[contenuti sessualmente espliciti, consenzienti ovviamente.]
La camera era nella penombra, l'unica fonte di luce era la tv su cui i due erano soliti guardare film. Lentamente uno spiraglio di luce si era fatto strada nell'oscurità, segno che Jimin stava per tornare.
Yoongi non ci fece troppo caso, era preso a controllare le notifiche. D'un tratto si sentì un finto tossire mirato a ottenere la sua attenzione, e non appena alzò il capo, restò a bocca aperta.
Jimin era a qualche passo da lui, ma con un aspetto decisamente diverso dal solito: le sue gambe erano fasciate da delle parigine color panna, che terminavano sulle sue coscie pallide con dei ricamini in pizzo.
Appena sopra iniziava una gonna celeste. Aveva una fantasia a quadri bianchi, che faceva risaltare di più la sua carnagione. Per non parlare di come cingesse bene la vita, evidenziando il fisico a clessidra.
Per quanto riguardava il busto, beh, Jimin indossava semplicemente una candida maglietta bianca senza alcuna scritta.
I suoi capelli erano scompigliati, probabilmente si era cambiato in tutta fretta. E le sue labbra erano gonfie, aveva il vizio di morderle quando era in ansia.
Passarono quasi due minuti di silenzio, con Yoongi che lo fissava senza dir nulla e Jimin che quasi sveniva per l'ansia. "Sapevo che non avrei dovuto farlo." sussurrò il platino, facendo per andarsene.
Non ebbe il tempo di girarsi che una mano gli afferrò il polso, il menta conservava ancora l'espressione dell'inizio. "Zanna... sei, sei fottutamente etereo." disse, con la voce bassa.
Jimin si sentì sollevato da un enorme peso, aveva sempre amato vestirsi in modo femminile, ma non aveva mai avuto il coraggio di parlarne con nessuno. "Lo pensi davvero?" domandò con tono speranzoso.
"Se non vuoi credere alla mia bocca, ti assicuro che c'è un'altra parte del mio corpo che lo confermerà." disse Yoongi, ridendo pur intendo non ci fosse nulla di ironico.
Jimin arrossì da capo a piedi, ma non era affatto in imbarazzo. Anzi, aveva deciso che quel giorno avrebbe provato a spingersi oltre e azzardare un pochino. Così non perse tempo.
Posò una mano sul petto del menta, e fece pressione fino a farlo sedere sul letto; a quel punto si sedette sul suo bacino, percependo la gonna sollevarsi data la posizione.
Yoongi si riprese dallo stato di stupore, e subito tornò alle redini della situazione: poggiò una mano sul fianco del platino, e l'altra vicino alla nuca facendo iniziare un bacio piuttosto spinto.
Jimin, dal canto suo, non aveva mai fatto esperienze sessuali, quindi si lasciò guidare dall'altro, ne aveva completa fiducia.
Jimin stringeva alcune ciocche verdi fra le sue dita, sentendo un calore immane propagarsi per tutto il suo corpo, specialmente nel basso ventre.
Yoongi, invece, non poteva fare a meno di pensare che con quei vestiti addosso lo avrebbe scopato seduta stante. Si trattenne, sempre nel rispetto dei tempi altrui.
Rispetto che piano piano scemava, il menta prese a baciare lentamente il collo dell'altro, sentendo dei mugolii in risposta. Ciò gli fece intuire di poter continuare.
Jimin stava letteralmente impazzendo, quei baci, quella mano che gli stringeva il fianco con tanta possessività, per la prima volta nella sua vita desiderava avere sempre più contatto.
D'un tratto la mano del menta scivolò sul fondo schiena dell'altro, stringendolo a pena, ma provocando nuovamente dei versi di assenso da parte del primo.
A quel punto Yoongi invertì le posizioni, facendo finire il proprio ragazzo sotto di se, ritrovandosi di conseguenza sopra di lui. E dannazione, che visione.
Ripresero a baciarsi, mentre il menta feceva scivolare la sua mano verso il collo del ragazzo sotto di se. Prese a baciarlo, e lasciare dei segni che ormai era appurato non dovessero essere coperti.
Per un secondo Yoongi si fermò, giusto per controllare che andasse tutto bene. Incrociò lo sguardo dell'altro, e sussurrò: "Posso?" riferendosi alla mano posta sul basso ventre, Jimin annuì convinto.
I suoi occhi erano lucidi, e gridavano il desiderio di essere soddisfatto. Yoongi lo baciò sulla fronte, ricordandogli che avrebbe potuto fermarlo quando voleva, in qualsiasi momento.
Così le dita scheletriche del menta abbassarono lentamente la gonna, appena un po', giusto il necessario per poter poi accedere all'intimo del ragazzo.
Delicatamente il menta passò la mano sull'indumento, percependo il membro semieretto dell'altro. Sorrise soddisfatto fra se e se, era sempre piacevole sapere di fare quell'effetto.
Jimin si sentì avvampare, "Yoon, fai qualcosa..." lo supplicò non potendone più di quella sensazione. Il menta neanche si fece pregare, e finalmente arrivò al contato diretto con il membro dell'altro.
Jimin si sentì rabbrividire a quel tocco, e non sapeva se fosse la semplice novità della cosa, o le mani fredde del menta che lo possedevano così intimamente.
Yoongi prese a fare movimenti decisi ma dolci, sapeva cosa fare, era evidente non fosse la sua prima volta. Pian piano la velocità aumentava, e con essa anche i gemiti del platino.
Il ragazzo sotto, infatti, era completamente inebriato da quel tocco. Non aveva mai sperimentato il piacere sessuale, e quasi si chiese come aveva fatto a vivere fino ad allora.
Jimin non lo sapeva, ma era quasi al limite; Yoongi continuava a muovere abilmente la mano, facendogli vedere le stelle e oltre. "Sei bellissimo." mormorò baciandogli il collo.
Ci vollero pochi secondi prima che Jimin venisse, in un ansimo soffocato da un bacio fra i due. "Sei stato bravissimo, piccolo." lo accarezzò Yoongi.
Ma Jimin non rispose neppure, non che non gli fosse piaciuto, ma appunto, si stava riprendendo. Aveva il petto che scoppiava quasi, e l'espressione di uno in pace con il mondo.
Dopo alcuni minuti, durante i quali i due erano stati abbracciati, il platino finalmente parlò: "Credo di amarti ancora di più..." e Yoongi rise fra se e se. "Mi vuoi solo per il sesso?" domandò scherzando.
"Comunque sono felice tu ti sia fidato tanto di me, non deve essere stato facile... e non voglio assolutamente tu adesso viva pressione per quanto riguarda la sfera sessuale della nostra relazione. Io ti aspetterò, senza alcuna fretta."
Jimin gli sorrise, era vero, per lui era un sottone. "Grazie Yoon... davvero. Ah, e comunque, queste è solo uno dei tanti outfit che potrei mostrarti..." sussurrò Jimin, lasciando il proprio ragazzo a bocca aperta.
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diciassette occhiatacce
General FictionJimin contava involontariamente le volte in cui faceva contatto visivo con gli altri, Yoongi odiava guardare la gente negli occhi. I fatti narrati sono totalmente scollegati dalla realtà, si trattano temi delicati. Buona lettura :)