CAPITOLO 31.

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New York, 7 dicembre 2021.

Blanca's pov:

<<Che ore sono?>> chiesi non appena finii di aspirare l'ultimo tiro della canna.

<<Non lo so, penso le tre e qualcosa>> continuò Amaia passandosi una mano sulla fronte e socchiudendo gli occhi.

<<Riccia...>> la richiamai voltandomi a guardarla.

<<Mh?>>

<<Mi fai i grattini?>> le sollevai un braccio portandolo dietro la mia nuca e avvicinandomi di più a lei.

<<Senti... Io te li faccio ma in cambio non ricevo mai nulla>> schiuse gli occhi guardandomi di sottecchi.

<<Sh... Non sono brava a farli>> presi la sua mano poggiandomela sul ventre e lei iniziò a tracciare dei cerchi immaginari con un tocco così leggero.

<<Non ci credo, prova>> mi sfidò fermandosi di colpo e io pur di rilassarmi decisi di accontentarla.

Iniziai a percorrere i lineamenti del suo addome provocandole un leggero solletichio con le mie unghie.

Mentre continuavo a bearmi del suo tocco e del suo profumo che invadeva le mie narici, l'atmosfera che fino a quel momento era stata quella tipica che si creava tra due migliori amiche, all'improvviso cambiò.

Sentii il suo comportamento cambiare, la conoscevo fin troppo bene, le nostre menti erano come collegate... Ed era come se io riuscissi a leggerle i pensieri.

Sapevo che dentro di lei stava accadendo qualcosa, lo percepivo dal suo modo di "mettersi comoda" mentre io continuavo a tracciare da destra a sinistra la sua vita messa allo scoperto dallo spacco del suo vestito, lo percepivo da come era lei ad accarezzare me, dalle sue dita che erano un continuo vacillare tra su e giù, poi più giù e infine di nuovo su.

<<Visto che sei brava>> spezzò il silenzio facendomi riaprire gli occhi.

<<Non è vero>> mentii sistemandomi meglio e abbozzando un sorriso.

La vidi tirarsi leggermente più su portando la mia mano a finire sul suo basso ventre, io ero fin troppo intuitiva e lei fin troppo fatta e di questo ne ero certa perché l'Amaia sobria di tutti i giorni non lo avrebbe mai fatto, per tante svariate ragioni. Una in particolare era per la persona che in quel momento si trovava affianco.

Dopo tutto quel tempo eravate riusciti a capire un minimo come era veramente fatta la vostra Blanca Hermuso? Ero una che si lasciava trascinare dall'istinto e dal momento, l'avevo sempre fatto e questa cosa era ormai chiara a tutti.

Se si creava una determinata situazione, come questa, io non ero in grado di sottrarmi perché ero un fottuto tornado, così tanto caotico e forte che non riusciva a placarsi.

Ma tornato di cosa esattamente? Di emozioni... Ovviamente.

I miei sentimenti riuscivano a diventare una tromba d'aria vorticosa così imponente da vincere a mani basse contro una ragazza come me, normale come tutte le altre. Vinceva trascinandomi con sé e impedendomi di scalciare, scalpitare, lottare per fuggire, per non farmi prendere.

Era questa la lotta che stavo cercando di vincere... Non farmi prendere dalla marea di emozioni che provava ad affossarmi.

<<Stai dormendo?>> ritornò a portarmi alla realtà, come se sapesse a cosa stessi pensando e cercasse di divincolarmi da quel nodo che ormai era diventato un cappio per tutti i pensieri che stavano bombardando la mia testa.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora