Una volta terminato il pasto, entrambi i ragazzi erano pienamente sazi: Liza aveva davvero preparato un pasto degno di un ristorante stellato.
Yoongi, ancora una volta, la ringraziò dell'ospitalità e del cibo. Riflettè che aveva ricevuto in quei pochi mesi più attenzioni dalla madre di Jimin che non dalla sua.
A quel punto i due decisero di riposarsi un po', e verso le 17 sarebbero usciti per una passeggiatina. Dopo qualche pressione, Yoongi riuscì anche a convincere Jimin a guardare un film.
"Umhhh... e va bene, ma che vuoi guardare?" chiese dubbioso il platino. "Guarderemo il Grinch ovviamente, che natale sarebbe se no.." scherzò Yoongi.
Alla fine il platino si fece convinto, sistemandosi sul letto affianco all'altro, sotto le coperte. Sentendosi a duo agio come mai prima d'ora nella sua vita. Tanto che dopo neanche venti minuti, si addormentò sulla spalla dell'altro.
Quando Yoongi se ne accorse prese a osservarlo, si sentì quasi uno psicopatico. Pensò che quel ragazzino era perfetto, sotto ogni punto di vista, e si capacitava sempre meno di averlo.
Le sue guance erano leggermente rosse e paffute, il naso era delicato, la pelle perfettamente liscia, e dalle labbra uscivano di tanto di tanto degli sbuffi.
Il menta, sentitosi davvero inquietante, riprese a guardare il film: quel film era il preferito della sorella, lo guardavano insieme ogni natale, per lui era un modo per dirle che la pensava. Che era viva nella memoria.
Dopo qualche minuto, o forse più, sentì anche lui le palpebre farsi pesanti. Per una volta percepiva il sonno come bisogno, non come conseguenza dei farmaci.
Decise che si sarebbe concesso un breve sonnellino, e che poi avrebbe svegliato l'altro per andare a camminare dopo massimo mezz'ora.
Così chiuse gli occhi, ma, a discapito di quanto pensato, la dormita durò più di trenta minuti. Infatti, entrambi si svegliarono che l'orologio segnava le sei di pomeriggio.
"Oh merda." farfugliò Yoongi, strofinandosi gli occhi ancora assonnato. Fece per svegliare il platino, ma gli riuscì impossibile.
Se ne stava lì, sulla sua spalla, che dormiva sereno. Farlo sarebbe stato un errore, pensò. Ma neanche il tempo di forumale la frase, che Jimin si stiracchiò leggermente.
Nel giro di un quarto d'ora erano pronti, salutarono Liza e si incamminarono per le vie della città. Il freddo tagliava come lame, ma l'atmosfera riscaldava i cuori.
"Non festeggio il natale in famiglia perché era la festa preferita di Naji, e da quando lei non c'è più, a nessuno sembra valga la pena di festeggiare." disse d'un tratto Yoongi.
Jimin lo guardò per qualche secondo, e non disse nulla. Il cielo si era fatto scuro, l'unica cosa a illuminarlo erano le lucette e le decorazioni a tema. Notò che negli occhi scuri di Yoongi, quelle luci trovavano sfondo.
"Non volevo disturbarti, spero non ti abbia riportato alla mente brutti ricordi..." si scusò Jimin, stringendogli la mano, cercando di riscaldargliela per quanto possibile.
"No Zanna, ti dirò, questo è probabilmente il primo natale decente dopo anni. Ancora una volta mi trovo a ringraziarti..." rispose il menta, in totale sincerità.
"Sei una delle persone più importanti per me, farei molte cose solo per vederti felice..." sussurrò il platino, "Escluso tingere i capelli di verde, prima che tu lo dica." precisò.
Entrambi scoppiarono a ridere, e del resto chi lo avrebbe mai detto? Due ragazzi soli che si trovano, e qualche mese dopo si dicono "ti amo" sotto lo scuro cielo stellato della notte di natale...
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diciassette occhiatacce
General FictionJimin contava involontariamente le volte in cui faceva contatto visivo con gli altri, Yoongi odiava guardare la gente negli occhi. I fatti narrati sono totalmente scollegati dalla realtà, si trattano temi delicati. Buona lettura :)