CAPITOLO 63.

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New York, 30 Aprile 2022.

Blanca's pov:

"Errare humanum est, perseverare autem diabolicum", anche i più carenti in lingua latina sapranno cosa significa, mi sbaglio?

Forse frase più veritiera di questa non è mai esistita.

Avevano proprio ragione gli antichi...

Insomma, tutti noi siamo esseri fallibili e soprattutto imperfetti.

Quindi sì, sbagliare è concesso a tutti, fino a quando però l'errore funge da lezione per non commetterlo più.

E non quando diventa lo strumento tramite il quale dar sfogo a qualche tuo recondito desidero, da poter giustificare in seguito con la patetica scusa di aver perso il senno della ragione.

E io avevo deciso di entrar a far parte proprio della seconda cerchia di persone.

Non vi avrei mentito amici miei, non l'avevo mai fatto e di sicuro non avrei iniziato ora.

Quel bacio... Non risvegliò nulla in me.

Perché mi resi semplicemente conto che in verità, mai nulla vi si era spento... Era stato semplicemente sepolto sotto la sabbia.

E ora lei, come un cane alla ricerca dell'osso, aveva scavato riaprendo il vaso di Pandora.

E la cosa più assurda?... Era tutto esattamente rimasto intatto, proprio come cinque mesi fa.

E questo mi spaventava, perché non potevo continuare a provare qualcosa per una donna che mi aveva fatto soffrire così tanto.

Ma mi resi conto che mentre la baciavo, con la medesima passione che mi aveva ardito in corpo per tutti gli anni della nostra relazione, avevo l'anima sulle labbra.

La testa invasa da pensieri e ricordi del passato e il cuore che mi batteva forte in gola, nelle orecchie... Ovunque.

Blanca devi riprenderti, la tua vita ormai non è più questa...

Finalmente quel barlume di lucidità tornò ad impossessarsi del mio corpo e io non potei far altro che ringraziare la mia coscienza.

Mi staccai prima che il danno irreparabile in cui ero precipitata diventasse ancora più dannoso.

Quello scambio di effusioni durò un paio di minuti che sembrarono interminabili.

<<Carol>> tolsi le mani dai suoi capelli per poggiargliele sulle spalle e allontanarla da me.

Aprì lentamente gli occhi e io afferrai il suo viso per fissarglieli dritti nei miei.

<<Carol, ascoltami bene>> divenni seria e lei mi concesse tutta l'attenzione che meritavo.

<<Non deve più succedere una cosa del genere. Hai cap-, hai capito?>> parlare con un'ubriaca era letteralmente una missione impossibile.

Ancor di più se la brilla in questione era Carol.

<<Scusa, io non volevo>> si passò una mano sulla fronte poggiandosi con le spalle al muro.

<<Non è successo nulla, stai tranquilla. Tutti possono sbagliare... L'importante è sapersi porre dei limiti>> con l'indice le tolsi via l'alone rosso del mio rossetto che le era rimasto sulle labbra.

<<E poi non sei stata l'unica a fare tutto ciò... Ho fatto una stronzata quanto te, avrei potuto staccarmi, invece non l'ho fatto>> mi alzai levando via lo sporco dai miei jeans.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora