Il tragitto fino a casa fu breve e divertente soprattutto grazie ad Andrea che si lamentava del dolore alle parti basse bestemmiando in tutte le lingue del mondo. Forse lo avevo fatto male sul serio,ma non bisogna mai sottovalutarmi. – Questa me la pagherai,Grace Carillo- disse fulminandomi con lo sguardo. Io intanto afferrai le chiavi di casa ed aprii il cancelletto. – Certo,certo. Ci vediamo stasera- dissi mandandogli un bacio. Sorrise e andò via. Entrai in casa e salutai mamma. Mi sedetti subito a tavola divorando tutto quello che trovavo. – Allora,avete sistemato tutto?- mi chiese papà. – Si,stasera la festa sarà fantastica. Oh,dormo da Jessica!- avvisai entrambi i miei genitori. Loro annuirono,cosa che non sarebbe mai successa se avessi detto che insieme a noi ci sarebbero stati anche i ragazzi. Poco importa,piccola bugia. – Voglio vedere il vestito che hai comprato!- esclamò mia sorella estraendo il vestito dalla busta. – Mi sa che devi prestarmi i tuoi tacchi neri- le dissi finendo di bere l'acqua. – Mi piace!- sorrise mentre lo guardava con occhi luccicanti. – Si,va bene. Ma ora dammelo- dissi afferrandolo. Salii sopra e mi rifugiai nella mia camera. Tra pochi giorni era Natale e anche un mese di me e Lorenzo e non sapevo davvero cosa regalargli. Avrei chiesto ad Andrea stasera. Mi gettai sul letto sbuffando e,siccome mancava molto alla festa,decisi di iniziare a fare i compiti per le vacanze. Certo che i professori non sapevano a chi rompere e scaricavano tutto su di noi. E che palle. Finii metà compiti verso le cinque e accesi un po' la televisione per perdere tempo. Intanto immaginavo la serata e come mi sarei divertita. Sorrisi immaginando Lorenzo mentre mi vedeva con quel vestito. Fatte le sette,non stavo più nella pelle,così corsi in bagno per una bella doccia. Lavai i capelli con il mio shampoo preferito e in poco tempo ero già nell'accappatoio. Mi asciugai e per la prima volta dopo un po' di tempo feci i capelli ricci. Amavo i miei capelli,erano lunghissimi e ormai per me erano una specie di protezione. Mi truccai e poi indossai il vestito con tanto di tacchi neri. Aggiunsi il profumo alle more e presi la pochette dove misi il cellulare,le chiavi di casa e il portafogli. Mi guardai allo specchio e per un momento mi vidi carina,anzi bella. Dopo tanto tempo mi sentivo bella e felice. Scesi giù e salutai i miei dopo che papà mi fece uno dei suoi tanti complimenti come 'la principessa di papà'. Non cambierà mai. Uscii di casa e Lorenzo mi aspettava appoggiato alla sua macchina con le mani nelle tasche dei pantaloni. Aveva dei pantaloni classici,così come le scarpe e una camicia bianca. Sorrisi vedendolo. Era bellissimo,sembrava un dio appoggiato a quella macchina. Tutte potevano inchinarsi ai suoi piedi. Appena mi vide mi abbracciò ed io inspirai tutto il suo profumo. Si staccò da me e io potetti ammirare i suoi bellissimi occhi. "Che per quegli occhi dolci posso solo stare male". Poi passai alle sue labbra. "E quelle labbra prenderle e poi baciarle al sole". – Sei uno schianto- mi disse. – Mai quanto te- dissi io. Entrammo in macchina,ridendo e facendo commenti sarcastici sul nostro abbigliamento. Mi piaceva quella parte di Lorenzo,sapeva scherzare e non c'era cosa più bella. Ci mettemmo poco ad arrivare a scuola e appena scendemmo dall'auto si sentiva una musica assordante che spaccava i timpani. – Beh,alla faccia delle casse Antonio- commentai sulle casse scelte dal ragazzo di Jess. Lorenzo mi appoggiò il braccio sulle spalle e riprese a camminare. Alcuni ragazzi erano già fuori e mezzi ubriachi. Ma è mai possibile? La festa era da poco iniziata! Appena entrai le luci tipiche da discoteca si fecero largo tra i miei occhi insieme al mucchio di ragazzi che ballavano,uno appiccicato all'altro. Mi feci spazio tra la folla cercando i miei amici. Inutile dire che erano tutti accanto al palco improvvisato. Appena mi videro mi abbracciarono tutti calorosamente mentre Lorenzo restava in disparte. – Nicole,a che ora inizi?- le chiesi urlando a causa della musica. – Non lo so,penso tra una mezz'oretta- rispose. Annuii e li salutai con la mano,dopo che Lorenzo mi trascinò in pista a ballare. Sorrisi e ringraziai che fosse buio perché divenni rossa come un pomodoro. Passammo tutto quel tempo in pista e quando finimmo avevo la fronte imperlata di sudore. Chi me lo aveva fatto fare? – Vado a prendere qualcosa da bere- mi urlò Lorenzo in un orecchio. Feci cenno di si con la testa e raggiunsi i ragazzi. – Allora,iniziamo?- chiesi. – No. Mi sto cagando in mano- disse Nicole guardando terrorizzata la band. – Tu ora prendi quel microfono e muovi il culo- disse Jessica spingendola. – E spacchi i culi,soprattutto- mi aggiunsi a quella spinta di gruppo. Nicole salì sul palco e richiamò l'attenzione di tutti. Mentre presentava la sua canzone Lorenzo si era avvicinato a me con una birra che mi porse. L'afferrai e ne ingurgitai metà tutta d'un fiato. Nello stesso momento vidi accanto a me Sharon,che sorrideva insieme ad Andrea. Mi voltai solo quando la musica partì e insieme a lei anche la voce meravigliosa della mia migliore amica. Il testo della canzone era magnifico,c'erano parole che toccavano l'anima e facevano tremare le gambe. Tutti rimasero in silenzio ad ascoltare ed altri facevano la hola. Quando la canzone finì ci furono applausi per almeno 5 minuti e tantissime urla. Nessuno supera la mia migliore amica. La musica ripartì e Lorenzo mi trascinò di nuovo in pista con se. Mi stavo divertendo da matti e la serata era ancora a metà. Dopo un po' sentii qualcuno toccarmi una spalla. Mi voltai ed era Andrea. In quel momento notai il suo abbigliamento. Aveva un jeans con una camicia blu e i capelli scompigliati gli stavano d'incanto. – Mi concede questo ballo?- mi chiese inchinandosi. Io sorrisi e mentre Lorenzo annuiva e andava via,afferrai la sua mano. Ridemmo e in quel preciso istante partì il lento. Restammo fermi per qualche secondo vedendo che tutte le coppie si formavano. Poi,Andrea prese in mano la situazione. Prese le mie braccia e se le mise intorno al collo e poi afferrò i miei fianchi,attirandomi a se. – E questo cos'è?- gli chiesi. – Nulla,tento di notare una punta di gelosia negli occhi di Sharon- scrollò le spalle. – Stupidi maschi- scossi la testa. – Il tuo Lorenzo invece sembra molto,molto irritato- rise. – Lo facciamo ingelosire di più?- chiese facendo si che i nostri corpi fossero attaccati e i nostri visi vicinissimi. Divenni rossa e poi risi. – In questo modo non avrai molte chance con Sharon,ti avverto- gli dissi. – Poco mi importa. Non è la ragazza di cui sono innamorato- fece spallucce. – Sei innamorato?- sgranai gli occhi. – No! Dicevo che non sono innamorato di lei non che non è lei la ragazza di cui sono innamorato- chiarì quasi urlando. Risi. – Ma allora la stai usando! Sei uno stronzo coi fiocchi!- lo spinsi ma lui mi afferrò di nuovo e appoggiò la testa sulla mia spalla con facilità,siccome ero alta quanto lui. – Non uso nessuno,Grace. Mi piace ma non me ne innamorerò mai,già lo so. E poi sono buono,ma sono pur sempre maschio- rise. Purtroppo non potetti trattenere quella risata. – Chi ti ha detto che non ti innamorerai?- gli chiesi dopo un po'. – Prima o poi- riuscii a sentire,prima che mi baciasse il collo. Una serie di brividi mi percossero la schiena e il lento finì. Si staccò da me e mi fece l'occhiolino. – A dopo,bimba- urlò. La musica ripartì ma i ragazzi si sparpagliarono a bere e mangiare qualcosa. In quel preciso istante vidi una cosa che non avrei mai voluto vedere. Rosalie avvinghiata a qualcuno che sembrava essere Lorenzo. No,non poteva essere vero. Non lui,non lei,non io. Uscii di scatto fuori dalla palestra e mi rifugiai in un angolo,il più lontana dai ragazzi ubriachi. Avevo le gambe che mi tremavano,il cuore che batteva forte e qualcosa nel mio stomaco che tentava di esplodere. Dovevo trovare il modo di calmarmi. Entrai dentro e afferrai la vodka a fragola,riempiendo mezzo bicchiere. Mandai tutto giù di un botto e corsi fuori appena vidi Lorenzo avvicinarsi a me. – Amore,ma cos'hai?- urlò. Mi voltai di scatto. – Cos'ho? E hai anche il coraggio di chiedermi cos'ho dopo che hai baciato quella lurida troietta?- urlai. Avevo le lacrime agli occhi e la gola bruciava. Altro che serata più bella di sempre. Lui restò in silenzio. Gli diedi uno schiaffo in faccia. – Sei uno stronzo!- esclamai mentre la folla di ragazzi fuori si girava e faceva commenti poco gradevoli. I cazzi loro no,eh? – Amore ma io non ho fatto niente! Te lo giuro!- urlò venendomi incontro. – Certo,come no!-. – Non era lui- sentii una voce dietro di me. Mi voltai ed era Andrea. Mi abbracciò ed io affondai il viso nel suo petto. Aveva un profumo così buono,così dolce. – Non era lui. Lorenzo era con me subito dopo che è finito il lento. Mi ha detto di non toccarti più come prima e io gli ho spiegato che era solo per far ingelosire Sharon- disse calmo,accarezzandomi i capelli. Mi staccai da lui e mi voltai verso Lorenzo. Mi pulii il viso dal trucco sciolto e prima di entrare dentro a divertirmi mi avvicinai a lui. – E se proprio vuoi saperlo lui è il mio migliore amico e può usarmi quanto gli pare per accalappiare ragazze!- lo fulminai.
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A Little Warrior
RomanceSi ama davvero una sola volta nella vita,Juliàn,anche se non ce ne rendiamo conto. -L'ombra del vento