EPILOGO

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Sto ritornando in Corea, manca poco all'atterraggio così vado alla toilette per lavarmi i denti e farmi il trucco, Hoseok mi ha scritto per informarmi che manderà un'auto a prendermi all'areoporto, non ha detto altro ma credo significhi che finalmente potremo vederci.
Non vedo l'ora di stringerlo a me, ho delle novità che devo comunicargli, sono talmente emozionata che mi si contorce lo stomaco.
Una volta scesa dall'aereo oltrepasso i controlli e ritiro la valigia, mentre mi dirigo verso l'uscita guardo la mia immagine riflessa sulla vetrina di una libreria, indosso pantaloni della tuta e una felpa corta che lascia scoperta una porzione di pancia, prima di incontrarlo devo assolutamente farmi una doccia e cambiarmi.
L'autista mi sta aspettando lungo la corsia riservata ai taxi, il SUV oscurato  con le quattro frecce lampeggianti ha già il bagagliaio aperto, appena mi vede mi viene incontro e prende il mio trolley per facilitarmi, lo ringrazio e apro la portiera per salire, ma appena mi affaccio vedo, con mia enorme sorpresa, che nel sedile ad attendermi c'è Hobi, seduto con un enorme mazzo di peonie in grembo.
Mi metto una mano in fronte e grido.
<Entra svelta! Chiudi lo sportello!> dice.
Oh, sono pietrificata, non mi aspettavo di vederlo ora, il suo viso è luminoso, leggermente più pieno di quando l'ho visto l'ultima volta, indossa ancora la divisa con i pantaloni e la t-shirt mimetica, i capelli sono di poco più lunghi...non so cosa dire, lo ringrazio accettando i fiori, che hanno invaso l'abitacolo con il loro profumo delicato.
<Ehi, non mi abbracci nemmeno? Non sei felice di vedermi?>
Appoggio il mazzo sul sedile e gli butto le braccia al collo, profuma di sapone da bucato.
<Non me lo aspettavo Hos, sono un po' frastornata. Come stai?>
Sospira.
<Bene adesso!>
Le nostre mani si intrecciano, ma il bisogno di sentirlo è troppo, gli accarezzo le spalle, il petto, il collo.
<Sei vero ...non è un sogno....mi sei mancato tantissimo> confesso.
<Anche tu, non immagini quanto!>
Il mio viso e schiacciato contro la sua maglietta che è un po' ruvida sulla pelle delle guance.
<Se lo avessi saputo mi sarei cambiata...invece sei costretto a vedermi in questo stato dopo tante ore di volo!>
<Non importa> e mi bacia i capelli.
Rimaniamo in silenzio uno fra le braccia dell'altro, l'autista guida cercando essere il più discreto possibile, ha acceso la radio e canticchia un pezzo lento senza badare a noi.
<Abbiamo cinque giorni Imo e non voglio sprecare nemmeno un secondo, se devi passare da casa fai in fretta! Poi staremo da me...>
<Beh, ecco io...>
Mi interrompe:
<Anzi, andiamo direttamente a casa mia, se devi cambiarti ti presto qualcosa di mio e poi...> abbassa la voce <non ti servirà nulla da mettere addosso>
Il cuore mi fa una capriola dentro al petto.
<Dopodomani devo andare al lavoro però!>
<A questo penseremo poi> e mi sorride.
<....si ma, devo aggiornarti su un po' di  cose Hoseok>
<Cioè? > sbatte le palpebre e mi osserva curioso.
<Questa settimana ho chiesto un colloquio con Bang, mio padre gli ha chiesto di tenermi d'occhio e, sebbene sia molto occupato, ho bisogno di parlargli>
<È successo qualcosa?> chiede preoccupato.
<No... cioè si, vedi.... quando sono venuta a Seoul tu mi hai molto agevolato con l'aggancio del lavoro, e te ne sono molto grata lo sai...ma mesi fa, senza aspettative, avevo inviato il mio curriculum alla Korea University....e ...>
<Per fare cosa?>
<Per insegnare! E...mi hanno contattato....e beh, ecco, ho accettato!>
Hobi mi guarda confuso.
<Lasci la Hybe? È questo che devi comunicare a Bang?>
<Si. Mi dispiace, davvero, ma sento che è la strada giusta per me, voglio fare quello che ho sempre sognato...>
Lui è pensieroso, l'ho sicuramente preso alla sprovvista, e non sa ancora quello che gli dirò ora!
<Diventerai una professoressa universitaria? ....come farà Jk? Ogni scusa era valida per venire da te ad esercitarsi nella conversazione!>
Scoppiamo a ridere.
<Sono disponibile a fare lezioni private ogni volta che lo desidera!>
<Meno male! Faglielo sapere!> poi diventa serio <se non sarai più in agenzia, quando tornerò avremo meno occasioni di vederci> e mi fa un broncio adorabile.
Bingo.
<Eh.... infatti ci sarebbe un'altra cosa che non ti ho detto>
Spalanca gli occhi, sono un po' in ansia, mi si sta seccando la gola ma continuo:
<Prima di partire per NY ho dovuto imballare tutte le mie cose e lasciare il mio appartamento, la proprietaria ha deciso così a causa di certi lavori che deve fare alla struttura e...>
<Ma..dove sono le tue cose ora?>
<Cal si è offerta di tenerle da lei fino al mio ritorno ma...>
<Hai trovato un'altro appartamento?>
<Avrei pensato ad un'altra soluzione ma prima dovrei chiedertelo> prendo un bel respiro < potrei stare da te...se sei ancora d'accordo,tempo fa me lo avevi chiesto ed io ho rifiutato ma da allora sono cambiate molte cose e...>
Hobi mi mette una mano davanti alla bocca per farmi tacere, i suoi occhi si stanno inumidendo.
<Davvero? Lo faresti?> è emozionato.
<Si>
<Oh Imogen!> mi stringe in un abbraccio e spero sia un si perché altrimenti devo cercarmi in fretta un posto dove vivere.
<Hai molte stanze, ma non voglio toglierti spazio, prenderò quella più piccola in fondo al corridoio....>
<Cosa? Sei pazza? Non voglio che tu sia un ospite, pensi che ti farei dormire in una stanza che non sia la mia? Dormirai nel mio letto, che diventerà anche il tuo....e ogni sera ti penserò fra le mie lenzuola...con la tua sottoveste rosa...e sarà dura per me in caserma!>
Scoppiamo a ridere e poi mi bacia, ripetutamente, ci stacchiamo solo per prendere respiro, i nostri nasi si sfiorano.
<Grazie per questa sorpresa Imo, ne avevo bisogno, mi stai facendo il regalo più grande che abbia mai ricevuto!>
I nostri occhi non si lasciano nemmeno per un istante, vederlo così contento mi rende felice.
<Ti amo Hoseok>
E non ho mai creduto così tanto a quello che sto dicendo, amo tutto di lui, come mi fa sentire, amo come mi ama, amo il suo enorme cuore, la sua tenacia, la luce che ha dentro, amo anche il suo essere troppo puntiglioso, esigente ed esageratamente testardo...glielo ripeto, lo ripeto finché le sue labbra sulle mie non mi zittiscono.
Fuori dal finestrino vedo scorrere la periferia di Seoul, dentro ci siamo noi e finalmente sento che tutto andrà bene.

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