𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚:
"Non voler soffrire": questo è il motto che Giulia Rossi si è imposta per proteggere se stessa. Vivere a Roma, circondata da una famiglia che la adora e dalle sue tre inseparabili amiche, non basta a cancellare il dolore che l'ha segnata...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
44. Er core fermo
"Semo tutti immortali, fino ar primo bacio e ar terzo spritz"
- Corcà de botte
Significa picchiare qualcuno in modo pesante, riempiendolo di botte.
🦋
(Ricordatevi di lasciare una stellina per supportarmi🌟)
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Sento il cellulare vibrarmi nella tasca posteriore dei pantaloncini. Estraggo l'oggetto e vedo il nome di Samuele sullo schermo. Mi volto verso gli sgabelli ed effettivamente noto che non è più seduto lì.
Porto il cellulare all'orecchio e rispondo.«Samu, dimmi»
«Devi uscire. Vieni sul retro del locale, attraversa il corridoio dove sono i bagni. C'è una porta nera che conduce fuori. Devi venire subito». La voce di Samuele è tremante e il fiato è irregolare.
«Non capisco, che succede?», chiedo alzandomi in piedi.
«Chiama anche Moretti». Detto ciò riattacca.
Mi giro verso la mia amica intenta a guardare Camilla suonare sul palco. Le afferro la spalla e la scuoto.«Luna...mi ha chiamato Samuele, dice che dobbiamo andare sul retro del locale».
Lei mi guarda confusa aggrottando le sopracciglia.«Ma così Cami ci rimarrà male»
«Credo...credo sia urgente».
Sento una strana sensazione al petto e comincio a guardarmi intorno sperando di scorgere i suoi occhi verdi o le sue ciocche dorate, ma di Cesare neanche l'ombra.
Ormai è passato un bel po' di tempo da quando è andato al bagno.
«Luna...dov'è? Dov'è Cesare?», inizio a urlare continuando a guardarmi intorno. Avverto una bruttissima sensazione e sento le lacrime salirmi agli occhi.