CAPITOLO 14.

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Blanca's pov:

<<Ma mi spieghi tu cosa cazzo vuoi dalla mia esistenza?>> sbottai posando il mio sguardo su di lui.

Mi infastidiva in una maniera incredibile la gente che insisteva su una cosa di cui avevo già dato la mia parola.

Tu invece ti stai comportando da incoerente Blanca...

<<Voglio che tu la smetta di prendere in giro me, prendere in giro te... Perché se veramente non rappresentassi più nulla per te, allora non saresti seduta qui a parlarmi. Non dovresti rivolgermi uno sguardo, neanche sfuggente... Dovrei essere insignificante, inesistente. Non concordi con me?>> iniziò a colpirmi lì, dove sapeva che la mia resistenza veniva messa a dura prova.

<<Non riuscirai mai ad essere insignificante per me, grandissimo stronzo>> sbattei il libro sul tavolo, polverizzandolo con lo sguardo.

<<E allora perché provi a negarlo a te stessa... Non sono un idiota, da quando sono qui, da quando ti ho detto le mie intenzioni, stai cercando di nasconderlo ma, a te fa quasi piacere che io voglia recuperare>> continuò a stuzzicandomi ancora di più.

Sapeva benissimo, qual era l'unico modo per riuscire a parlare con me e ottenere ciò che voleva sentirsi dire... Irritarmi.

<<Dylan sta zitto, smettila>> chiusi gli occhi cercando di mantenere la calma.

<<Dai dillo, dillo che ti manco e che vorresti solo un abbraccio, come quelli che ci davamo tempo fa, proprio come lo voglio io>> avvicinò il suo viso al mio e io mi voltai per non vederlo in volto.

<<Guardami... È inutile che provi a fare la dura con me, ti si legge in faccia che sei fragile adesso, non potrai odiarmi per sempre Blanca>> mi prese il mento con la mano, allineando i nostri sguardi.

I suoi occhi così scuri e profondi, sembravano per la prima volta da quando era qui... Sinceri.

Per quanto mi aveva fatto soffrire, quello che c'era stato tra noi, era stato importantissimo.

Eravamo amici da quando avevamo sette anni... Dalle elementari.

Avevamo fatto di tutto insieme... Scuola, feste, compleanni, vacanze. Tutto.

Ogni tipo di esperienza fatta era sempre Blanca e Dylan insieme.

Delusioni d'amore, primo concerto insieme, prima birra, prima sigaretta.

Era stato il miglior compagno di vita si potesse avere, ero cresciuta con lui e non avrei mai potuto cancellare tutto questo.

E ora ero lì... In bilico tra istinto e ragione.

L'istinto, il grande motore che mandava avanti la mia vita, capitanato dal cuore.

La ragione, la parte più razionale di me, il grande marinaio che gestiva un battello nel bel mezzo di una tempesta.

Il perno che sosteneva la mia esistenza, proteggendola dal grande baratro della follia più assoluta.

Il nostro agire, è spesso, caratterizzato da quell'eterna lotta tra conscio ed inconscio: l'ideale sarebbe una perfetta sintonia tra razionale ed irrazionale, ma non sempre i due aspetti sono in accordo.

L'istinto, in questo caso, gioca un ruolo fondamentale per il nostro benessere, perché solo l'istinto conosce veramente cosa ci occorre per superare i disagi, le difficoltà, e dunque ci aiuta a condurre una vita serena.

L'istinto ha infatti quella "marcia in più".

E parte della nostra componente istintuale è, "bloccata", dalle nostre idee, dal nostro modo di relazionarci con noi stessi e con gli altri.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora