CAPITOLO 44.

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Amaia's pov:

Con oggi si era ufficialmente arrivati al capolinea.

Un tradimento? Come cazzo si poteva superare quello? Specialmente se fatto insieme ad una persona che non era stata una delle migliori.

Specialmente se sapeva che quel episodio, Blanca l'aveva già vissuto.

Un disco rotto, imperterrito a girare sempre nello stesso verso, a riprodurre sempre lo stesso pezzo.

Mentre cercavo di seguire la mia amica ed evitare che facesse qualche enorme cazzata, pensavo a cosa stesse provando adesso Carol, ma non per compassione.

Non perché mi dispiacevo per lei, anzi non riuscivo a non odiarla in quel momento.

Ma avrei tanto voluto una palla magica di vetro per vedere se un minimo si sentisse la schifezza che si era dimostrata essere dall'esterno, per vedere se veramente si fosse resa conto della stronzata appena fatta.

Arrivai al piano della camera di Blanca e sentii oggetti cadere ovunque.

Entrai nella stanza nonostante sapessi quanto potessi rischiare di ricevere qualche scarpa volante in piena faccia.

<<Grandissima stronza, quanto vorrei metterle le mani addosso adesso>> prese a calci il letto.

Era fatta così.

Non lo sapeva neanche lei il perché, ma aveva delle rabbia repressa da anni ormai.

Non riusciva a tirarla fuori in nessun altro modo se non prendere a pugni qualcosa fino a spaccarla in mille parti.

E farla arrabbiare non era la cosa migliore da fare.

<<Blanca fermati, posa quel tacco ora>> le bloccai il polso mentre tentava di lanciarlo contro la parete.

<<Amaia devi lasciarmi, altrimenti col cazzo che mi calmo>> sentenziò duramente guardandomi dritto negli occhi.

Il suo sguardo era spento e il suo modo di rivolgersi mi fece male, ma non potevo pretendere altro, mi sarei sentita allo stesso modo in una situazione del genere.

<<Come vuoi calmarti? Distruggendo la stanza? A che pro? Questo non cambierà quello che ha fatto Carol, non ti ritornerà indietro quell'amore "platonico" che avevi fino ad un mese fa, anzi dovrai solo ricomprare tutto. Quindi posa questo cazzo di tacco adesso!>> alzai il tono della voce di rimando.

<<Se serve a farmi stare meglio allora ci sono dei pro. Non me ne frega un emerito cazzo di quello che si romperà e se è qualcosa di quella cessa di Carol, meglio ancora allora>> provò a lasciare la presa ma io la strinsi ancora più forte.

<<Forse a te non importerà un cazzo, ma a me sì... Perché mi fa male vederti così. Non sei la mia Blanca, ti prego smettila, ritorna in te anche solo per un attimo. Sfogati con me, come hai sempre fatto e lascia stare tutto il resto>> regolai il tono della voce e sentii gli occhi inumidirsi.

Ero l'esatto opposto di Theo.

Lui cercava di stare al suo posto, di farla sfogare a modo suo, per poi occuparsene quando la tempesta che incombeva dentro di lei si era ormai calmata.

Io cercavo di tirare fuori tutto quello che provava, subito, prima che si facesse del male più di quanto già stava passando.

Mi munivo di tutta la forza necessaria per poter affrontare quel tornado impetuoso.

Però la mia pecca era forse di essere fin troppo sensibile ed empatica, perché tendevo a vivere le stesse emozioni della persona che avevo di fronte e sicuramente quelle di Blanca erano molto forti in quel momento.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora