Tutto ha un inizio ed una fine, solo che nel momento in cui ci facciamo prendere dall'istinto decidiamo di vivere il presente senza curarci di quello che verrà dopo.
La pioggia ha smesso di cadere ed è calato un silenzio irreale.
Io e Jay siamo stesi sul divano, abbracciati, la fiamma si è consumata e nessuno dei due sa bene cosa dire.
Non credevo fosse possibile sentirsi così intimi e così in connessione con qualcuno di cui non sapevo l'esistenza fino poco prima, eppure è così che mi sento.
Siamo nudi, ci siamo coperti un po' il corpo con le nostre due felpe.
Jay allunga un braccio per afferrare il cellulare che è appoggiato a terra, guarda l'ora e sospira.
So cosa sta per dire e sento una stretta allo stomaco.
Non sono fatta per queste cose, non sono capace di andarmene dicendo "ok grazie ciao è stato bello".
È stato bello, si, ma vorrei avere più tempo.
La mia guancia è appoggiata alla sua spalla, mi giro un po' verso il collo e inspiro a lungo, voglio che il suo odore mi si fissi bene nel cervello, non voglio dimenticare.
<Cosa stai facendo? Mi annusi?> chiede sogghignando.
Che imbarazzo!
<Beh si, cerco di imprimere bene nella memoria il momento!> rispondo.
Mi stringe un po' di più fra le braccia.
Silenzio.
<Jennie....ascolta, fuori non piove più, non posso stare qui, devo andare...vorrei rimanere, devi credermi, ma non posso...>
Ci mettiamo seduti, lui raccatta da terra tutti i suoi indumenti ed inizia ad indossarli, lo osservo e mi stupisco del fatto che è quasi più sexy il processo inverso, guardarlo mentre si riveste è uno spettacolo.
Mentre anch'io mi infilo la t-shirt si siede di fianco a me e dice:
<Ascolta, ci tengo davvero che tu sappia che una cosa come questa non mi era mai successa.
Non mi ero mai e poi mai concesso certe libertà ed è stato scorretto da parte mia coinvolgerti, ma tu sei...> non finisce la frase, scrolla la testa e continua: <mi dispiace tantissimo...>
<Ti dispiace? Ti sei già pentito di quello che abbiamo fatto?>
<No, no, non è per questo è che....ho deciso di fidarmi e tu devi fidarti, ma potresti venire a conoscenza di alcune cose...e... insomma non so come spiegarti.
Quando ti ho detto che l'accaduto deve rimanere tra noi due ero serio, deve rimanere davvero solo tra noi!> è agitato.
<Si ok, te lo giuro, non lo dirò a nessuno, se ti può fare stare più tranquillo non lo dirò neanche a me stessa!>
Scoppiamo a ridere.
Silenzio.
Jay si alza, cammina avanti e indietro poi si risiede.
<Dobbiamo parlare, devo dirti delle cose, non posso andare via così> sembra che parli più tra sé e sé, è in pieno conflitto interiore.
<No, non le voglio sentire.>
Forse non si aspettava questa risposta ma io continuo:
<Qualsiasi cosa tu voglia dirmi ormai è tardi, stasera tornerò a casa ed immagino farai lo stesso anche tu, lasciamo che quello che è successo sia una parentesi aperta e chiusa, mettiamolo dentro ad una scatola e sigilliamo il contenuto>.
<Non è quello che vorrei...e non so se sarai della stessa idea in futuro...>
Appoggia la testa al mio petto...lo accarezzo.
Penso davvero quello che ho detto, voglio prolungare questo momento il più possibile, appena saprò chi è, ed ho il presentimento che lo scoprirò presto, tutto diventerà reale, troppo reale.
Avrei potuto cercare sul mio cellulare quando stava parlando al telefono, durante un frangente in cui non badava a me, ma non l'ho fatto volutamente.
Lo farò ma non adesso, voglio essere sola quando lo farò.
<Non sai cosa darei per poterti portare con me, vorrei ci fosse un'altra occasione...> sembra sinceramente dispiaciuto ma capisce che protrarre ancora l'addio è inutile, perciò si preme il cappellino sulla testa, si alza e silenziosamente se ne va.
Rimango per un po' immobile, seduta ad ascoltare il mare in lontananza.
Mi sento strana, in parte vorrei riavvolgere il nastro e rivivere i momenti trascorsi con lui, è stato davvero bellissimo...in parte mi sento vuota, fredda, come se fosse venuto meno il calore attorno a me, come se prima, in sua compagnia avessi avuto il sole dentro ed ora si fosse completamente spento.
Mi stendo, mi raggomitolo su me stessa e lentamente il sonno ha la meglio.*************
La luce è accecante, devo ripararmi gli occhi con la mano, guardo velocemente il cellulare per vedere che ore sono, fortunatamente non è così tardi come temevo.
Sono le 6:30 del mattino, devo incamminarmi verso casa, non ho messaggi di mio padre, questo significa che non è passato in camera mia e quindi non si è accorto che ho trascorso l'intera notte fuori...non voglio discutere con lui proprio oggi che è l'ultimo giorno che passiamo assieme.
C'è una cosa che devo fare prima di rientrare e, come si dice, via il dente via il dolore.
Bevo un sorso d'acqua, riprendo il telefono in mano, vado online e digito: CANTANTE COREANO FAMOSO.
Il cuore batte veloce.
Controllo tutti i vari visi che mi sono comparsi ma Jay non c'è.
Per un attimo mi concedo di sperare di essermi sbagliata, magari mi sono fatta troppi castelli in aria...ma non posso nascondermi dietro ad un dito, devo continuare a cercare.
L'abbigliamento che indossava suggerisce che non è sicuramente un musicista tradizionale.
Provo con: RAPPER COREANO FAMOSO.
Ed è come se il cuore mi fosse sceso nelle caviglie.
Eccolo lì: Jung Hoseok/J-Hope, rapper e compositore sudcoreano, membro del gruppo BTS, la boy band più famosa del mondo.
Non riesco a frenare un gesto di stizza, tiro il cellulare sul cuscino di fianco a me e mi prendo la testa fra le mani.
Maledizione!
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SOLE DENTRO
ChickLitJ-Hope talentuoso membro del famoso gruppo dei BTS, ballerino eccezionale che con la sola forza di volontà ha raggiunto traguardi inimmaginabili, si ritrova a dover lottare contro un destino difficile per conquistare quello che desidera di più al m...