CAPITOLO 62.

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Blanca's pov:

<<Quindi avevo sempre avuto ragione>> mormorò Carol sottovoce.

<<Il punto rimane sempre lo stesso. Per quale motivo, cosa cazzo vogliono?>> domandò Theo passandosi una mano tra i suoi ricci.

<<Perché io, tu, Carol, Alejandro e Nicholas siamo stati gli artefici della loro "rovina". Sono in carcere da cinque anni per mezzo nostro>> ripetei le stesse parole che William mi confessò quel giorno.

<<Voi due siete stati solo un danno collaterale... Insieme ad Amaia>> aggiunsi poi rivolgendomi a Jacopo e Queen e puntai scrutai il mio riflesso nel vestro della finestra.

Avevo una top che lasciava intravedere il tatuaggio che avevo sul fianco sinistro.

Il tatuaggio che avevo fatto in ricordo della mia migliore amica...

Non era nulla di particolare. Avevo voluto raffigurare il battito del cuore con su scritto il soprannome che le avevo affibbiato in questi anni: "Honey "

<<E questo te lo ha detto sempre lui?>> riprese Alejandro e io annuii.

<<Perché farlo? In questo modo ci ha letteralmente permesso di mettere finire a tutto ciò>> Jacopo fece spallucce.

<<E invece no>> lo fermai in partenza.

<<Con William morto abbiamo solo parole, ovvero un cazzo. Per incolpare definitivamente i Wilson avremmo bisogno di prove concrete e indovinate un po'?... Non ne abbiamo neanche mezza>> esclamai spazientita da quella situazione.

Quei due erano letteralmente dei fantasmi che agivano senza che nessuno potesse fermarli.

Quello che non vediamo però è anche quello che più ci ossessiona.

Perché quando iniziano i dubbi, non è facile fugarli.

<<Blanca perché non ce l'hai detto prima?>> si alzò Alejandro e quando puntò il suo sguardo nel mio, vidi i suoi occhi diventare due pozze nere tempestose.

<<Perché non ci sono riuscita, forse perché ho avuto un cazzo di trauma permanente, tu cosa dici?>> mi avvicinai a lui, inarcando le sopracciglia.

<<Gli sei stata a contatto così tante volte, ti sei lasciata persino catturare per giorni, hai avuto molte occasioni per farlo fuori. Perché non l'hai fatto?>> continuò a farmi domande su domande e io iniziai a guardarlo confusa.

Che gli stava succedendo adesso?

<<Che cazzo significa... Credi che non ci abbia provato? Posso sapere cosa diamine vuoi tu ora?>> incrociai le braccia al petto parandomi dinanzi a lui e aspettando una risposta.

<<Quello che voglio sapere è come cazzo fai tu a stare sempre in mezzo ad ogni cosa... Sembra che lui giri solo intorno a te. Tu sei quella con cui ha parlato di più. Quella che, guarda un po', sa tutta la storia. Quella che è a conoscenza di ogni singolo appostamento fatto dal quel figlio di puttana. Perché proprio tu? Perché puntualmente ogni cosa che avevamo in mente di fare, lui riusciva ad anticiparla come se già ne fosse a conoscenza? Perché proprio a te ha raccontato di averci hackerato, di essere lo stalker fasullo. Vuoi dirmi che è solo pura casualità?>> mi puntò un dito contro e io aggrottai le sopracciglia per le assurdità che stava sparando.

Come gli veniva in mente di dubitare, di me inoltre.

Io, che ho sempre fatto tutto per vincere questa guerra.

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟐 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 𝟏).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora