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La serata si svolgerà in una sala del V&A Museum, io e Ben siamo in auto in attesa che arrivi il nostro turno per scendere, ne abbiamo altre dieci davanti, siamo in fila su Cromwell Rd.
Sono nervosa a livelli indicibili, apro e chiudo la pochette per controllarne il contenuto per l'ennesima volta.
Ben mi mette un braccio sulle spalle e mi stringe a lui.
<Hai guardato il cellulare ventitré volte, le ho contate! Cerca di respirare lentamente e di rilassarti se non vuoi andare dal tuo coreano in barella!>
<Lo so lo so...ma sto avendo tutti i ripensamenti del mondo!>
<Forza Imogen, qualsiasi cosa tu
debba dirgli, riuscirai nel tuo intento, ne sono certo!>
L'auto avanza lentamente, ma avanza ed arriva il nostro turno, Ben si sistema il fiocco dello smoking, mi prende per mano e mi aiuta a scendere.
Non c'è un vero e proprio tappeto rosso da percorrere, ma alla serata ci sono ospiti illustri quindi sono presenti reporter che scattano foto e chiedono interviste.
Noi comunque non ci attardiamo fuori ed entriamo velocemente.
L'aria è gelida, mi stringo addosso il cappotto di lana a fiori che ho indossato sopra il vestito trasparente, mi sento la pelle d'oca in ogni centimetro del corpo.
Nel salone dove si svolgerà l'evento sono stati disposti tavoli rotondi fra le varie statue Greche che svettano sui loro piedistalli, in fondo alla sala c'è un palco dove verranno tenuti i vari discorsi di circostanza.
I tavoli davanti sono quelli occupati dagli ospiti più influenti, i reali e i politici, noi per fortuna siamo collocati nelle retrovie.
Ci accomodiamo al nostro posto ed immediatamente ci viene servito champagne in flute di cristallo, bevo il mio e subito dopo anche quello di Ben.
<Hey, vacci piano Imo!>
< Mi sembra di avere una centrifuga nello stomaco, porta pazienza Ben, non fare caso a me!>
Mi prende in parola, e si alza dicendo:
<Ti lascio un attimo, non combinare nulla di strano, vado a salutare Natalie, una mia collega!>
Osservo le persone presenti, Kristal non è ancora arrivata, allungo il collo per vedere meglio e riconosco il padre di Andrew seduto ad un tavolo di fianco a quello del primo ministro, comprensibile vista la sua carica politica, e poi vedo la causa di tutti i miei problemi, seduto vicino a suo padre, è girato di schiena ma sono certa sia lui.
Sono piena di dubbi, vado ora a parlargli, o vado dopo? Hobi è in hotel, sa cosa sono venuta a fare a grandi linee, sapere che è lì per me e mi sta aspettando mi dà la forza per affrontare tutto questo.
Ben ritorna al tavolo, si siede vicino e sussurra:
<Andrew è la davanti, con suo padre, te la senti?>
<No, ovvio che no! Ma devo farlo comunque!>
<Sei un miraggio stasera, anche troppo bella per quello che dovrai fare qui...non aspettare, digli quello che devi e poi vai a vivere il tuo sogno!> mi fa l'occhiolino e alza le sopracciglia malizioso<quando te ne andrai raggiungerò Natalie al suo tavolo!>
Stringo i pugni, penso a Hoseok, a quello che potremo fare assieme, penso ai suoi baci, al suo sorriso contagioso, mi alzo e mi dirigo verso il palco.
Giro attorno a tavoli e piedistalli, ma quando sto per raggiungerlo suo padre mi riconosce e mi viene incontro.
<Imogen cara! Cosa ci fai qui? Sei splendida, oscuri tutte le donne qui presenti!>
Andrew gira la testa e appena mi vede il suo viso perde colore.
<Grazie Robert, sono in compagnia di Benedict, ma avrei necessità di parlare un attimo con tuo figlio, se non disturbo...>
<Oh ma certo! Mi è dispiaciuto molto sapere che fra voi due le cose non hanno funzionato, ma spero abbiate mantenuto buoni rapporti!>
Ah, non sa quanto!
Mi rivolgo ad Andrew, che ha gli occhi spalancati e si aggrappa alla sedia come se fosse un salvagente in mezzo all'oceano.
<Posso rubarti qualche minuto Andy?>
Siamo davanti a tante persone, cerco di essere il più naturale e amichevole possibile.
Lui si alza, fa un gesto con la mano per indicarmi il fondo della sala, io però mi dirigo verso le scale principali, salgo al piano superiore ed entro in una saletta di servizio, una delle poche senza sorveglianza, ed accosto la porta, senza chiuderla completamente.
Andrew è silenzioso, mi ha seguito senza fiatare, mi giro verso di lui e raccolgo tutto il mio coraggio.
Ha uno sguardo scocciato, indossa anche lui lo smoking come tutti gli uomini presenti, i suoi occhi sono vigili, attenti, è sobrio.
A lato del naso ha una cicatrice piuttosto spessa, biancastra, che prima non aveva e che gli dà un po' l'aspetto di un pugile.
<Vedo che quella caduta dalle scale ti ha lasciato un segno sul viso!> gli dico.
<Hai voglia di fare del sarcasmo? Cosa cazzo vuoi Imogen? Non potevo dire nulla davanti a tutti prima, ma non ho tempo da perdere con te!>
Non avrà bevuto ma non è di certo collaborativo.
<Nemmeno io voglio perdere più tempo di quanto necessario, ma dopo quello che è successo a casa mia non potevo non farmi viva!>
È spazientito.
<Dai Imo, abbiamo fatto sesso mille volte, mi hai spaccato la faccia! Avrei dovuto denunciarti!>
Gesù, non ha davvero nessuna vergogna.
<Perché non l'hai fatto allora? Forse perché ti sei reso conto di aver oltrepassato i limiti?>
Andrew scrolla la testa infastidito, non ribatte, e so che non ci si può ragionare perciò taglio corto e continuo:
<Ho bisogno della tua attenzione, devo dirti delle cose e non le voglio ripetere, quindi apri le orecchie ok?>
<Allora?>
La voglia di schiaffeggiarlo è tanta, ma questa è la parte più importante di tutto il mio piano, non devo distrarmi.
<Ti ricordi di Fleur, la mia gatta?>
<Quella che pisciava sempre sul tappeto?>
<Si, proprio lei ..>
<Spero sia morta!>
<No, è viva, l'ho riportata a casa da mia madre, ma vedi...>
<Dura molto questa storia? Perché non me ne frega niente!>
<Fammi finire, vedrai che ti importerà! Per capire il perché di quei dispetti, il veterinario mi aveva consigliato di riprendere i suoi comportamenti quando ero fuori casa, e così, la sera in cui tu mi hai aggredito avevo messo una piccola telecamera in salotto...>
Andrew ha mille difetti ma non è stupido, ha capito benissimo come sta per finire il discorso e la sua espressione è di terrore. Terrore puro. Continuo:
<... quella sera, dopo tutto quello he è successo, il pensiero della piccola Fleur è passato in secondo piano, ma i giorni seguenti ho ricordato, e quando sono andata a verificare il contenuto della registrazione ci ho trovato questo...>
Apro la pochette, tiro fuori il cellulare, cerco il video e gli mostro lo schermo.
Lui fa due passi indietro e si appoggia al muro, guarda per due minuti o poco più poi si mette una mano davanti agli occhi.
<Spegni! Non voglio vedere! Spegni ho detto!>
<Si, lo so che è uno spettacolo orribile, c'è tutto quello che è successo da quando sei entrato in casa mia fino a quando te ne sei andato!>
<Sei una bastarda! Cosa vuoi? Soldi? Quanto vuoi per distruggere questa mostruosità?>
<Questa mostruosità è opera tua! Non voglio nulla da te, men che meno i tuoi soldi, e se vuoi che lo cancelli lo farò subito, nemmeno io voglio avere un video del genere sul telefono....ma spero proprio che tu non pensi che questa sia l'unica copia!>
Andrew sta respirando veloce, si mette una mano sul cuore, è al limite, sembra voglia piangere tutte le sue lacrime.
<Nessuno sa di questa registrazione Andy, nessuno, solo io e te, ma converrai con me che non era saggio eliminarla completamente, così l'ho portata dove tu non potrai mai arrivare, quindi ti consiglio di metterti il cuore in pace!>
<Dove?> chiede con un filo di voce.
<È custodita nella cassetta di sicurezza di mio nonno, nessuno può metterci le mani, solo io...>
<L'hai messa in banca tra i beni del duca del Devonshire?>chiede incredulo.
<Esatto, ma lui non può ritirarla, solo io posso farlo e solo presentando una lettera che è sottochiave dal mio avvocato>
<Avvocato? Sei andata da un avvocato?>
<Si, ma non gli ho rivelato il contenuto della registrazione, sarebbe stato troppo pericoloso vista la carica di tuo padre, non voglio scandali e non voglio che nessuno soffra più del dovuto>
Andrew si sta allentando il fiocchetto al collo della camicia, sta sudando.
<Conoscendoti non sarai andata da un avvocato qualsiasi, ma da quel serpente di Thomas Ellis!>
<Mi conosci bene, te lo concedo!>
<Sei un mostro Imogen!>urla.
<Ho imparato dal migliore>
<Mi stai ricattando? È questo che vuoi fare?>
<Non lo chiamerei proprio un "ricatto"...>
<Cosa vuoi? Cosa cazzo vuoi da me?>
<Voglio che tu sparisca per sempre dalla mia vita, non voglio mai più vederti e tu non devi mai più nominarmi, se dovessimo per caso incontrarci da qualche parte tu te ne andrai, se ci dovessimo vedere per strada voglio che torni da dove sei venuto o cambi direzione....>
<Non ci posso credere! È un incubo, non può essere reale!>
Sta' camminando avanti e indietro con le mani nei capelli.
<Andrew, fermati un attimo e ascolta. Io ti ho amato davvero, ed è questo che mi fa più male in questa storia, e, sebbene molti pensino che tu sia un perfetto coglione da sempre io so che non è così, ma ti sei perso, devi ritrovare la strada giusta e condurre una vita diversa....>
<Non venirmi a fare la lezione su come devo vivere! Cosa ne sai di come sia la vita con un padre come il mio?>
<Non sei l'unico ad avere genitori ingombranti, tuo padre è una brava persona, sei tu che ti senti inferiore e fai di tutto per poterlo eguagliare, nessuno te l'ha mai chiesto, nemmeno lui!>
<Se faccio come vuoi che ne farai del video?>
<Nessuno sa della sua esistenza, te l'ho detto, ne i miei genitori, ne Ben, ne Kristal. Rimarrà dov'è. Ma se succede qualcosa, qualsiasi cosa ti riguardi direttamente, o riguardi un tuo dubbio comportamento, o se dovesse succedere qualcosa a me...in tutti questi casi il video passerà direttamente alla polizia!>
<Cosa? Ma sei pazza? Se devo starti lontano come faccio a sapere se ti succede qualcosa? E che colpa ne avrei io? Non vivi mica sotto una campana di vetro!>
<Allora prega che non mi capiti mai nulla!>
Si appoggia con la schiena al muro, è sfinito.
<Non puoi farmi questo Imogen, va oltre le mie possibilità, la tua vita non è una mia responsabilità!>
<Lo è diventata nel preciso momento in cui hai deciso di picchiarmi e di violentarmi, d'ora in poi farai i conti con questo finché vivrai, non potrai dimenticare neanche volendo, basterà guardarti allo specchio e vedere quel segno sul naso per ricordarti che razza di mostro sei stato!>
Si strofina le mani sul viso, ha gli occhi rossi.
<Farò come dici tu, non ho altra scelta, hai vinto! Sei contenta?>
<No Andrew, non ho vinto proprio nulla, abbiamo perso tutti e due, mi dispiace, non sarei mai voluta arrivare a questo punto>
Dopodiché raccolgo la gonna e me ne vado silenziosamente, lasciandolo solo con le sue paure.

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