𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚:
"Non voler soffrire": questo è il motto che Giulia Rossi si è imposta per proteggere se stessa. Vivere a Roma, circondata da una famiglia che la adora e dalle sue tre inseparabili amiche, non basta a cancellare il dolore che l'ha segnata...
È il lavoro minuzioso e delicato di un ragno che impiega giorni per realizzarla, ma basta una folata di vento, o qualcuno che per sbaglio la tocchi, per farla cadere in mille pezzi, e lui ci è riuscito.
In questo momento mi sento come quel ragno che guarda da lontano ciò che di più prezioso aveva distruggersi in uno schiocco di dita.
Tutto quello che avevo, tutto quello che io e Cesare provavamo, distrutto in un solo misero attimo.
«Tu lo sapevi! Tu lo hai sempre saputo, perché non mi hai detto nulla!», urlo verso mia madre seduta al tavolo della sala da pranzo, mentre con espressione seria si sta subendo il mio sfogo.
Lei lo sapeva. Anche mia madre mi ha mentito e io mi sento così tradita.
Accanto a lei sono seduti mia sorella e mio padre, visibilmente preoccupati, i quali non si azzardano a fiatare.
Oscar è seduto ai piedi di mia madre e mi guarda anche lui, come se effettivamente stia comprendendo le mie parole.
Da quando siamo uscite dall'ospedale le mie lacrime non si sono fermate, e non riesco a farlo. Non si fermano. Il dolore non si ferma.