𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚:
"Non voler soffrire": questo è il motto che Giulia Rossi si è imposta per proteggere se stessa. Vivere a Roma, circondata da una famiglia che la adora e dalle sue tre inseparabili amiche, non basta a cancellare il dolore che l'ha segnata...
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46. S'è svejata.
"Er vero amore? Sta in salone, attaccato ar muro e fa aria fredda."
-T'ha detto pedalino
Questa espressione viene usata per sottolineare che qualcosa è andata particolarmente male e che non c'è più nulla da fare.
🦋
(Ricordatevi di lasciare una stellina per supportarmi🌟)
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Mi rigiro tra le lenzuola allungandomi verso il comodino al mio fianco per afferrare il cellulare.«Cesare, tra poco torneranno i miei», sussurro dopo aver controllato l'orario e riponendo di nuovo l'oggetto al suo posto.
«Mmm», mugugna lui afferrandomi per la vita e avvicinandomi di più al suo corpo. La mia schiena collide con il suo petto mentre le braccia di Cesare mi stringono e il suo viso è immerso nei miei capelli. Lo sento respirare profondamente e mi domando se il mio profumo alla lavanda sia ancora il suo preferito.
Mi rigiro verso di lui in modo da poter rimirare il suo viso più da vicino. I nostri nasi si sfiorano, così come i nostri corpi nudi sotto le lenzuola. Dobbiamo stare vicinissimi per non rischiare di cadere per terra. Il mio letto è più piccolo del suo, ma questo contatto non mi dispiace.
Gli occhi verdi di Cesare mi scrutano, in silenzio, mentre con una mano mi scosta una ciocca di capelli e la porta dietro l'orecchio. I suoi occhi vagano dai miei al mio naso, poi sempre più giù fino alle labbra. Come se volesse scolpire il mio viso nella sua mente, per sempre, in modo indelebile, come se ne avesse bisogno. Ma io sono qui, non scappo, non più. Non dopo averlo fatto dannare per tutti questi mesi.
Per qualche secondo il suo sguardo si allontana da me e vaga alle mie spalle, verso il comodino. Facendo attenzione a non schiacciarmi, si allunga oltre il mio corpo e afferra qualcosa.