11. Lascià er passato nella miseria

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11. Lascià er passato nella miseria.

"È mejo esse odiati per quello che semo,
che esse amati pe 'a maschera
che portamo"

-M'arimbarza

Ecco un altro modo di dire che riassume alla perfezione la filosofia del romano medio: la noncuranza verso le avversità, che in una città come Roma sono all'ordine del giorno. "M'arimbarza" vuol dire letteralmente "mi rimbalza (addosso)", ossia "non mi fa né caldo né freddo".

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È ormai giunta sera ed è arrivato il momento di prepararci dopo aver pregato in ginocchio i miei genitori di lasciarmi andare omettendo loro il fatto che a questa festa ci sarà anche Flavio

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È ormai giunta sera ed è arrivato il momento di prepararci dopo aver pregato in ginocchio i miei genitori di lasciarmi andare omettendo loro il fatto che a questa festa ci sarà anche Flavio.

«Sono ancora un'adolescente! Lasciatemi divertire!», ho spiegato, e alla fine mi hanno lasciata andare.

Le mie amiche subito dopo aver appreso la mia decisione, sono tornate nelle proprie case e ora sono nuovamente in camera mia e di mia sorella, che si trova stesa sull'altro letto intenta a svolgere alcuni compiti che le hanno assegnato.

«Okay, adesso tocca a me», esclama Luna al settimo cielo. Non solo è tornata in casa mia con il suo vestito da indossare, ma anche con una scatola contenente trucchi di ogni tipo, accessori, bigodini e due piastre diverse per capelli.

«Potevi anche risparmiarti tutta questa roba, lo sai che metterò solo un filo di mascara», osserva Marta con fare ovvio intenta ad adagiare sul mio letto l'abbigliamento che indosserà questa sera.

«Questa "roba", come la chiami tu, è per Giulia. Deve essere bellissima», risponde la mora rivolgendomi un sorriso complice e io non posso fare a meno che ricambiare.

«Grazie Luna, ma del resto sono sempre bella no?», le rispondo ironica cercando di tirare su il mio morale.

Se voglio fargliela pagare, devo essere sicura di me stessa.

«Sempre modesta tu eh?», commenta mia sorella sbuffando a causa del disturbo che le stiamo arrecando. «Comunque, io me ne vado. Non credo che riuscirò a sopportare la tua presuntuosa autostima ancora a lungo». Detto questo, Ilenia si alza dal letto, ignara del fatto che rincontreró Flavio, ed esce dalla stanza sotto il mio sguardo divertito. Lei, essendo il mio completo contrario, non ama il rumore, non ama essere disturbata mentre studia e sicuramente è una persona più insicura rispetto a me, quindi credo che sia per questo che non sopporti quando faccio apprezzamenti su me stessa.

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