Quando Hobi scende per colazione è praticamente quasi ora di pranzo, Calipso è chiusa in camera con Yoongi e io sto mandando messaggi a Ben e Kiki per aggiornarli su quanto successo qui in Corea.
Si prepara una tazza di latte e ci ammolla gli Shortbread dentro, si siede vicino a me, è troppo tenero, ha gli occhi gonfi di sonno, reprimo l'impulso di abbracciarlo anche se è una delle cose che più desidero al mondo.
<Hobi ti va di fare una passeggiata con me quando hai finito?>
Lui mi osserva socchiudendo un po' le palpebre, ha le guance piene di cibo, mastica, ingoia e annuisce.
Così per non perdere tempo mangia velocemente, sale a lavarsi i denti poi mi raggiunge ed usciamo.
L'aria fuori è frizzante, fa freddo ma al sole si sta benissimo.
Ho indossato scarponi e piumino, gli unici che ho portato con me, lui invece è sempre estremamente cool, ha un cappotto Teddy color cammello, papalina marrone e sciarpa Luis Vuitton, sembra essersi materializzato da una copertina di Vogue.
Ci incamminiamo lungo un sentiero che lui sostiene di conoscere, e gli credo ma la neve ha coperto il passaggio e spero sappia orientarsi, ci facciamo strada fra gli alberi, non ci sono rumori, si sente solo il nostro fiatone e il canto degli uccelli.
Mi tiene per mano, ogni tanto mi aiuta a scavalcare qualche ramo caduto, dopo mezz'ora di camminata arriviamo ad una piccola radura, attraversata da un ruscello in parte ghiacciato, si sente il rumore cristallino dell'acqua che scorre.
È un posto incantevole, mi sento in colpa sapendo che sto per renderlo un inferno.
Mi chino sulla riva del piccolo torrente, spezzo una lastra di ghiaccio con la mano, ma immediatamente mi si affacciano alla mente i ricordi di quella sera, il vaso di cristallo rotto a terra, la mia mano ferita che minaccia Andrew...mi alzo e mi asciugo i palmi sui pantaloni.
<Sei molto silenziosa...>
Hobi è dietro di me, sento il suo respiro caldo sulla nuca.
Stringo i pugni, mi faccio forza e mi giro verso di lui.
<Ho parlato con Cal questa mattina, come mi hai suggerito di fare...>
<Bene! Ed è stato utile?>
<Si e no...lei è speciale si, ed è molto empatica ma...il mio problema è un'altro e...ho capito che sei tu che devi sapere e non lei.>
<Ah...ok.>
Oddio sto sudando, sento una goccia scendermi lungo la schiena, mi guardo le mani, stanno tremando, le infilo nelle tasche del piumino e provo a parlargli:
<Ricordi quando ci siamo conosciuti? Ti ho detto che avevo lasciato da poco il mio fidanzato...>
<Si, lo ricordo bene>
<Lui non era molto d'accordo con me su questa decisione anche se la nostra storia era irreparabilmente compromessa, quando sono tornata a Londra mi è capitato di incontrarlo una sera e...>
Una volta che avrò detto tutto, quello che c'è stato fra noi si dissolverà come questa neve al sole, ma ormai ho cominciato e non posso tornare indietro.
<E?> mi sta fissando.
<E...quella sera mi ha seguito fino casa, si è presentato alla mia porta e...mi ha aggredita, costringendomi a...beh insomma ha abusato di me, era troppo forte, non sono riuscita a difendermi e non ho potuto impedirlo, è riuscito nell'intento ma...gli ho rotto il naso e lui mi ha picchiata ma ..>
La mia voce sta tremando tanto quanto le mie mani, non so se per il freddo o la tensione.
Hobi si è girato di schiena e si è appoggiato ad un tronco, come per sostenersi.
<Hobi... Hobi ascolta...>
Gli metto una mano sulla spalla ma non si muove, così mi metto davanti a lui appoggiandomi al tronco, quello che vedo però mi trova completamente impreparata.
