CAPITOLO 35.

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New York, 10 dicembre 2021.

Carol's pov:

I presentimenti, ma soprattutto... I brutti presentimenti, ne avete mai avuti?

Sono una forma di premonizione, ma non si riferiscono a grandi eventi, bensì a situazioni personali. Sono la supposizione che una cosa si verificherà in un determinato modo.

E si trovano a metà tra l'intuito e la premonizione. Si suppone agiscano come una specie di radar e che captino in modo impreciso che sta per succedere un evento positivo o negativo.

Tanti sono i dubbi sulla vera esistenza dei presentimenti ma io ci credevo fermamente, ogni volta che avevo avuto un brutto presentimento esso puntualmente si era sempre avverato.

Lo ebbi quando Fred mi rapì, quando venni sparata e ora ce l'avevo avuto la sera che Blanca uscì... Per questo motivo quella stessa notte ero persino andata a dormire da Alejandro, restare da sola in camera mi metteva un'ansia addosso incredibile.

Qualcosa era successo e sapere che lei e Amaia erano uscite e che nessuna delle due aveva avvisato di rimanere fuori fino a tardi di certo non mi faceva stare più tranquilla, anzi, ero letteralmente una pentola a pressione pronta ad esplodere da un momento all'altro.

E sapete perché? Perché poi Amaia era ritornata e mi aveva avvisata che Blanca fosse rimasta a passeggiare per schiarirsi le idee, ma erano passati due giorni e non c'era segno di nessuna bionda dagli occhi grigi.

Quanto cazzo doveva durare questa passeggiata...

<<Blanca non si fa viva da due fottutissimi giorni e voi siete ancora convinti che non sia successo nulla?>> sbottai richiamando l'attenzione dei miei amici.

<<Certo che no Carol e non sei l'unica a credere che c'entri lo stalker, la bionda non è mai scomparsa senza avvisare>> replicò Alejandro distogliendo lo sguardo dal computer.

<<A maggior ragione, siamo tutti qui con il culo sulla sedia senza fare nulla, mentre quello psicopatico chissà cosa le starà facendo>> esclamai.

<<E cosa vuoi fare Carol eh? Blanca ha rimasto il cellulare nell'auto di Amaia, non c'è nessun modo di rintracciarla. Cazzo mi sembra di rivivere un déjà-vu>> affermò Theo alludendo a quando fui io a scomparire.

<<Riccia, sicura di non aver visto nulla di strano a Central Park, qualcosa che potremmo usare come indizio?>> rivolsi la mia attenzione alla mulatta che teneva lo sguardo basso, rigirando fra le dita un codino.

Era da due giorni che si lasciava mangiare dal senso di colpa di averle dato retta e averla lasciata sola.

<<No, nulla... C'eravamo solo io e lei o forse c'era qualcosa ma non ce ne siamo mai accorte, sono un'emerita idiota>> scalciò l'aria dannandosi da sola.

<<Ehy, ehy non è colpa tua, né tua né di Blanca. Nessuna delle due poteva sapere che lui avrebbe attaccato>> mi accovacciai sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza dato che era seduta sul divanetto.

<<Sì invece, potevamo immaginarlo... Eravamo ubriache e fatte. Eravamo letteralmente indifese e...>>

<<...E nulla Amaia, quello che avete fatto si chiama "vivere" e avete tutto il diritto di farlo e poi se non fosse successo quella sera, avrebbe preso di mira sicuramente qualcun'altro di noi a breve e forse sarebbe stato peggio>> appoggiai una mano sulle sue, con l'altra invece le accarezzai la guancia.

Stai facendo l'egoista con la persona che ami?...

Certo che no coscienza, sta' zitta.

<<Ma ti senti quando parli o non connetti il cervello Carol?>> mi ammonì Jacopo e io mi voltai a guardarlo aggrottando la fronte.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora