne ero completamente dimenticata. – Certo tesoro,ricordo tutto. Perché sei così agitata? Tranquilla la sorpresa è a casa mia- sorrisi pensando Nicole girare per casa come una pazza mentre presi a camminare verso casa a passo svelto. – Lo so,lo so. Ma è un casino qui! Non so che mettermi,non so come fare i capelli..ti prego aiutami!- piagnucolò dall'altro lato del telefono. – Non preoccuparti,il tempo che arrivo a casa e prendo il necessario e ti raggiungo- ridacchiai. – Sei la mia salvezza,a dopo- mi lasciò un bacio sonoro che mi stordì l'orecchio. Staccai la chiamata e riposi il telefono in tasca. Anche io ero in grossi guai e non sapevo assolutamente cosa indossare. Durante il tragitto verso casa provai a pensare a qualche vestito carino che avevo nell'armadio,ma nulla. Quando arrivai a casa non c'era nessuno,probabilmente erano tutti via e mamma e papà a lavoro. Meglio così,avrei fatto tutto in pace e tranquillità. Il mio piccolo cagnolino mi accolse scodinzolando. – Ciao bellissimo!- lo presi in braccio e lo accarezzai riempiendolo di baci. Lo riappoggiai a terra e salii di sopra. Mi spogliai in fretta per poi gettarmi sotto la doccia. Intanto,la canzone "Four five seconds" di Rihanna mi dava carica. Non so cosa avrei fatto quella sera alla festa,ma dovevo assolutamente parlare con Andrea. Uscii dalla doccia e mi asciugai in fretta per poi indossare l'intimo. Tornai in camera e spalancai le ante dell'armadio. – Non ce la farò mai- guardai esasperata quel cumulo di panni. Argo,che nel frattempo si era accucciato sulla poltrona in camera mia,si godeva la scena. – Oggi mi vuoi proprio bene,eh- sorrisi accarezzandogli la testa. Ad un certo punto,affranta,decisi di non indossare più il vestito ma bensì una gonna. Così presi una camicia di jeans blu scuro che arrivava fino all'avambraccio e sopra misi una gonna bianca con una cintura marrone. Ci abbinai degli stivaletti marroni e dopo essermi guardata allo specchio devo dire che ero piuttosto carina. Ritornai in bagno e mi truccai leggermente per poi asciugare i capelli lisci e farli terminare con dei boccoli. Controllai l'orario sul cellulare e notai che era tardissimo così presi le ultime cose e uscii di casa. Mi ci volle davvero poco per raggiungere la casa di Nicole. Bussai e aspettai che qualcuno venisse ad aprirmi. Una Nicole con tanto di accappatoio e pantofole si presentò davanti a me guardandomi male. – Lo so,sono in ritardo- alzai le mani in segno di resa ed entrai in casa. Subito il suo sguardo diventò più dolce. – Come fai ad essere bellissima anche con una camicia e degli stivaletti?- sbuffò salendo di sopra. – Su,che ora ti farò diventare uno schianto- sorrisi e la seguii. In poco tempo Nicole era pronta e bellissima. L'avevo truccata leggermente e le avevo legato i capelli con una treccia a spina di pesce. Il vestito era semplice,era verde acqua e dietro portava uno scollo a cuore. Uscimmo di casa in fretta e la macchina con i ragazzi era lì fuori ad aspettarci. Per un attimo mi bloccai. In quella macchina ci sarebbe stato anche Andrea. Il cuore iniziò a battere a mille e solo dopo uno strattone di Nicole mi ricordai di come si cammina. Entrai in macchina e i ragazzi ci salutarono. Guarda caso,dovetti sedermi accanto a lui e ci scambiammo solo un semplice e freddo "Ciao". Appena Antonio partii decisi di guardare dritto e non voltarmi mai verso di lui,ma il suo sguardo bruciava addosso. Purtroppo il cuore ebbe la meglio sul cervello e mi voltai per guardarlo. Mi stava guardando anche lui. Non ho mai pensato di essere bella,ma quando mi guarda in quel modo,come ora,con quegli occhi calmi come se guardarmi fosse tutto quello ce ha deciso di fare da lì alla fine dei suoi giorni,io mi sento "giusta". Non bella,non perfetta,non migliore. Giusta. Mi voltai appena fummo arrivati. Entrammo nel bellissimo locale e vedemmo tantissime luci che illuminavano l'enorme piscina. La festa era all'aperto e Jessica non avrebbe potuto fare scelta migliore. I tavoli erano posizionati sotto un enorme gazebo e a un lato c'era la pista da ballo con tanto di dj. Solo quando Andrea mi sorpassò e salutò un suo compagno il cuore perse un battito. Era bellissimo. Aveva un pantalone beige e una camicia blu scuro con le maniche piegate che arrivavano agli avambracci. Si voltò verso di me e smorzò un sorriso. In un attimo diventai rossissima e mi voltai per andare a salutare la mia migliore amica. Era magnifica,come sempre. Io e Nicole quasi le saltammo addosso e per poco lei non cadde su quei tacchi vertiginosi. Quando finalmente arrivarono tutti la festa iniziò. La musica era piacevole così come il cibo al buffet. Si,sono un piccolo maialino. Quando il dj ci chiamò a ballare fu inutile protestare con Nicole e così,in poco tempo,mi ritrovai tra quell'ammasso di ragazzi. La nostra comitiva ballava in cerchio e risi un sacco vedendo Matteo e Andrea che ballavano come due idioti. Ad un certo punto Andrea si avvicinò a me,mise le sue mani sui miei fianchi ed io,quasi fosse l'istinto,le mie braccia intorno al suo collo. Era assurdo quello che stavamo facendo. La musica che c'era era pura musica da discoteca e noi invece stavamo ondeggiando. – Sei bellissima stasera- sussurrò al mio orecchio. Incredibile,mi ha appena detto che sono bellissima o ho sentito male? Rimasi immobile e muta mentre il cuore batteva a raffica. Si staccò da me e iniziò a ballare con Jessica,sotto lo sguardo protettivo di Antonio. Cosa diavolo mi stava succedendo? Non riuscivo più a muovermi,ero accaldata e la musica mi rimbombava nelle orecchie. Dovevo assolutamente andare via da li. Non so cosa riuscì a farmi muovere e lasciare la pista da ballo. A passo svelto raggiunsi il tavolo dove prima stavamo mangiando e versai dell'acqua in un bicchiere per poi buttarla già d'un botto. Presi il cellulare e notai che mancava davvero poco a mezzanotte. Ritornai alla pista da ballo e afferrai Nicole per un polso,trascinandola via. – Che ti prende?- alzò la voce. – È quasi mezzanotte e dobbiamo preparare la sorpresa per Jessica- le ricordai. – Va bene,io vado dal dj,tu tieni pronto il palloncino- sorrise ed io annuii. Presi quello che mi serviva e aspettai Nicole in un angolino. Mi sentivo stupidissima. Guardavo Andrea da lontano e non facevo altro che pensare a quello che mi aveva detto qualche minuto prima. Sospirai quando Nicole da lontano mi diede l'OK. Andai da Jessica e la trascinai con me davanti a un grande schermo. Il video partì e lei subito scoppiò in lacrime. C'erano tutte le nostre foto,i momenti più belli con la comitiva,i video stupidi. Ad un certo punto però uscimmo io e Nicole. "Ora però scoppia quel palloncino e vieni a farci compagnia a Giugno allo Stadio Olimpico,sotto le note del nostro poeta"-. Il video finì e Jessica urlò dalla gioia per poi scoppiare in lacrime e abbracciarci. L'aiutammo a far esplodere il palloncino mentre tutti applaudivano. E quando ebbe il biglietto del concerto di Tiziano Ferro tra le mani ci strinse ancora una volta. Ero così felice di vederla così,l'ho sempre desiderato. Ed ora,potremo realizzare questo meraviglioso sogno insieme. Fattasi la mezzanotte stappammo lo champagne e brindammo dopo aver urlato tutti almeno un centinaio di volte "Auguri". Dopo la sorpresa la musica partì di nuovo ma stavolta il dj diede libero spazio ai lenti. Senza fami vedere da nessuno sgattaiolai via da lì e me ne andai in un angolo remoto di quello spazio verde. Sospirai sentendomi al sicuro e mi sedetti su un muretto. Iniziai a guardare le stelle accompagnata dal lento che il dj aveva messo per tutti: "L'amore è una cosa semplice". L'avrei sposato solo per quello. – Che ci fai qui?- una voce calda che avrei riconosciuto tra mille si fece spazio tra i miei pensieri. Mi voltai di scatto. – Penso- sospirai. – Perché non sei di là a ballare con tutti?- Andrea si sedette accanto a me. – Non lo so,mi vergogno- buttai la scusa più banale del mondo. Si alzò e mi porse la sua mano. – Balla con me- sorrise. Aveva il sorriso più bello del mondo,giuro. – Stai scherzando?- alzai un sopracciglio e risi. Scosse la testa. – Dai,balliamo- mi incitò. Prese la mia mano e ripeté la stessa cosa di prima. Iniziammo ad ondeggiare. Avevo la testa che mi scoppiava di pensieri. Non sapevo sul serio cosa fare,ero presa dalle emozioni. Ero troppo impaurita,troppo innamorata,alle prese con una cosa mai provata prima. Avevo tra le mani una cosa così grande e che avevo paura di maneggiare:l'amore. Intanto la canzone in sottofondo mi ricordava tutt'altro. "Amore mio,prendi le mie mani ancora e ancora,come chi parte e non saprà mai se ritorna. Ricorda,sei meglio di ogni giorno triste,dell'amarezza,di ogni lacrima,della guerra con la tristezza. Tu sei il mio cielo,si sei il mio cielo...". – Vuoi davvero sapere perché ho fatto l'amore con te? Perché ti amo- gli sussurrai all'orecchio. Non ci potevo credere,glielo avevo davvero detto. Sorrise,come se sapesse che prima o poi gliel'avrei detto,come se conoscesse già la risposta,come se stesse solo aspettando. Mi guardò negli occhi. – Ti amo anche io- sorrise. "Ti verrò a prendere con le mie mani e sarò quello che non ti aspettavi. Sarò quel vento che ti porti dentro e quel destino che nessuno ha mai scelto e poi..". Avvicinai le mie labbra alle sue e lo baciai. Lo baciai così,senza pensarci. Lo baciai e dentro di me sentivo quell'emozione chiamata amore. E non aveva nulla a che fare con quello che provavo qualche mese fa per Lorenzo. Questo,era amore."L'amore è una cosa semplice e adesso,adesso,adesso te lo dimostrerò!". Si staccò da me e ci guardammo negli occhi mentre le ultime note della canzone accompagnavano i nostri sguardi. Sorridemmo. Lo sapevamo bene entrambi,che nonostante tutto noi ci apparteniamo. Lo sapevamo entrambi,che noi restiamo. 


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