Paragrafo 16. Scotta.

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Paragrafo 16.

Scotta.

Quando Stern entrò nella stanza, Bill si trovò a guardarlo di nuovo dal basso verso l'alto. Il supporto dell'attaccapanni a parete sul quale era fissata un'estremità dell'amaca aveva ceduto sotto la tensione degli sforzi con cui aveva disperatamente tentato di liberarsi per chiedere aiuto mentre ancora c'era gente di sotto. Cadendo aveva preso una botta fortissima alla schiena, ma il dolore lo avrebbe sentito solo più tardi, per ora la paura sembrava funzionare ottimamente come antidolorifico.

Stern dopo essersi chiuso la porta alle spalle, lo fissò con uno sguardo talmente acceso da sembrare finto. Avrebbe voluto rimproverarlo, come faceva da piccolo la mamma con lui, ma la rabbia e la collera verso quell'esile "dottor precisino" da cui sentiva di dipendere per riottenere la sua Margaret, gli avevano assorbito tutto l'ossigeno e la saliva. Sciolse il dottore da quella ragnatela di corde e se lo caricò in spalla. Entrò nel bagnetto e salì su una scala di legno, che sotto il suo peso e quello dell'uomo che portava in braccio, sembrava fatta di paglia. Infilò il corpo di Bill attraverso la botola e poi ci fece passare a fatica anche il suo.

Si alzò in piedi e tirando una cordicella appesa al soffitto accese una piccola lampadina che proiettò un cono di luce verso il pavimento. Il tetto di quella soffitta era talmente basso che lui doveva tenere la testa piegata per non farsi male andando a sbattere contro lo spigolo di qualche trave. Bill aveva ancora il nastro adesivo sulla bocca, provò a guardarsi intorno ma oltre quel cerchio di luce sul pavimento c'era solo buio fitto. La puzza era quella tipica di una soffitta ricavata nel sottotetto di una vecchia casa in legno. Alla muffa e al marcio si aggiungeva il tanfo di polvere umida e l'odore di legno bagnato che tentava invano di asciugarsi al sole tiepido di gennaio.

L'uomo riscese senza chiudere la botola, brontolando qualcosa ad ogni scalino, prese il fornellino elettrico dalla stanza e risalì. Lo collegò ad una presa fuori dal cono di luce visibile a Bill e stette a fissarlo contando ad alta voce con tono via via sempre più ansioso e frenetico. Quando arrivò al numero 120 si fermò, staccò il fornellino dalla presa tirandolo per il filo e, senza dire alcunchè, iniziò a premerlo forte sull'orecchio destro del dottor Stapleton con la mano sinistra, mentre con la destra gli teneva la testa ferma dall'altro lato.

"E' cattiva educazione ascoltare di nascosto i discorsi degli altri, Bill. La mamma me lo diceva sempre."

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