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Sono nervosa e in ansia, è vero che io e Hoseok abbiamo già avuto la nostra occasione ed abbiamo già fatto sesso, ma è anche vero che quella volta entrambi non sapevamo chi fossimo ed abbiamo ceduto agli istinti primordiali fregandocene di tutto e di tutti.
Ora è leggermente diversa la cosa e, anche se non ci conosciamo a fondo, abbiamo condiviso situazioni molto private ed importanti, lo sento vicino emotivamente, se prima era pura attrazione fisica, ora c'è qualcosa di più.
Entriamo in casa, Hobi chiude la porta usando i piedi, le mani sono sui miei fianchi.
Mi spinge delicatamente contro il muro, scioglie i miei capelli mentre mi bacia, la sua lingua gioca con la mia.
Lascio che mi sfili la felpa.
<Hobihobihobi...aspetta! Sono tutta sudata...>
<Anch'io, meglio! Non c'è problema...>
<Si ma...>
La sua bocca mi zittisce, mi accarezza ovunque, io faccio altrettanto.
Si toglie felpa e maglietta assieme e le tira lontano, rimane davanti a me a petto nudo.
Oh Gesù! Tocco la sua pelle liscia, ci guardiamo negli occhi per un tempo che pare infinito.
Mi sbottona i jeans e me li fa scorrere giù lungo le gambe, stessa cosa con l'intimo, mi toglie t shirt e reggiseno, rimango nuda, in piedi davanti a lui, indifesa, istintivamente mi copro con le mani, ma lui me le sposta ed intreccia le dita alle mie.
<Siamo io e te, non devi coprirti, sei troppo bella per non essere ammirata!>
Si inginocchia, come se dovesse pregare, mi bacia sul ventre, sale fino al seno, lo lecca, lo tormenta.
Le mie mani sono sulla sua nuca, fra i suoi capelli.
<Oh Hoseok...>
Si sbottona i jeans, si spoglia, il suo desiderio è davanti a me e chiede di essere placato.
Le sue labbra sono umide, piene e sensuali, lo bacio, lo bacio con la speranza di potergli trasmettere quello che sento, di fargli capire il tumulto che ho dentro.
<Imo, metti le gambe attorno ai miei fianchi, ti tengo, non preoccuparti...>
Con un piccolo salto sono in braccio a lui, che fa un sorriso impercettibile ed entra dentro di me.
Oh, quanto ho desiderato questo momento, quanto l'ho immaginato e sognato!
I suoi movimenti sono aggraziati, è quasi come se stesse ballando, ma non voglio che debba sostenere il mio peso, ho paura possa farsi male e poi lo voglio di più, piu di così...
<Hobi, mettimi giù, andiamo di sopra>
Lo prendo per mano e saliamo, ci fermiamo a metà scala, ci baciamo, ci tocchiamo, gli accarezzo la schiena umida.
Non so come ma arriviamo sul pianerottolo del primo piano, continuiamo a baciarci, leccarci, i nostri respiri sono veloci, il bisogno di sentirci è tale da farci essere maldestri.
<Qual'e' la tua camera?> chiede.
<L'ultima a sinistra> rispondo con le labbra sulle sue.
Entriamo nella mia stanza, Hobi intercetta il letto senza perdere tempo a guardarsi attorno, si stende e mi fa salire sopra di lui a cavalcioni.
<Ti voglio troppo ma ho paura di essere irruento, non voglio farti provare dolore...> sussurra.
<Non mi fai male, non devi aver paura di nulla, non serve che tu sia delicato...>
Gli accarezzo il petto, lo lecco,mi sposto sul collo fino ad arrivare a quel maledetto neo sul labbro.
<Imo... Imo ti prego...> sta ansimando, non serve che mi preghi, so cosa vuole che faccia, mi posiziono e scendo su di lui, ora siamo una cosa sola, chiude gli occhi ed espira lentamente.
Mi muovo piano ed osservo le sue espressioni, ho le mani appoggiate al suo petto, la sua pelle è chiara e noto dei piccoli segni rossi sulle spalle, prima nella foga le mie unghie devono averlo graffiato.
Le sue mani mi stanno stringendo le cosce, poi si spostano sul seno, i miei movimenti ora sono più veloci, lo vedo fare una piccola smorfia.
< Ti faccio male?> mi preoccupo.
<Si...ma non fermarti, preferisco morire piuttosto!>
Ed obbedisco, non mi fermo, continuo fino a quando sento nascere e crescere dentro qualcosa di intenso mai provato e prima di abbandonarmi vedo Hobi strizzare gli occhi ed emettere un piccolo grido mentre si mette le mani sul viso.

*******************

Si è addormentato, siamo abbracciati, pelle contro pelle, appiccicati ed appiccicosi.
Quanto è bello vederlo dormire, sembra così indifeso, mi ritrovo a fissarlo come una bimba davanti alle vetrine di Hamleys.
Sposto delicatamente il suo braccio abbandonato sul mio stomaco e scivolo piano fuori dal letto, lo copro con una coperta lavorata a maglia che tengo sempre su una sedia vicino al comodino.
Scendo al piano di sotto, raccolgo intimo e felpa e li indosso.
Mi dirigo in cucina e vedo di mettere insieme qualcosa per cena.
Nonna ha lasciato nel frigorifero tutto l'occorrente per preparare il pasticcio di pollo e funghi, sa che è il mio piatto preferito, sicuramente non verrà buono come quello che prepara lei, ma qualcosa dovremo pur mangiare, così mi metto a cucinare.
Pulisco i funghi, metto il pollo a rosolare in padella, aggiungo la farina, il brodo e lascio cuocere, poi sposto tutto su una pirofila, ricopro con la pasta sfoglia e metto in forno.
Salgo di sopra, è tutto silenzioso così vado in bagno per fare una doccia.
Mi spoglio e mi metto davanti allo specchio.
Anche sulla mia pelle, che è più chiara di quella di Hobi, sono presenti righe e segni rossi, li sfioro con la punta delle dita, rigiro i polsi e li osservo, nel punto dove c'erano quei terribili lividi violacei non c'è più nulla ovviamente, eppure a volte è come se mi sentissi ancora intrappolata sotto quella stretta insistente.
Mi accarezzo le braccia, cerco di scacciare dalla mente questi ricordi indesiderati, entro dentro la vasca da bagno e tiro la tenda.
L'acqua lava via dal mio corpo ogni residuo di Hobi, quasi me ne dispiace, vorrei trattenere tutto di lui, fare tesoro di ogni piccola cosa, non avremo ancora molto tempo per noi.
Rivivo i momenti appena trascorsi, chiudo gli occhi e lascio che l'acqua mi scorra sulla testa, che lenisca i muscoli indolenziti.
Dopo la violenza di Andrew ho iniziato a prendere la pillola, è stato un po' come chiudere il recinto dopo che i buoi sono scappati, ma la paura e l'incertezza che ho provato in quel frangente non le dimenticherò mai e non le voglio mai più rivivere, questo però mi ha anche permesso di non avere limiti con Hobi, ci ha permesso di vivere il rapporto fino alla fine.
Mi metto le mani sul viso, solo al pensiero sento le farfalle allo stomaco.
<Imogen?>
Chiudo il getto con uno scatto.
<Si?>
<Stai facendo la doccia?>
<Si, ho quasi finito aspetta!>
Lo sento ridere, poi scosta piano la tenda per sbirciare, copro la mia nudità con le braccia, non se ne va come mi ero aspettata ma, anzi, si sfila l'intimo e scavalca il bordo della vasca per venire vicino a me.
<Cosa stai facendo?> chiedo.
<Secondo te? Mi lavo!>
<Ah>
Apre il getto e fa scorrere l'acqua sui capelli, mi ritrovo ad ingoiare la saliva come quando si è davanti a qualcosa di molto appetitoso.
<Ehm, credo sia meglio che io vada, ho lasciato il pasticcio nel forno, vado a controllare!>
Mi afferra il polso e mi trattiene.
<No> esclama.
<Ma il forno...>
<Sono già andato io giù a controllare perché ti cercavo, l'ho spento, non devi pensarci>
Siamo vicinissimi, guardarlo fare la doccia mi imbarazza, seguo le gocce che scendono dalla punta dei capelli ed attraversano il petto per poi finire giù...distolgo lo sguardo, sto arrossendo, lui lo vede ed esclama:
<Scusalo! Non è educato lo so, ma mi succede sempre così quando sono con te, ha questa reazione quando è in tua compagnia... quando ti vede mangiare, dormire...>
<Hobi...>
<Vieni qui!>
Mi abbraccia, mi bacia, sono accarezzata dall'acqua calda e dalle sue mani, è una sensazione stupenda.
Mi porge lo shampoo e dice:
<Dai, lavami i capelli!>
<Hobi! Lasciami andare, mi vergogno!>
<Di cosa ti vergogni esattamente? Prima me lo hai quasi staccato!> e ride.
<Non è la stessa cosa!>
<Si che lo è! Dai! Comincia!> e si abbassa un po' per permettermi di insaponarlo.
È una delle cose più intime che abbia mai fatto, le mie dita sono piene di schiuma bianca e profumata, un po' gli sta scendendo sugli occhi, la tolgo usando il gomito.
Ci guardiamo e ridiamo.
Gli massaggio il cuoio capelluto, scendo sul collo, sulle spalle, è tutto coperto di schiuma, sembra un pupazzo di neve.
Apre il getto e si sciacqua poi mi passa il bagnoschiuma.
<Continua> mi ordina.
Gli insapono la schiena, prendo coraggio e passo sui glutei, poi si gira e mi dedico alla parte davanti.
I suoi occhi sono nei miei, mi prende la mano e la guida giù, fino all'inguine, le mie dita scorrono assieme alle sue, è la cosa più eccitante che abbia mai fatto nella vita.
Abbassa le palpebre poi le riapre, sta ansimando.
<I tuoi capelli bagnati sono color rame, sembrano alghe, assomigli ad una creatura marina> si avvicina ed esclama stringendo i denti <l'attrazione che provo per te è quasi dolorosa Imogen!>
Mette la mano sulla mia nuca e mi attira a lui, mi bacia, la sua lingua è insaziabile.
Chiudiamo il getto della doccia, apro la tenda ed usciamo dalla vasca, allungo un braccio per afferrare gli asciugamani ma mi impedisce di farlo.
<No! Qui, subito!> esclama.
Mi fa stendere sul folto tappeto che si trova sotto i nostri piedi, è abbastanza grande per accoglierci.
Scende su di me, siamo interamente bagnati e scivolosi, i suoi capelli gocciolano sul mio collo, se li tira tutti indietro con le dita, stiamo facendo un macello, dopo ci sarà da asciugare per un'ora.
Scoppio a ridere, ma lui non bada a me e mi entra dentro, le sua braccia sono tese, i muscoli definiti, ci muoviamo all'unisono, il mio seno si muove al ritmo delle sue spinte. E non si ferma, continua fino quando non ci perdiamo gemendo uno fra le braccia dell'altro.

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