distratto, anzi, freddo

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Passano i giorni, le settimane e i mesi, era come se l'inverno ricomprisse tutto di foglie portandolo via con una semplice volata di vento. E ormai si era fatto febbraio.

Ogni giorno che passava i due scoprivano nuove cose sull'altro, e il legame diventava sempre più stretto. Sapete come si dice però, un nodo o ti lega o ti strozza.

In questo caso non vi era nulla di tossico, si amavano e ne erano consapevoli. Tuttavia esiste un fenomeno noto come "regressione verso la media" che incombeva sulla loro vita come su quella di chiunque altro.

Esso implica che, inevitabilmente, prima o poi, tutto si ristabilizza: dopo un periodo brutto, ce ne sarà uno bello e dopo ancora uno medio. Tutto torna a un valore neutro, e poi si ricomincia.

Quella mattina ci stava pensando anche Yoongi, mentre da seduto al banco fissava fuori dalla finestra... la città pareva deserta, i colori invernali abbracciavano le strada, e il freddo si faceva sentire.

"Non esci?" domandò Yunbin, ammiccando alla porta vedendo che il compagno non usciva a godersi la pausa. "Umh? Si ora arrivo." rispose Yoongi, come risvegliatosi da un sogno.

"A che pensavi?" domandò il compagno, curioso mentre estraeva dalla tasca un pacchetto di sigarette. "Nulla di particolare, cose un po' confuse.." sussurrò il menta, alzandosi poi.

L'altro annuì, porgendo poi una sigaretta a Yoongi. Questo la fissò, tremendamente combattuto sul da farsi. Della nicotina gli avrebbe fatto bene in quel momento, ma farlo avrebbe ferito il platino.

Scosse la testa, sforzando un mezzo sorriso: "No grazie, ho già dato.." spiegò come a doversi giustificare. Yunbin alzò le spalle, uscendo poi dall'aula.

"Min Yoongi che rifiuta da fumare, cos'è? Una richiesta di aiuto?" domandò una voce, con una punta di ironia. Il menta non dovette girarsi, sapeva già chi fosse.

"Jeon, non rompere... piuttosto, passami inglese che non l'ho fatto." rispose Yoongi, tirando fuori il quaderno della suddetta materia per copiare.

"Umh ok.. e comunque non sono il tuo schiavetto." commentò fintamente offeso Jungkook, inscenando una profonda mancanza di rispetto. Entrambi risero, il loro rapporto era abbastanza nella media del resto.

Non appena Yoongi trascrisse l'ultima frase, la campanella suonò, e appena alzò lo sguardo vide Jimin fissarlo come nel tantativo di fargli esplodere la testa col pensiero.

Non ebbe il tempo di chiedere perché che il docente era già in aula, così si concentrò sulla lezione ma qualcosa gli premeva dentro. Quello sguardo non gli pareva molto amorevole.

Al suono dell'ultima campanella fece lo zaino quanto più in fretta possibile, accostandosi poi al platino. "Che palle la lezione di informatica, no?" chiese, volendo iniziare una conversazione.

L'altro annuì distratto, anzi, freddo. "Tutto ok Zanna?" domandò Yoongi, accortosi dell'espressione del primo. "Si, certo, tutto ok." rispose quanto più duramente Jimin. Era chiaro che qualcosa non andasse.

Yoongi pensò fosse perché aveva visto Yunbin offriglo una sigaretta, e subito precisò: "Guarda che non l'ho accettata, te l'ho detto che non fumo più da quando stiamo insieme..."

Jimin si girò di scatto, e lo guardò dritto negli occhi con sguardo omicida. "Lo so." constatò. E a quel punto, si disse il menta, per cosa poteva avercela?

Senza tante cerimonie allora si decise e glielo chiese, ma ancora una volta Jimin negò di avercela con lui. Così camminarono fino a che le loro strade non si divisero. Ma quel comportamento puzzava...

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