I suoi occhi sono rossi, lucidi, la sua espressione è affranta.
<Oddio Hobi, cosa fai? No ti prego, ascoltaascoltaascolta, è proprio questo il motivo per il quale non volevo tu lo sapessi, ti prego non fare così!>
Non mi risponde, appoggia la fronte al tronco e rimaniamo il silenzio.
Passano i minuti, e piano piano il mio tremore si calma, ho tolto il dente, ora devo occuparmi delle conseguenze.
Alla fine è lui a parlare per primo.
<Ti ha violentato!> è ancora fermo a questo pensiero.
<Si>
<Ma come può essere successo? Come può un uomo fare una cosa del genere? Come può averti toccato facendoti del male?> e si asciuga il naso con il dorso della mano.
<Ascolta Hobi, non focalizzarti su quello, il dolore fisico si supera, io ... è passato! È passato, capito?>
Lui si apre il cappotto, mi afferra, me lo mette attorno al corpo e mi stringe a se, appoggia la guancia ai miei capelli, ascolto il battito del suo cuore e provo a spiegare.
<Te l'ho detto perché altrimenti non avresti mai capito il mio tenerti a distanza, ora capirò io se penserai che non vale la pena aver a che fare con me...>
<Spero stia marcendo dietro le sbarre patendo le peggiori pene!>
<No, non ancora...>
Mi allontana di scatto.
<Cosa?!>
<Non voglio ammorbarti con questa storia più del dovuto, ma credimi se ti dico che non è così semplice!>
<Lo stai giustificando? Non ci credo!>
<No! Ma non è semplice!>
<Forse no, ma va fatto!>
<Lo so che devo, ma non posso farlo come pensi tu!>
<Nessuno può fare una cosa del genere e passarla liscia! Tu sei....sei...>
<Io sono in un guaio e non voglio trascinarti con me in questa melma!>
<Non puoi decidere al posto mio, decido io cosa è meglio per me!>
<Non sono io il meglio per te! Devi lasciarmi andare!>
<No!>
<Non puoi capire come mi sento, non sai niente Hobi!>
<Io posso capire tutto!>
Stiamo urlando.
Si incammina percorrendo le orme lasciate da noi in precedenza.
<Dove vai?> grido.
<A casa!>
<A fare cosa?>
Non mi risponde.
<A fare cosa Hobi! Maledizione! Rispondimi cazzo! Sto malissimo, non sai quanto avrei voluto stare con te, qui o altrove, vivere quello che abbiamo vissuto al capanno ma cento volte meglio...>
<Non parlare!>
<Il ricordo di quel giorno è stato il mio rifugio, quando ero piena di lividi e mi sembrava di impazzire ripensavo a noi e...>
Si gira di scatto e mi interrompe, si mette l' indice davanti alle labbra e mi ordina di tacere.
<Non dire niente, non posso sentire altro, ho bisogno di pensare. Lasciami stare!>
E si avvia a passo svelto verso casa, non posso fare altro che seguirlo a distanza.
Quando rientro Cal e Yoongi stanno uscendo, appena Calipso mi vede esclama:
<Yoon aspettami fuori un secondo, arrivo subito!>
Mi raggiunge in salotto.
<Hoba è di sopra, sembra sconvolto perciò immagino che tu glielo abbia detto...>
<Si>
<Imogen, mi dispiace, se vuoi rimango qui con te, ti faccio compagnia...>
<No, no non serve>
Lei mi abbraccia, profuma di cocco e di fiori, mi accarezza i capelli e dice:
<Ho lasciato il pranzo pronto, anche se credo che nessuno di voi abbia fame...>
<Grazie Cal....per tutto>
Poi salgo di sopra e mi chiudo in camera.

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SOLE DENTRO
ChickLitJ-Hope talentuoso membro del famoso gruppo dei BTS, ballerino eccezionale che con la sola forza di volontà ha raggiunto traguardi inimmaginabili, si ritrova a dover lottare contro un destino difficile per conquistare quello che desidera di più al m...