cereali

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"Ho tanti difetti, Zanna, moltissimi, davvero. Ma non lascerei mai il mio ragazzo solo durante una giornata così pesante solo per bere. Mi ferisce che tu lo abbia pensato.." commentò scherzoso il menta.

"Io..." sussurrò Jimin, ancora confuso. "Non sei affatto obbligato a stare con me solo perché oggi è come è..." continuò fissandosi le scarpe come se sui lacci ci fossero scritte frasi intelligenti da dire.

Yoongi non rispose, entrò in casa sorpassando l'altro e sedendosi sul divano del soggiorno. Colpì un paio di volte il posto accanto a se come a invitare Jimin a sedersi, e l'altro lo fece.

"Nessuno mi ha obbligato, sono qui perché per me è importante. In ogni caso, non riuscirei a divertirmi sapendo che tu sei qui e che stai male." spiegò il menta.

Poi tirò si alzò, aprendo il ripostiglio della cucina. E, assurdo per quanto, ne estrasse una chitarra. Jimin, sempre più confuso, lo fissava in attesa di risposte.

"Mi sono messo d'accordo con Liza, e mi ha permesso di lasciarla qua, portarla in scooter era faticoso... avevo già deciso che oggi sarei stato con te, vedi?" chiese retorico.

Jimin sorrise, scuotendo leggermente il capo. "Sei perfetto Min, ma davvero imprevedibile. E mia madre poi, non mi ha detto nulla... mi farò sentire..." commentò ridendo.

Yoongi, tenendo la chitarra in mano, si diresse nuovamente affianco al proprio ragazzo. "Ho pensato che in qualsiasi caso tu sentirai il rumore da fuori, quindi ho deciso che ti farò concentrare su questo."

"Ah si? E cosa mi suonerai?" chiese il platino curioso come un bambino. "Questa è una sorpresa, Zanna, e le sorprese si svelano al momento giusto..." lo lasciò sulle spine Yoongi.

"Piuttosto, hai qualcosa da mangiare?" domandò, quasi come nulla fosse. Il ragazzo alla sua destra spalancò gli occhi incredulo. "Come puoi lasciarmi così, e poi chiedermi da mangiare???" domandò furioso.

Yoongi lo baciò a stampo, e poi si alzò in piedi. "Andiamo Zanna, come pretendi che io possa suonare qualcosa di bello a stomaco vuoto?".

Così Jimin si arrese, quando l'altro era affamato c'era ben poco da fare. "E va bene, ti darò da mangiare, ma poi mi suoni qualcosa... prometti." disse incitandolo, e porgendogli un mignolo.

"Promesso.." rispose il menta, ricambiando il mignolino. Entrambi si alzarono all'unisono, dirigendosi in cucina. "Umhhh, non so... che ti va di mangiare?" chiese Jimin, aprendo gli sportelli.

"Te." gli sussurrò Yoongi all'orecchio, cingendogli la vita, lasciandogli poi un bacio sul collo. "Non ci provare signorino, adesso mangi e poi suoni. Hai promesso." lo rimproverò Jimin.

Il menta finse uno sbuffo, e afferrò un pacco di cereali. "Mangio questi, ma sappi che dopo aver suonato pretendo una ricompensa." ammiccò, con tono perverso. "Umh Umh, mangia e sta zitto."

Ed effettivamente Yoongi mangiò quasi tutto il pacco in pochi minuti. "Dio, ma da quanto non mangiavi?" domandò Jimin stupefatto. "Umh, da prima di partire?" chiese retorico il menta.

"Dai dai dai dai!! Mi suoni qualcosa?" lo implorò il platino impaziente, saltellando sul posto. "Va bene Zanna, andiamo in camera però..." disse Yoongi, afferrando la chitarra.

diciassette occhiatacce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora