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Lo squillare incessante del cellulare mi costringe ad alzarmi dal letto.
La testa mi esplode, appena rientrata mi sono buttata sul materasso senza struccarmi e senza slegarmi i capelli, è ovvio che ora mi senta un rottame!
Mi sciolgo le trecce e districo con le dita le ciocche quando sento nuovamente lo squillo in lontananza, per un attimo non ricordo dove ho lasciato il telefono....forse sul tavolo in cucina? Ah sì, l'ho tirato sul divano prima di chiudermi in camera.
Mi dirigo a rallentatore verso la zona giorno,ogni passo è una fitta lancinante al cervello, un bussare insistente alla porta mi fa sussultare.
<Imogen! Apri! Imogen!>
Hobi.
Maledizione no! Non posso farmi vedere in questo stato, il mascara è colato, il fondotinta è svanito lasciando il posto a due lividi violacei sotto gli occhi, potrei fare finta di non essere in casa...
<Imogen apri la porta! Sbrigati!>
Maledizione! Devo farlo entrare, lasciarlo sul pianerottolo lo rende troppo esposto agli occhi dei vicini.
Mi liscio la maglia del pigiama e faccio scattare la serratura dell'ingresso, Hoseok si precipita dentro agitatissimo.
<Ti chiamo da un'ora! Perché non rispondi? Vuoi farmi prendere un colpo? Ma cosa ti succede?>
Mi guarda con curiosità e continua:
<Cosa fai in pigiama a quest' ora? Non devi andare al lavoro? Sono le dieci passate!>
Mi schiarisco la voce.
<Calmati ...> non l'ho schiarita abbastanza, è roca come quella di un fumatore.
<Ma ti senti bene?> si avvicina per abbracciarmi ma lo tengo a distanza, con la punta dell'indice provo a pulire le righe nere di trucco.
<Si si, tranquillo! Devo andare alla conferenza stampa di Jin per le due del pomeriggio...e sto bene, sono solo andata ad un compleanno e...forse ho bevuto un bicchiere in più del necessario> anche due o tre veramente.
<Mi hai fatto preoccupare! Non farlo più!>
Il suo sguardo si addolcisce all'istante, mi attira contro il suo petto, le sua braccia mi circondano, profuma di rose sfiorite, è un aroma bucolico, ricorda un giardino assolato di fine estate.
Mi bacia la sommità del capo dicendo:
<Vorrei stare qui e prendermi cura di te ....sei così bella...> bella?? <...ma devo scappare, l'auto mi aspetta in strada>
Si allontana un poco e con un dito sotto al mento mi alza il viso verso il suo.
<Questa sera ho prenotato per noi da Luis Vuitton, ceniamo assieme ok? Devo parlarti Imogen, è importante!>
Ed ecco arrivato il momento, lo stomaco mi sta precipitando nelle caviglie.
<Dimmi ora quello che devi se è così importante!> lo provoco.
<No ..io...ho bisogno che tu sia un po' più ricettiva di così e forse...ci vorrà tempo>
Un'ombra di preoccupazione attraversa i suoi occhi ma passa subito e sul viso gli spunta uno dei suoi stupendi sorrisi, mi porge una piccola busta che ha tenuto in mano fino ad ora:
<Ieri sera ho visto mia madre, ti ha preparato il Kimbap>
<Oh.... grazie!>
<Tieni, e mangialo! Vedrai che poi starai meglio>
Mi bacia in fronte e sussurra:
<A stasera>

**************

Una cosa è certa: quando vogliamo che il tempo scorra veloce non passa mai, quando temiamo quello che verrà e desideriamo che si fermi, scorre velocissimo.
Il pomeriggio è volato in un battibaleno, sono stata alla conferenza di Jin con tutto il suo team, erano presenti diverse testate giornalistiche americane, le domande non finivano più, sembravano moltiplicarsi di minuto in minuto, la curiosità dei media riguardo il futuro dei ragazzi è altissima, ed ora sono a casa intenta a rimediare alla devastazione che ha visto Hoseok questa mattina.
Devo prepararmi per la cena, e, anche se ormai la paura che possa finire in un disastro è radicata nel mio cervello, se devo dirgli addio voglio farlo con stile.
Ricordo un mio vecchio professore al college, ci raccontava sempre che Anna Bolena si presentò al patibolo indossando il suo abito più bello, ora non so se questo sia il mio migliore capo dell'armadio ma ho scelto un vestito di Oscar De la Renta che mi ha regalato Kik, è in broccato, il corpetto ha la forma di un corsetto ed è rigido, la gonna ha la forma di un tulipano rovesciato, ho lasciato i capelli lisci e sciolti, prendo la pochette, mi guardo un'ultima volta allo specchio ed esco di casa.
Il ristorante si trova in un palazzo di recente costruzione con un design molto moderno, entriamo da una porta posteriore secondaria e veniamo scortati alla saletta a noi riservata.
Hobi è stupendo.
Indossa jeans larghissimi, un maglione di lana beige e una papalina in testa, la voglia di toccarlo sotto tutti quegli strati di stoffa è quasi incontrollabile e pensare che potrei non poterlo più fare mi sta portando alla disperazione.
Ci sediamo uno di fronte all'altro, dopo poco iniziano a portarci dei piattini che sono come delle bomboniere, tanti piccoli assaggi ed altrettanti sapori che si sposano perfettamente assieme.
Mi aspetto che sganci la bomba ad ogni momento, ma continua a non farlo, parliamo delle riprese del suo documentario, gli racconto di Kiki che è diventata testimonial di una prestigiosa maison francese proprio come lui, il tempo scorre.
Stiamo gustando il dolce, dei piccoli pasticcini con dentro una crema delicata e speziata, lo guardo mentre si infila il dessert in bocca leccandosi le labbra, mi sorride...oh Gesù, questo potrebbe essere il paradiso oppure tramutarsi nell'anticamera dell'inferno, dipende da quello che accadrà dopo.
D'un tratto il suo sguardo diventa attento, prende una mia mano fra le sue e gioca con l'anello di Chanel che mi ha regalato mesi fa, il cibo nel mio stomaco diventa un laghetto acido.
<Imogen ho una cosa davvero importante da comunicarti....> i suoi occhi sono nei miei<... in questi mesi in azienda hai avuto occasione di assistere a diversi arruolamenti di Idol nell'esercito, ragazzi anche più giovani di me e.... è arrivato il momento anche per noi, non è più possibile rimandare, dobbiamo partire>
<Si io... aspettavo che me ne parlassi, ieri è arrivato il comunicato ufficiale da rilasciare alla stampa>
<Mi dispiace così tanto Imogen>
Vorrei ritirare la mano ma lui me la trattiene e continua:
<Jin sarà il primo, ma io ho già discusso con il mio manager e voglio andare subito, prima vado prima torno ed andrò subito dopo lo Hyung!>
Mi manca l'aria, controllo attorno a noi ma non ci sono finestre da aprire, abbasso lo sguardo sullo scollo profondo del vestito e noto delle chiazze rosse risaltare sulla mia pelle chiara, mi alzo e comincio a sventolarmi il viso con le mani.
Hoseok mi raggiunge e mi abbraccia stretta.
<Mi dispiace Imogen....non c'era un modo migliore di un'altro per dirtelo!>
<Sono in imbarazzo Hos, non vorrei comportarmi così, scusa, davvero, lasciami un secondo per ricompormi!>
Il mio viso è schiacciato contro il suo petto, il maglione è soffice sulla mia guancia.
<Ho pensato molto a come affrontare questi diciotto mesi con te....o meglio, senza di te....vorrei che ne parlassimo, ma non qui, andiamo da me...non so come la prenderai!>
Lo seguo in strada, saliamo in auto, casa sua non è lontana, è molto serio, due piccole rughe gli si sono formate sulla fronte.
Non credo di riuscire a sopportare di essere lasciata nel suo appartamento,come farò poi ad andarmene? Come farò a dire addio a quegli spazi così personali, dove tutto profuma di lui...mi si forma un groppo in gola, abbasso leggermente il finestrino e dico:
<Hobi fermati, torna indietro, portami a casa...>
Si gira a guardarmi e mi appoggia la mano sul ginocchio stringendolo leggermente.
<Non fare così, non è facile neanche per me Imo, ti prego, aiutami a gestire tutto quello che verrà...>
<No io ..vorrei farlo, davvero, ma non credo di farcela, non voglio essere lasciata in modo gentile, preferisco che tu me lo dica senza tanti preamboli, e a casa mia e più semplice per me, quindi torna indietro. Per favore.>
Hobi ferma l'auto sul ciglio della strada in modo un po' troppo impetuoso, sono costretta a tenermi ai lati della portiera, sento la pressione delle cinture di sicurezza sul petto.
<Sei pazzo?> esclamo alzando la voce.
<Tu sei pazza se hai questi pensieri! Ma come ti è venuto in mente che avrei voluto lasciarti?>
<L'hai detto tu!>
<Quando esattamente mi hai sentito dire che voglio mettere fine al nostro rapporto?>
<Hai detto che non l'avrei presa bene!>
<Si, esatto! Non che non ci vedremo più!>
Siamo entrambi indispettiti, ci stiamo osservando in silenzio, imbronciati.
<Ascolta Imogen, ci sono due cose importanti di cui dobbiamo discutere, la prima è che Yoongi si sta preparando per andare in tour da solista, è una cosa grande, che richiede enormi sforzi, per lui e per tutto il team, ma abbiamo deciso assieme che fosse una soluzione giusta per questo momento particolare, lascerà qualcosa di bello da ricordare agli Army....che non accetteranno facilmente la nostra partenza....>
<Si ma questo cosa centra con me?>
chiedo sospettosa.
<Yoongi starà fuori dalla Corea per due mesi, andrà in America e poi avrà delle tappe in Asia, ho già parlato con lui ed è d'accordo, voglio che sia tu a seguirlo e non Ambrose, per tutto il periodo che sarà fuori>
<Cosa?!?!?....no.... perché?>
<Perché per te sarà dura dovermi aspettare e questa è una bellissima opportunità>
<Ma se sarò con lui non potrò vederti quando tornerai in licenza!>
<Ci vedremo prima....e ci vedremo dopo, ma la tua vita e la tua carriera devono continuare, io dovrò interrompere tutto, ma tu non devi farlo, non posso rinunciare a te, ho bisogno di te anche se sarai lontana, e già per questo mi sento egoista, non posso chiederti di essere sempre disponibile per me, non è giusto>
<Non sarà un sacrificio rimanere a disposizione, è quello che voglio, stare con te!!!>
<Si, ma non voglio che tu lo faccia per diciotto mesi Imogen!>
Silenzio.
Da una parte il sollievo è talmente tanto che vorrei urlare, dall'altra la frustrazione è talmente soffocante che vorrei piangere, alla fine dico:
<Ci penserò, va bene?.... anzi, se per te è così importante lo farò, andrò con Suga in tour. Cos'altro devi dirmi?>
<Andiamo da me> mette in moto l'auto e riparte verso Hannam.
Lo osservo di sottecchi, è infastidito, rimane in silenzio per tutto il tragitto, arrivati a destinazione saliamo al suo appartamento, dopo aver chiuso la porta di casa si toglie giacca e sciarpa e li tira malamente sopra un pupazzo di Kaws in un angolo.
Si toglie la papalina e la abbandona a terra poi mi spinge lentamente con le spalle al muro, si avvicina al mio orecchio e chiede:
<Vuoi davvero sapere qual' è la seconda cosa?>
Il suo alito mi sfiora il collo e mi fa venire la pelle d'oca.
<Si>
<Sei sicura? Crederai alle mie parole una volta che le avrò dette?>
Annuisco, la sua mano mi accarezza la guancia e si ferma sul cuore, sospira, poi trattiene il respiro e poi:
<Ti amo>
Non sento più nulla, avverto solo la sua vicinanza, ma le mie gambe stanno tremando, vorrei dirgli che anch'io lo amo, tanto, troppo, ma non oso rispondere, non so davvero cosa fare, così lui continua:
<È fondamentale che tu lo sappia e che lo tenga bene a mente Imogen. Avremo pochi mesi per noi, quando non ci sarò devi ricordartelo....so che hai paura, so che non è facile stare con me, non ho mai tempo per nulla ma questo non significa che non abbia sentimenti. Io ti amo Imogen e tu lo devi capire...>
Prendo il suo viso fra le mani e lo bacio, sperando che possa trasmettergli quello che sento, il tumulto che ho dentro, le nostre labbra si schiudono, le lingue si accarezzano languidamente, i respiri si fanno veloci, Hoseok si stacca da me e sussurra:
<Esci da questo vestito...>ordina, ed inizia a slacciarsi la cintura < voglio dimostrarti quello che provo, tutta la notte...>
Mi lecca il collo mentre mi abbassa la zip dietro la schiena, lo voglio talmente tanto da sentirmi svenire.
<All'inizio sarò molto gentile e capirai di cosa parlo...> dice ammirando il mio corpo nudo <...poi lo sarò un po' meno e ti piacerà..e poi faremo cose di cui domattina ti vergognerai guardandomi, e ti piacerà ancora di più>
Oh Gesù!
Mi prende per mano ed andiamo in camera da letto , per il momento i discorsi sono chiusi.

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