SOLE DENTRO

12

Io e Ben siamo in videochiamata con Kristal che è a Parigi, da noi è mattino, da lei è pomeriggio.
Ho raccontato loro la mia avventura negli Hamptons, ormai non potevo più tenerlo per me e già mi sentivo in colpa tantissimo da mesi ad averlo tenuto nascosto ai miei confidenti più cari.
<Insomma...avere il numero di telefono di un membro dei BTS è una cosa di un certo rilievo!> esclama K.
<Io credo che il rilievo lo faccia invece tutto quello che è successo prima di quel numero!> dice Ben.
Sono a letto, ancora sotto le coperte, Benedict è seduto sulla poltrona in velluto rosa di fronte a me, lui si è già vestito.
È la mattina dopo il cocktail party di mio padre ma ancora non siamo scesi per colazione.
<Si ma tu cosa pensi Kik?> chiedo.
<Ho avuto modo di incrociare qualcuno di loro a qualche sfilata...non so, sono inavvicinabili, ricercatissimi, tutto quello che toccano diventa oro, sono dentro con tutti e due i piedi nel mondo che tu cerchi sempre di evitare Imo!>
<Si concordo, ascoltando quello che hai sempre detto in questi anni, avrei pensato che a farti fare pazzie sarebbe stato un topo da biblioteca occhialuto con la giacca di tweed, ma evidentemente questo coreano ci sa fare...> rincara la dose Ben, massaggiandosi il mento.
<Ragazzi, state andando fuori tema, è successo solo una volta, non succederà più, io ho chiuso con gli uomini, quello con Hoseok è successo prima di...prima di.... insomma chi mi vorrebbe dopo ...dopo Andrew?>
<Imo ti prego, non dire queste cose, non posso rimanere qui con voi, devo andare, non farmi continuare i fitting con una pietra nello stomaco! Sai benissimo che non stanno così le cose, non hai colpe e sei una donna meravigliosa... chiunque sarebbe fortunato ad averti accanto, Ben ti prego, devo andare, confido in te!>
Ci salutiamo.
Ben si sta massaggiando la fronte.
<Non hai intenzione di chiamarlo quindi?>
<Per fare cosa? Per conoscere una ragazza che non è più quella che lo ha colpito? Una ragazza che aveva progetti e sogni e adesso non pensa ad altro se non farla pagare a chi l'ha picchiata e violentata?>
<La vita non è facile Imo...>
<Lo dici a me? Me ne sono accorta Ben!>
<Tu sei sempre tu, è solo che in questo momento ti percepisci diversa! Ti sono accanto ogni giorno e lo vedo...sei ferita, devi guarire!>
<Hoseok non sa come ero prima, ha la possibilità di conoscermi adesso! Merita di più!>
<Cioè? Spiegami! Quanti anni ha lui? 25? 28? Chi dovrebbe frequentare? Una vergine immacolata? Dove dovrebbe trovarla una donna illibata a questa età?>
<Non intendevo questo! Ma non potrei mai dirgli quello che ho subito e non sarebbe giusto nasconderlo, se ci dovessimo vedere ancora lui potrebbe voler ancora....fare ancora...e io....no. No Ben. Lui non merita questo>
<Cosa sai cosa merita lui? Io invece mi chiedo se lui si merita te!>
<Facciamo che non ci meritiamo a vicenda e chiudiamola qui!>
<È partito stamattina, ho sentito tuo padre che ne parlava con loro ieri sera, prova a mandargli un messaggio!>
<No, vedrai che si dimenticherà di me!> vorrei tanto che non fosse così però, ho un groppo in gola.
<Se si dimenticasse di aver fatto sesso con te vorrebbe proprio dire che non ci sta con la testa!>
Sorrido.
<Ti piace proprio eh?>chiede.
<Si...tanto> vorrei piangere.
Si alza di scatto.
<Dai, esci da lì, andiamo giù a mangiare qualcosa!>
Scendiamo nel salone, è stato quasi tutto ripristinato tranne gli addobbi floreali, sul tavolo di fronte al camino Theresa, la governante, ha apparecchiato per la colazione.
I miei due fratelli sono già operativi, uno è al telefono appoggiato alle vetrate e guarda giù in strada, l'altro è seduto al tavolo davanti al PC.
Ci accomodiamo, addento un muffin ai frutti di bosco e mi verso un thè caldo nella tazza davanti a me.
Connor chiude la telefonata e viene a darmi un bacio sulla guancia.
<Buongiorno patata!>
<Buongiorno... papà non scende?>
<Papà è già partito, è dovuto volare a L.A. per un impegno dell'ultimo minuto>
Interviene Paul togliendo gli occhi dallo schermo:
<Si, e come sempre noi dobbiamo rimediare ai casini! Siamo in partenza per Seoul e lui ci da' buca...> impreca e torna al suo lavoro.
Appoggio il muffin e cerco di essere indifferente mentre chiedo:
<A Seoul? A fare cosa?>
<Siamo invitati al party per la presentazione dell'album di Hope, ci abbiamo lavorato per un anno e finalmente il prodotto è finito...e abbiamo alcuni pezzi da arrangiare assieme agli altri membri...>
<Che ne farete del biglietto che Grayson non può usare?> si informa Ben.
<Se Rebecca, la nostra assistente, non riesce a venire al posto suo, vedremo di farcelo rimborsare...> risponde Paul.
<Verrà Imogen con voi!> se ne esce il mio amico.
Cosa?
Mi giro di scatto verso di lui.
<Si, verrà Imo> insiste <proprio stamattina mi diceva quanto è curiosa ed impaziente di visitare la Corea!>
<Ah si?> Connor è curioso <ma da quando?>
<Effettivamente eri l'unica ad essere interessata alle lezioni della nonna, noi ti lasciavamo sempre con lei al cottage ed andavamo fuori a giocare a calcio!> ride Paul.
<È vero!...ma sai che non è una cattiva idea, se ci tieni così tanto potresti visitare quello che ti interessa mentre noi lavoriamo, saresti sola ma non è mai stato un problema per te!> Connor praticamente ha già pianificato tutto.
Io ancora non ho proferito parola, sono pietrificata, se andassi sarebbe davvero una pazzia ancora più grande di quella fatta negli Hamptons, manderei un segnale sbagliato, non è quello che voglio...
Ma è davvero così? Voglio davvero non vederlo più? Sono stata scortese e maleducata, forse ci ha ripensato...magari è lui ora a non volermi più vedere! Cosa faccio? Qual'e' la cosa giusta da fare?
<Cosa faccio patata? Chiedo a Rebecca o sei dei nostri?> Paul vuole una risposta.
Mi giro di nuovo verso Ben provando a dire:
<Se vado vieni anche tu!>
<Non posso, devo tornare a Londra, ho un lavoro da portare avanti! Vai tu!>
Poi mi sussurra all'orecchio:
<Datti questa possibilità, fallo per me se non vuoi farlo per te, provaci! Se va male almeno sai che hai tentato! Ti prego Imogen!>
Maledizione!!!