CAPITOLO 37.

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New York, 11 dicembre 2021.

Blanca's pov:

Cinque anni.

Cinque anni per creare tutto, cinque minuti per distruggerlo.

Avrei tanto voluto dirvi quello che pensavo, dar voce al mio dissidio interiore, a quello che il mio cuore voleva urlare.

Avrei voluto piangere e dare sfogo a quelle lacrime che sapevo volevano scendere, eppure... Non feci nulla.

Non ci riuscivo.

Improvvisamente mi spensi.

La mia anima andò in corto circuito, non produceva più alcun tipo di sentimento... Niente tristezza, paura, rabbia, gioia. Niente più amore.

Il mio cervello si fermò, alcun pensiero invadeva la mia mente perché tutte le mie sfere dei ricordi di colpo vennero messe K.O. dalla sfera più grande, quella più tosta... Più stronza.

Quei cinque minuti di video riuscirono a mettere in ginocchio me, Blanca Hermuso, la figlia di puttana che non si era mai lasciata scalfire da nulla e nessuno.

Persino i miei sensi si azzerarono.

L'udito si ovattò, non mi importava più nulla di ciò che accadeva intorno.

La saliva e le labbra mi si seccarono, dovevo bere, ero assetata come se avessi attraversato l'intero deserto del Sahara sotto il sole cocente.

E gli occhi si chiusero.

Se c'era una cosa che desideravo in quel momento era che, venissi risucchiata dallo stesso buio che il mio sguardo mi aveva imposto di vedere.

Ero diventata un'automa a cui sarebbe potuto capitare di tutto... Non le avrebbe dato importanza.

<<Sei morta?>> riaprii gli occhi allo schioccare delle dita dello stalker.

E si ritrovò a guardare due iridi paragonabili ad una brutta giornata tempestosa, piena di lampi e tuoni, presagio dell'arrivo di una pioggia torrenziale.

<<Hai gli occhi del cielo che piange... Così tristi e cupi. Guarda che non è successo nulla di così catastrofico, non è morto mica qualcuno. Se fosse accaduto questo cosa avresti fatto? Ti saresti impiccata?>> la sua pungente insensibilità non mi fece nessun effetto, da uno come lui solo questo potevo aspettarmi.

E per quanto lo odiassi per tutto ciò che stava facendo, per come mi stava trattando, quella volta non potei fare altro che ringraziarlo.

"Ti aprirò gli occhi sulla fedeltà dei alcuni tuoi amichetti", questo mi aveva detto e aveva rispettato la sua parola.

Se non fosse stato per lui, avrei continuato a baciare, abbracciare, scopare una persona che aveva giocato con il mio cuore come fosse una pallina.

<<Bree ti ha mangiato la lingua senza che io lo sapessi?>> richiamò nuovamente la mia attenzione e io finalmente mi decisi a schiudere le labbra ancora serrate.

<<Tu l'hai mai avuto un cuore?>> domandai schiarendomi la voce ma il mio tono era così amaro che la Blanca della serata trascorsa con Amaia si sarebbe stranita.

Amaia... La conoscevo così tanto bene da sapere che molto probabilmente si stava tremendamente sentendo in colpa, perché io ero stata una testarda di merda.

Amaia... L'unica donna di cui mi sarei ancora fidata in questa vita, oltre mia madre.

<<Da piccolo sì, certo, anche po' quando avevo la tua stessa età. Poi ho capito che il mondo non fa fruttare mai nulla di buono... E ora l'hai visto anche tu>> un sorrisino gli si stampò sul volto.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora