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Mio padre e i miei fratelli sono a Londra, fra due giorni ci saranno i BAFTA, sono stati invitati per consegnare dei premi e, molto probabilmente, per ritirarne altri, non c'è anno in cui non vengano menzionati nei discorsi di ringraziamento di un artista piuttosto che di un'altro.
Siamo a pranzo al Dorchester, siamo presenti tutti e cinque, erano anni che non mi trovavo a tavola con tutta la famiglia al completo.
Il ritorno di fiamma tra mio padre e mia madre mi fa piacere, ovviamente, ma mi mette anche a disagio, vedere i loro sguardi così teneri mi crea imbarazzo, mentre parliamo lei gli accarezza distrattamente la spalla, oppure lui le mette una mano sulla coscia.
Distolgo lo sguardo.
Ho assoluto bisogno di parlare loro di Hope, devo sfogarmi, ho bisogno di avere un parere e di sperare nella loro comprensione.
Non è fondamentale, nella vita ho sempre fatto di testa mia senza farmi mai influenzare ma qui si parla di qualcosa di veramente serio.
È passato quasi un mese da quando ci siamo salutati all'areoporto.
Con i miei due amici mi sono confidata immediatamente, i loro feedback non sono stati positivi, era da immaginare che la proposta di un trasferimento non fosse accolta bene.
Ben in realtà ha detto di non esserne troppo sorpreso, non serve un genio per capire che se vogliamo che la nostra storia possa avere una chance è l'unica soluzione, ma mi ha suggerito di rifletterci bene, anzi, benissimo.
Kiki è stata molto più dura, premettendo che non ci pensa proprio a lasciare andare la sua più cara amica a vivere così lontano da lei, mi ha fatto notare che lo conosco da troppo poco tempo e che una soluzione come questa è a dir poco prematura.
Sono combattuta, non so che fare, ma una cosa è certa e cioè che da quando siamo lontani sono inquieta, non riesco a dormire, lo sento vicino eppure è troppo distante, ho bisogno di lui, del suo calore, sentire la sua voce non è abbastanza.
<Tesoro? Tutto bene?>
Mia madre mi sta osservando con i suoi occhi obliqui, ha i capelli pettinati all'indietro fermati da un cerchietto tempestato di pietre colorate, il suo sguardo è preoccupato.
<Si, io ...devo dire una cosa, a tutti voi...> mi rivolgo verso Paul e Connor.
Mio padre appoggia il cucchiaio con il quale stava sorseggiando un consomme', si pulisce le labbra con il tovagliolo ed aspetta di sentire la mia confessione.
Guardo le mie mani sul mio grembo e provo a sganciare la bomba.
<Sto frequentando un ragazzo, da un po' di tempo... Da quest'estate e...>
<Oh tesoro! Ma perché non hai detto nulla? Chi è? Lo conosco?> mia madre è speranzosa.
Lo sguardo che si sono scambiati i miei fratelli non mi passa inosservato ma continuo senza esitazione.
<No mamma, non lo conosci...ma voi si, voi sapete chi è....e beh.... è Hoseok>
Silenzio.
I miei fratelli stanno osservando mio padre che a sua volta sta guardando un punto non definito della stanza.
<Ah! Non è inglese?> chiede mia madre.
<No, è sudcoreano>
<Cassandra ti prego, aspetta un attimo...> mio padre le prende la mano e anche la parola.
<Come è potuto succedere questo? È stato a Seoul quando sei stata da loro con i tuoi fratelli?> è minaccioso.
<No, io l'ho conosciuto ad agosto, negli Hamptons>
<Quella sera alla festa tu non c'eri, e loro si sono fermati a N.Y. solo una notte, come puoi avere una relazione con lui?>
<L'ho rivisto a Natale ed anche a Seoul e..> mio padre batte sul tavolo con il palmo della mano e mi interrompe.
<Gray che succede? Chi è questo ragazzo?> mia madre comincia a preoccuparsi, la tensione è palpabile.
<L'hai rivisto a Seoul? Dove erano i tuoi fratelli mentre succedeva questa cosa?> li fulmina con lo sguardo aspettando una risposta.
Connor finisce il vino che ha nel bicchiere ma non risponde.
Paul si giustifica dicendo:
<Papà è adulta! È libera di fare come crede! Ci ha chiesto di poter stare con lui per due giorni e noi glielo abbiamo permesso!>
Mi giro verso mio fratello.
<Ti ho solo riportato quello che lui mi ha chiesto di dire! L'idea non è stata mia Paul!>
<Si ok, ma ci sei andata eccome a casa dei suoi però!>
Oh Gesù.
<Coooosa?> mio padre è sgomento<sei andata a casa della famiglia di J-Hope?>
<Si ma loro non c'erano...ma non eravamo soli!> mi affretto a dire.
Connor alza gli occhi al cielo.
La testa di mia madre sembra stia seguendo una partita di ping pong.
Gli occhi turchesi di mio padre sono duri e freddi, provo a spiegarmi meglio ma non la vedo affatto bene.
<Ascolta papà, è stato davvero un caso, ci siamo incontrati e frequentati per quanto ci è stato possibile. Ma lo sai...sai com'è la sua vita, per poter stare assieme è venuto qui a Londra e...>
<Io lo so perfettamente come è la sua vita, qui chi sembra non saperlo sei tu! Bang lo sa?>
<Cosa? No, non credo>
<E spera non lo sappia mai!>
<Perché? Non è mica suo padre!>
<Non parlare così! Lo sai in che guaio ti sei cacciata?>
Lo so, e non ha tutti i torti ma voglio difendermi, difenderci.
<È un ragazzo a posto, in gamba...e io lo amo>
Mia madre strabuzza gli occhi, Connor si alza e si dirige alla toilette, Paul si mette una mano sulla fronte.
Mio padre cerca di dominarsi, versa del vino nel suo bicchiere e si rivolge a sua moglie spiegandole chi è il ragazzo di cui stiamo parlando.
Quando lei sembra aver capito l'entità del danno si rivolge a me.
<Tesoro ascolta... capisco che questo Hoseok sia una persona carismatica, senz'altro di bell'aspetto ma, cara, sei andata al college con i principi di questo paese, frequentiamo persone altolocate, conosco decine di ragazzi che vorrebbero conoscerti e frequentarti...te li posso presentare... c'è Adam Attenborough, è un genio della finanza, è molto carino...>
<Da quando pensi possa interessarmi il ceto sociale di chi frequento? Non ha nessuna importanza! Proprio tu mi dici questo! Hope è coreano! Lo sei anche tu per metà!>
<Si, si...ma tu vivi qui, puoi aspirare a molto di più, ad una vita agiata, soddisfacente, che non ti costringa a vivere dietro l'ombra di nessuno! Lo capisci? Se lui è la persona che mi state dicendo, sarai costretta a corrergli appresso... è complicato!>
<Mamma ti prego risparmia il fiato!>
<Come ti permetti! Chiedi scusa immediatamente!> ordina mio padre.
<Hope vale più di qualsiasi duca, o conte, o baronetto, o genio dei numeri, lui è speciale papà!>
<Si! Lo è! Lo conosco da prima di te, ma non ti appartiene e mai ti apparterrà, ha scelto una vita che non gli permette di essere libero Imogen! Come pensi di poterlo vedere?>
Silenzio.
<Per tutti gli inferni!> continua mio padre<ti ha chiesto di raggiungerlo? È così? È questo che ti tormenta? Ti ha chiesto di vivere da lui a Seoul?>
Abbasso lo sguardo.
<Oh porca puttana!> sbotta Connor.
<Grande!> esclama Paul.
<Si, me lo ha chiesto, mi ha proposto un lavoro alla Hybe.>
<No, no tesoro, ti prego no!> le labbra di mia madre iniziano a tremare.
<E tu cosa hai risposto?>
<Non lo so! Pensi sia facile per me?>
<Certo che no! La tua risposta mi consola, mi fa piacere vedere che hai preso tempo e che non hai perso del tutto la ragione!>
<Qui chi ha perso la ragione è Hoseok!> esclama Connor <quando lo vedo lo uccido!> ma sulle labbra gli spunta un lieve sorriso.
<Posso capirlo, tua sorella è bellissima , in lei convivono il candore, che lui riconosce come caratteristica del suo paese e il fuoco della Scozia, forse queste due cose la rendono irresistibile ai suoi occhi...> si massaggia la barba pensieroso.
<Sono brave persone papà, lo sai, è raro trovare correttezza nel nostro ambiente, ma in generale, loro sono diversi> Paul è sempre stato dalla mia parte.
<So tutto ragazzi, conosco Bang, siamo amici, abbiamo lavorato assieme, lavoreremo in futuro con loro> si rivolge a me <tra tutte le strade che hai davanti hai scelto quella più ripida e tortuosa, ma non sei sola, qualsiasi cosa succeda, qualsiasi sia la tua decisione noi saremo al tuo fianco ma, ti chiedo di aspettare, di riflettere, qualche mese in più lontano non vi farà male, vi aiuterà a chiarire le idee...vero Cassandra?>
<Si io...io voglio solo che tu sia felice, sono sorpresa, non me lo aspettavo, ma sono felice solo se lo sei tu. Ho già due figli che lavorano dall'altra parte del mondo, tu sei sempre stata qui con me, è dura pensare di perderti....certo, aiuterebbe poter conoscere questo ragazzo, se devo affidargli la mia bambina...> si tampona gli occhi con le dita perfette dalla manicure impeccabile.
<Ci penserò, rifletterò bene, ve lo prometto!>
<Perché ho come la sensazione che la decisione in realtà l'hai già presa?>
Paul a volte dovrebbe tacere.
<Non ho deciso proprio un bel niente Paul! Non so che fare! Ho paura! Ma non ho alternative se voglio vederlo!>
<Ti sei già risposta da sola!>
<No!>
<Si!>
Mia madre alza le mani in segno di resa.
<Ragazzi? Vi prego! Non qui! Ne riparleremo ancora, questo è certo, ma ora vi chiedo di mettere fine a questa discussione!>
Obbediamo tutti riprendendo in mano i cucchiai.
Ma il cibo è come se avesse un'altro sapore, per tutti e cinque.

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