CAPITOLO 40.

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Amaia's pov:

Blanca era libera.

Potevate immaginare la gioia che c'era in me quando sentii quelle parole?

Non avevo voglia di soffermarmi a riflettere sul come fosse possibile.

L'unica cosa che volevo era solo riabbracciare la mia riccioli d'oro forte a me.

<<Cosa?>> esclamai richiamando l'attenzione dei presenti su di me.

Mi guardarono entrambi confusi, evidentemente non riuscivano a spiegarsi la mia presenza lì.

È che mi ero diretta da Carol per chiederle come procedesse con il caso, ma mentre stavo per bussare, vidi che c'era la porta aperta e sentii Carol alzare la voce contro Dylan.

Quindi, mi sorgeva spontanea una domanda... Perché la rossa aveva reagito in quel modo?

<<Amaia... Tu che ci fai qui?>> Carol mi riportò alla realtà e accantonai quel pensiero, concentrandomi su altro.

<<Dovevo parlarti, ma ora voglio sapere solo di Blanca... Quindi parla>> entrai nella stanza rivolgendomi a Dylan.

<<È arrivata una chiamata a Martinéz, è lui che mi ha mandato ad avvisarti>> affermò inchiodando il suo sguardo in quello di Carol.

<<Chi lo ha chiamato?>> mormorò la mia amica poggiandosi contro la scrivania.

<<Questo non lo so, però, mi è parso di ascoltare la voce di una ragaz->>

<<Sul serio volete soffermarvi su questo adesso? In quale cazzo di ospedale l'hanno portata?>> sbottai irritata dalla loro tranquillità.

Era vero che fosse finalmente libera, ma era pur sempre vero che era stata rapita.

<<Al New Amsterdam>> sentenziò Dylan e io afferrai le chiavi della moto di Carol dirigendomi verso la porta.

<<La prendo in prestito>> andai via senza neanche dare retta alla sua risposta.

Ero sicura di non aver mai percorso metà Accademia così tanto in fretta come quella volta.

Arrivai all'ospedale nel giro di mezz'ora, sorpassando una quantità di auto incredibile.

<<Ispettore Blanca Hermuso>> chiesi alla receptionist sistemandomi le treccine.

<<Stanza 526>>

<<Grazie mil...>> venni interrotta da qualcuno la cui voce non mi era così tanto sconosciuta.

Mi voltai e incrociai la stessa ragazza dagli occhi cobalto e la chioma color cioccolato che avevamo incontrato al locale.

<<Queen, tu che ci fai qui? Aspetta, sei tu ad...>> mi avvicinai a lei prendendo il casco della moto che avevo appoggiato sul bancone.

<<...Aver avvisato di Blanca? Sì, sono stata io>> mi precedette abbozzando un lieve sorriso.

<<Grazie>> la strinsi a me in un abbraccio nonostante sapessi che fondamentalmente non stava capendo nulla.

<<Posso farti una domanda Amaia?>>

<<Sì, ma intanto andiamo da Blanca, voglio vederla>> mi scostai chiamando l'ascensore e la vidi seguirmi.

<<C'è già un altro uomo con lei, non hanno fatto entrare neanche me, credo sia quello che ho chiamato prima in centrale>>

Con quanta rapidità era già arrivato Martinéz?

Credevo di essere stata l'unica ad aver guidato nella maniera più illegale possibile, a quanto pare il Colonnello mi aveva superata.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora