𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚:
"Non voler soffrire": questo è il motto che Giulia Rossi si è imposta per proteggere se stessa. Vivere a Roma, circondata da una famiglia che la adora e dalle sue tre inseparabili amiche, non basta a cancellare il dolore che l'ha segnata...
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28. Te 'o avevo promesso.
"Basta credece. Sta a te come legge 'a frase."
-Quanno te guardo me ride er core
Un'espressione romantica per dire che si è felici di vedere la persona amata.
🦋
(Ricordatevi di lasciare una stellina per supportarmi🌟)
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«Vieni?», mi domanda Cesare mentre mi sta alle calcagna.
Volevo solo andare in bagno!
È ricreazione, ed è precisamente l'ultimo giorno di scuola prima dell'inizio delle vacanze natalizie. Mi sono allontanata due minuti da Luna, Camilla e Marta per andare al bagno, ma la sfortuna ha voluto che all'uscita io abbia incontrato Cesare.
«Nun me va», rispondo continuando a dargli le spalle.
«Questo perché nun m'hai ancora visto giocà», continua lui affiancandomi.
«Nun te accollà, nun vojo veni 'a partita de carcio tua».
È da quando sono uscita dal bagno che prova a convincermi ad andare alla partita di calcio che ha organizzato insieme ai suoi compagni di classe, compresi Tommaso e Niccolò.
«Ma perché! Ti assicuro che non sono per niente male».
Alzo gli occhi al cielo sbuffando.
Sbruffone.
«Ma ti rendi conto che fa freddissimo? E tu vorresti portarmi a congelare a un campo da calcio! Passo».
Prima che egli possa replicare, mi ricongiungo con le mie amiche e noto che le ha raggiunte anche Luca. «Ragazze, salvatemi vi prego», le imploro prendendo sotto braccio Marta.
«Da chi?», domanda ingenuamente Luna.
«Da 'stoidiota. Nun se pó manco più piscià 'n pace», rispondo guardando Cesare con un'espressione di sfida.
