Senza tante cerimonie, i due si ritrovarono a pochi metri di distanza: Jimin sul letto a gambe incrociate, e Yoongi su una sedia per avere una posizione più comoda con la chitarra.
"Allora inizio, ma fermami se ti da fastidio.." precisò il menta, cosciente che del resto ogni cosa poteva potenzialmente essere di disturbo per il proprio ragazzo. Jimin annuì.
Prese il plettro, lo avvicinò alla chitarra e si schiarì la voce. Regolò le corde e controllò che lo strumento fosse accordato. Diede un'ultima occhiata al platino, e poi iniziò.
"I can feel your heartbeat when you fall asleep, there is something nice about knowing all of you is next to me.
And I don't think that there is a single place I'd rather be, honestly, I need you here with me.
I need somebody don't wanna fuck me,
just wanna love me right.I need someone to need me to come through love me and hold me tight.
I need to see it, I need a way to believe it. My feeling will change with the season, make me feel guilty for breathing.
And I can't write a single song, I'm scared of how it makes him feel. He hears my song, he thinks I'm wrong, he's scared that I won't ever heal.
I try my best to show you how I love you more and more each day but understand I'm just a man, I'm vulnerable to all the pain.
I love you more than I can put in words, how come no one out there ever told me love would ever hurt?
I love you more than I can put in words, how come no one out there ever told me love would ever hurt?
I can feel your heartbeat when you fall asleep, there is something nice about knowing all of you is next to me.
And I don't think that there is a single place I'd rather be, honestly, I need you here with me."
Finita la canzone, Yoongi alzò lo sguardo con le mani ancora leggermente tremanti, e la bocca secca. Non aveva mai suonato per nessuno.
Ma non appena incontrò lo sguardo dell'altro, gli si strinse il cuore: Jimin stava piangendo, aveva le goti rosse, e le sue labbra tremavano proprio come se da un momento all'altro avrebbe potuto urlare.
Si maledisse, si odiò in quel momento: l'unica cosa che riuscì a pensare era che nel tentativo di far star meglio la persona che amava, era finito solo per farla piangere.
"Jimin io..." provò a parlare, ma le parole gli morirono in gola nel momento stesso in cui l'altro si alzò. Con passi lenti lo raggiunse, per poi fermarsici davanti.
Il platino posò le mani sul viso dell'altro, e lo sguardò quanto più intensamente possibile. Non disse una parola, si chinò e lo baciò.
"Non penso ci sarebbe un singolo posto in cui preferirei essere, onestamente, ho bisogno di te qui con me.." sussurrò citando la canzone precedentemente sentita.
Yoongi parve riprendersi, spostò la chitarra affianco e fece sedere il platino su di se. Era felice, felice in modo puro, finalmente qualcuno lo aveva davvero ascoltato col cuore.
Così i due passarono la serata insieme, finendo e iniziando il nuovo anno insieme. Fra amore e gioia, si gustarono quei momenti come fossero nettare vitale.
"Buon anno Zanna." disse dolcemente Yoongi, accarezzando il viso dell'altro. Jimin sorrise, finalmente potevano stare bene, dopo anni.
[La canzone citata è "I need you" di Sadeyes. Se vi andasse di ascoltarla, sappiate che è pura arte. Detto ciò, non so quanti capitoli manchino alla fine, spero la storia vi stia piacendo.]
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diciassette occhiatacce
General FictionJimin contava involontariamente le volte in cui faceva contatto visivo con gli altri, Yoongi odiava guardare la gente negli occhi. I fatti narrati sono totalmente scollegati dalla realtà, si trattano temi delicati. Buona lettura :)