Epilogo.

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Dodici anni dopo

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Dodici anni dopo...

Frenesia, impegni, soldi, lavoro.

Questo è il mondo degli adulti ormai.

Il mio mondo.

Ho trovato un ottimo lavoro come data analyst in un'importante azienda di moda.

Dopo la laurea in economia, conseguita con il massimo dei voti, ho subito trovato lavoro iniziando a lavorare nella stessa azienda di mio padre.

Sono cambiate così tante cose da quando sono riuscita a stringere la corona d'alloro tra le mani, mentre le mie amiche, le stesse di sempre da ormai anni e anni, mi guardavano orgogliose e sorridenti.

Sì, il cambiamento è stato fondamentale nella mia vita. Tutt'ora ne sto affrontando uno.

Il mio stipendio è abbastanza proficuo da permettermi di poter finalmente vivere da sola, in un appartamento tutto mio.

Io e il mio cane, Leo. Non potrà mai sostituire Oscar, venuto a mancare da qualche anno ormai, ma almeno so che starà al mio fianco per sempre.

L'amore non ha più bussato alla mia porta, non lo fa da tanto. O forse sono sempre stata io ad averlo allontanato con tutte le mie forze.

E va bene così. Almeno non ho più dovuto soffrire per qualche ragazzo. La mia laurea, il mio lavoro, i miei genitori, mia sorella e le mie amiche sono la mia gioia e la mia felicità.

Afferro le chiavi delle mia primissima casa. Sono emozionata e le dita mi tremano.

Infilo la chiave più grande nella serratura e spalanco la porta. Ho visto questa casa poco tempo fa, in realtà, ma mi ha colpita fin da subito. La zona giorno è grande, le camere anche e poi ho il balcone perfetto per poter ospitare le mie amiche e trascorrere le serate tutte insieme all'aria aperta.

Tengo stretto tra le mani il primo dei tanti scatoloni che presto riempiranno la mia casa, pronta per essere arredata. Mi immagino già Luna quanto insisterà per darmi i suoi consigli in fatto di arredamento. Quando ha visto la grandezza della mia camera per poco non ha tirato un urlo.

Mi dirigo verso la stanza in questione e appoggio lo scatolone sul letto tirando un sospiro. Mi guardo intorno e mi ritrovo a sorridere.

Questa è casa mia.

Mi affretto ad aprire lo scatolone e a sistemare le prime cose.

Sono per la maggior parte magliette, pantaloni, maglioni, felpe...

Le ho portate in modo da avere almeno un cambio qui. Per fortuna l'armadio è già arrivato e ho lo spazio per sistemare tutti i miei vestiti.

Pian piano tiro fuori tutto in assoluto silenzio, con solo il suono del mio respiro a riempire la stanza asettica.

Ti dedico tutta RomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora