La mano di Yoongi accarezzava delicata la schiena dell'altro, andando a creare dei cerchi concentrici nella zona inferiore. Fino al percpire la pelle della cintura di Jimin.
Si udivano, ogni tanto, schiocchi: per la prima volta, praticamente, i due erano andati oltre al semplice bacio. Le loro lingue si assaporavano, mandando in tilt ogni freno inibitore.
La mano del menta, finalmente, andò a posizionarsi sul fondo schiena dell'altro. Tanto rapidamente che quasi a Jimin scappò un ansimo, poi fu un attimo...
Yoongi ribaltò le posizioni, nei suoi occhi era chiaro quanto ardentemente desiderasse possedere l'altro. Jimin, dal canto suo, aveva gli occhi di un cerbiatto spaesato.
"Bene piccolo, puoi fermarmi quando vuoi, ripeto. Ora passiamo alle cose serie." sussurrò il menta all'orecchio del ragazzo sotto di lui, con tono tanto roco da fargli venire la pelle d'oca.
Frase stupenda, per carità, ma Jimin era perso a fissare le vene sulle braccia dell'altro. Le sue mani scheletriche, chissà come gli sarebbero state bene addosso...
E le guardava scendere, passare dal tenerglil mento fino all'accarezzargli il collo. Passò due dita in un punto, vicino alla mandibola, poi lo baciò. E di nuovo, e di nuovo. Per poi succhiare.
Jimin non sapeva cosa l'altro stesse facendo, ma quel contatto, sentire il fiato di Yoongi sul suo collo, percepire la saliva bagnarlo, quei piccoli morsi, fu sufficienti a convincerlo.
Quasi istintivamente portò una mano alla nuca del menta, facendo una leggera pressione, come a spronarlo a continuare. Gli scappò un gemito, un piccolissimo verso, e fu lì che Yoongi si staccò.
Nel contempo, l'attivo, aveva interposto un ginocchio fra le gambe del platino, e applicava di tanto in tanto una leggera pressione: minima, ma pur sempre efficace.
Si staccò poi sorridendo fiero, fissando il collo del proprio ragazzo. Passò il pollice nella zona e di scatto afferrò il mento del proorio ragazzo obbligandolo a guardarlo negli occhi.
"Non nasconderlo, mi raccomando. Tutti meritano di sapere che non sei che mio, capito?" chiese con un tono tutt'altro che permissivo. Jimin annuì.
Annuì e non disse nulla, ma non perché fosse intimidito. No, semplicemente in quel momento si sentiva terribilmente bene.
Con un movimento impercettibile, senza neppure volerlo, il platino strinse le gambe. E non appena lo fece, percepì un attrito davvero piacevole in una certa zona.
Era tutto nuovo per lui, era tutto così estraneo. Non lo comprendeva a pieno, non capiva esattamente cosa fossero tutte quelle sensazione messe insieme. Era confuso.
"Yoon." disse d'un tratto, e l'altro subito di fermò. "È tutto strano, è insolito." sussurrò come se da un momento all'altro sarebbe potuto restare senza fiato.
Il menta di staccò dolcemente, dandogli un bacio in fronte. Andava bene così, anzi, andava davvero bene. "Per ora ci fermiamo qui Zanna, facciamo le cose con calma."
Jimin lo amò più del solito in quel momento, non era affatto a disagio per quello che stavano facendo ma voleva prendersi il tempo. Lo ringraziò con gli occhi.
Sapete cosa davvero fa stare bene? Fa stare bene essere compresi senza dover parlare, avere una connessione tale che non serve esprimersi a parole. Questo fa stare bene.
Si baciarono, un bacio casto che trasmettava solo il più puro dei sentimenti: l'amore. La fiducia. È questo che legava i due, del resto.
"Grazie." mormorò Jimin, abbracciando il ragazzo affainco a sé. "Non ringraziarmi Zanna, prima di ogni cosa viene la serenità. Io voglio tu sia sereno." lo rincuorò Yoongi.
[L'intento di questo libro non è quello di trattare tematiche sessuali, ma ben sì spiegare come le persone autistiche le possono vivere e affrontare. Non ci saranno capitoli dove si descrive l'atto sessuale, ma solo parti in cui si spiegano i sentimenti e le sensazioni di Jimin. Ricordate che non tutte le persone autistiche rifiutano il contatto fisico; e non solo perché una persona è autistica, allora, non può avere rapporti o desideri sessuali.]
STAI LEGGENDO
diciassette occhiatacce
General FictionJimin contava involontariamente le volte in cui faceva contatto visivo con gli altri, Yoongi odiava guardare la gente negli occhi. I fatti narrati sono totalmente scollegati dalla realtà, si trattano temi delicati. Buona lettura :)