CAPITOLO 48.

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Blanca's pov:

Quattro giorni.

Erano passati quattro giorni da quando il mio giro per il mondo era terminato ed ero tornata a New York.

Anche se non avevo avuto il coraggio di rimettere piede in Accademia.

A quanto pare quaranta giorni non mi erano bastati per eliminare dalla mia mente tutto ciò che era successo quel dodici dicembre, ma ero stata comunque costretta a ritornare alla mia solita vita.

Già... Scuola, laurea, lavoro e soprattutto stalker. Troppe cose da portare a termine.

E così dopo aver girato i Caraibi, la Tanzania, le Canarie e la Grecia, avevo preso l'ultimo aereo per atterrare di nuovo in America.

Come avevo trovato i soldi per pagarmi tutti quei viaggi? Semplice, facendo la stronza.

Mi spiego meglio... Vi ricordate dell'Uovo Fabergè che la mia ex fidanzata aveva deciso di rubare, mettendoci in grossi e seri guai?

Beh, mi aveva detto che aveva un valore di più di undicimila dollari.

E poiché la mia voglia di vendicarmi per ciò che aveva fatto era ancora alta, qual'era il torto più bello che potessi farle, se non vendere l'unico oggetto che lei stessa aveva affermato di aver sempre desiderato e a cui teneva particolarmente?

Così prima di partire per i Caraibi, mi fermai a Las Vegas, vendendo quel bellissimo Uovo rivestito d'oro al Banco dei Pegni e intascandomi in cambio, ben tredicimila dollari.

I quali, sommati a tutto il capitale di cui disponevo sia grazie al mio lavoro, che alle ricchezze della mia famiglia... Mi avevano permesso di diventare letteralmente ricca sfondata.

Ero certa che Carol se ne fosse anche accorta, perché una volta tornata a casa, avevo notato che non c'era più nulla di suo... O di nostro.

È meglio così che se li fosse tenuti lei tutti i nostri ricordi, perché con il rancore che continuavo a nutrire nei suoi confronti, non avevo nemmeno voglia di riempire una scatola che sicuramente avrei abbandonato nell'armadio.

<<Ehy piccolino che c'è... Vuoi le coccole? Sì, lo so che ti sono mancata, anche tu mi sei mancato, tanto>> mi ridestai dai miei pensieri non appena Biscotto mi saltò addosso iniziando a leccarmi tutta la faccia.

Una volta rientrata a New York, mi ero diretta a casa di Céline, che ormai era al corrente di tutto, così come anche i miei genitori, per passarmi a prendere il mio piccolo Beagle e passare un po' di tempo insieme.

<<Signorina Blanca, la preferisce così la disposizione dei bicchieri?>> mi richiamò una ragazza del catering che avevo affittato per la festa che avrei dato quella sera stessa.

Per tale motivo, avevo deciso di non avertire nessuno dei miei amici del mio ritorno, almeno con loro ero ancora in vena di essere la vecchia Blanca. Quella piena di sorpresa, vogliosa di scherzare, ridere e festeggiare come sempre.

Ma quel giorno qualcun altro aveva ben pensato di riservare a me, delle sorpese.

Sarebbe stata la seconda giornata indimenticabile della mia vita e non di certo per la festa, che non sarebbe mai avvenuta.

<<Sì, è perfet...>> venni interrotta dall'arrivo di una chiamata.

Mi voltai a guardare lo schermo del cellulare e notai la scritta "sconosciuto".

<<Mi scusi un secondo>> lasciai Biscotto sul divano e mi allontanai dal resto dei camerieri che stavo rendendo il mio attico, una sala da ricevimento degna di un re.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora