5. Er destino è 'n bastardo

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5. Er destino è 'n bastardo.

"Er destino decide chi entra
ne 'a vita tua,
ma tu decidi chi ce fai rimanè"

-A chi tocca nun se 'ngrugna

La traduzione letterale è "A chi tocca, non se la prenda", cioè "A chi càpita, càpita".

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(Ricordate di lasciare una stellina per supportarmi🌟

Gli occhi piantati nel vetro dell'autobus a osservare le strade dei piccoli e grandi quartieri di Roma sfrecciare davanti agli occhi

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Gli occhi piantati nel vetro dell'autobus a osservare le strade dei piccoli e grandi quartieri di Roma sfrecciare davanti agli occhi.

Le cuffie nelle orecchie collegate con il filo al cellulare, intento a riprodurre una playlist casuale delle mille e mille canzoni che ho salvate.

Il palmo della mano poggiato sotto il mento, mentre il gomito è sorretto dal piccolo spazio presente tra la vetrata dell'autobus e i sedili.

Tiro lunghi respiri profondi cercando di ricapitolare tutto quello che è successo oggi e mi ritrovo ad abbassare le palpebre.

È in questi momenti di solitudine, quando sono sola sull'autobus, in camera mia o semplicemente per strada, che lo penso. Con le cuffie nelle orecchie io riesco solo a pensare a lui.

Devo andare avanti e so che lo farò, so che a un certo punto non starò così male perché lo faccio sempre, vado sempre avanti, calpesto quello che mi ha fatto male per lasciare un'impronta indelebile sulla ferita, in modo da ricordarmene in futuro.

Il dolore insegna.

E Flavio mi ha rotta. Quella sera, nella mia cameretta, lui mi ha rotta e i cocci sono scivolati via dalle fessure della gabbia in cui mi aveva intrappolato.

«Questi sono gli anni migliori», dicono tutti e io ho sprecato due anni con lui, con Flavio.

Anni che nessuno potrà ridarmi.

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