𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚:
"Non voler soffrire": questo è il motto che Giulia Rossi si è imposta per proteggere se stessa. Vivere a Roma, circondata da una famiglia che la adora e dalle sue tre inseparabili amiche, non basta a cancellare il dolore che l'ha segnata...
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27. Er perdono.
" 'E parole belle te incantano, ma so le azioni sincere che te conquistano."
-A chi tocca nun se 'ngrugna
La traduzione letterale è "a chi capita, non se la prenda, non reagisca". Un po' una versione romanesca di "Oggi a me, domani a te". Il termine "grugno", infatti, indica il muso dell'animale, mentre l'espressione "ingrugnarsi" (o ingrugnirsi) in italiano vuol dire "tenere il grugno, cioè assumere nel volto un'espressione corrucciata".
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(Ricordatevi di lasciare una stellina per supportarmi🌟)
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La mia ridicola suoneria mi fa sussultare, e per poco non mi viene un infarto a causa di questo risveglio decisamente violento, ma credo proprio che l'infarto io lo stia per avere davvero. Mi accorgo di non trovarmi a casa mia...
No...questa non è decisamente casa mia.
Il peggior risveglio della mia vita, non può andare peggio di così, e invece, immediatamente, mi accorgo che non solo mi trovo a casa di Cesare, ma ho anche la testa poggiata sulla sua spalla.
Questo è il peggio!
Mi metto a sedere e afferro il cellulare per controllare chi mi stia chiamando. Mia madre. Scontato. Intanto Cesare inizia ad accennare qualche movimento finché non apre completamente gli occhi e si ferma a guardarmi.
«Pronto?»
«Giulia! Dove sei! Non hai risposto a nessun messaggio!»
Apro velocemente Whatsapp e noto i centoquaranta messaggi inviati da mia madre.
«Ehm...scusa mamma, avevo il telefono in modalità silenziosa»
«Ma ti rendi conto di che ore sono! Saresti dovuta essere a casa due ore fa! Dove sei! Devi rientrare immediatamente!», urla mia madre al telefono in preda al panico.