I due erano su una panchina da quasi due ore, con Yoongi che parlava a ruota libera e Jimin che lo ascoltava con le sopracciglia aggrottate.
"Non capisco... posso capire, in realtà, la tua paura, ma nel concreto non sei così scemo. Hai parlato due ore del fatto che non vuoi rovinare le cose, ma non capisci che sta tutto nella tua testa?" domandò Jimin.
Yoongi annuì, sapeva che era vero, ma non poteva scegliere lui le sue paranoie. Amava però come l'altro riuscisse sia a comprenderlo che a correggerlo.
"Lo so, sono solo pensieri intrusivi ma sono così forti Zanna.... è come se una parte di me avesse il bisogno di mandare tutto a puttane per paura del fatto che vada tutto bene." spiegò.
"Vedi Yoon... io penso che tutto ciò sia solo il frutto di una grande mancanza di affetto da parte dei tuoi... non vorrei sbagliarmi, ma spesso se hai visto ogni cosa andare male, non sai come gestire le cose che vanno bene." disse Jimin.
Effettivamente era vero, se sei abituato al dolore, come gestisci il piacere? Questo Yoongi non lo sapeva, l'unica cosa su cui era certo era che sarebbe morto piuttosto che perdere Jimin.
Ormai lo avevano capito entrambi, ma nessuno dei due si era sbilanciato tanto da dirlo: l'alcol, la droga, il fumo e quant'altro non erano nulla paragonato.
Avete mai amato? Avete mai provato qualcosa di così forte da sovrastare persino i bisogni biologici? Avete mai sentito di essere pronti a sacrificarvi pur di far stare bene qualcuno?
Questo era per Yoongi, l'amore. Per lui era mettere tutto se stesso in qualcosa senza aspettarsi nulla, ma ricevendo il mondo intero. Il platino era il suo mondo. E viceversa.
I mesi trascorrevano e pure se le paranoie e gli imprevisti si mettevano in mezzo, nulla riusciva a dividerli. Perché sapete cosa davvero unisce le persone? La sofferenza.
I due avevano sofferto tanto, erano cambiati tanto. Ma forse era proprio quello la base del loro legame: quando sai che non sei solo nel tuo dolore, ti senti meno male.
Gli antidepressivi? Quelli non sono nulla a confronto. Le sostanze? Quelle non valgono nulla a confronto. L'unica cosa che valeva era il loro legame. Il loro filo.
E, nonostante la vita sia imprevedibile, e nonostante non sempre tutto vada bene, alla fine i fili si uniscono se sono destinati a farlo. E i loro lo erano.
Su quella panchina, quel giorno di aprile, si dissero proprio questo: pure se terrorizzati dalla vita, non si sarbbero voltati le spalle. Che si sarebbero sempre protetti.
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diciassette occhiatacce
General FictionJimin contava involontariamente le volte in cui faceva contatto visivo con gli altri, Yoongi odiava guardare la gente negli occhi. I fatti narrati sono totalmente scollegati dalla realtà, si trattano temi delicati. Buona lettura :)