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Il motivo principale del mio trasferimento è stato Hoseok, anzi, è l'unico motivo che mi ha spinto a fare una cosa del genere e, da quattro mesi, siamo finalmente una coppia.
Ho già detto che non è semplice vivere la nostra relazione, non siamo sicuramente convenzionali, ma lui mi considera la sua fidanzata, dalla sua ottica sembra tutto molto stabile e ufficiale quando non c'è nulla di tutto questo, per me è tutto nuovo e strano, noi occidentali parliamo di fidanzamento dopo anni di rapporto, dopo del vissuto, dopo una dichiarazione più seria con anello annesso.
Qui è un po' diverso, io tendo ad essere cauta e misurata, lui è invece sempre pieno di attenzioni, progetti che prevedono una convivenza, è affettuoso e fin troppo generoso.
I momenti trascorsi assieme sono talmente perfetti da sembrare irreali, quando sono con lui scopro cose nuove anche su me stessa, mi sento come se avessi dentro un fiore appena sbocciato che diffonde ovunque il suo profumo e mi spinge a dare il meglio, si, con lui mi sento migliore.
In questi mesi abbiamo fatto l'amore più di quanto credevo umanamente possibile, tanto da crollare esausti uno tra le braccia dell'altro.
Abbiamo passeggiato mano nella mano all'alba lungo il fiume Han, ci siamo baciati per ore correndo sotto la pioggia torrenziale di fine estate.
Abbiamo riso fino alle lacrime mangiando sul letto fra le lenzuola ancora umide di noi, guardandoci senza dire nulla, assaporando la nostra compagnia.
È il mio sole, il suo tepore mi scalda e mi tiene in vita
L'intensità di quello che provo mi spaventa, lo amo, lo amo con ogni cellula del mio corpo, ma non glielo dirò mai, non posso espormi fino a questo punto, la paura di perderlo è troppa.
Sono le 7:45 del mattino, ho in mano un termos con il caffè macchiato preso lungo il tragitto che percorro ogni giorno fino alla stazione della metro.
Questa mattina ho del lavoro da sbrigare in ufficio, Ambrose, il mio collega, mi avrà sicuramente lasciato pile di cartelle con contratti, relazioni e comunicati da tradurre.
Le porte del mio treno si aprono, salgo e mi siedo prendendo dalla borsa l'occorrente per sistemare il trucco, la sveglia non è suonata e sono dovuta uscire di casa come una furia per non arrivare in ritardo al lavoro.
Oggi è uno di quei giorni in cui so già che io e Hobi non ci vedremo, lui è fuori Seoul per delle riprese, quando è in agenzia lavoriamo in piani diversi, abbiamo orari diversi e comunque non vogliamo che nessuno possa pensare che fra noi ci sia qualcosa, a parte chi già lo sa ovviamente, ma sono davvero pochissime persone, i membri del gruppo e Keto, forse Bang sospetta qualcosa ma, a parte che non lo vedo mai, se ha parlato con mio padre a me non ne ha fatto parola.
Ogni tanto però, durante la mia pausa pranzo io e Hobi ci concediamo un bacio incontrandoci sul tetto della Hybe, non ci va quasi mai nessuno, a quell'altezza tira un vento infernale e il pericolo di essere visti è quasi nullo.
È una giornata di fine novembre grigia e umida, alzo gli occhi al cielo e affretto il passo, le nubi basse promettono pioggia, il freddo mi si insinua lungo il collo, mi alzo la sciarpa sul viso e mi dirigo verso l'entrata dell'agenzia prendendo il mio badge dalla tasca del cappotto.
Guardo sorridente un gruppo di ragazze che si stanno facendo foto ricordo sugli scalini con le photocard dei loro Idol preferiti fra le dita.
Quando arrivo in ufficio finalmente chiudo la porta e mi siedo, tiro fuori dalla borsa il mio caffè per poterlo sorseggiare con calma alla scrivania, il suo aroma mi riporta a casa, quando me lo preparavo prima di andare a studiare in biblioteca, chiudo gli occhi e provo ad immaginare cosa staranno facendo i miei amici in questo momento, probabilmente staranno semplicemente dormendo visto il fuso orario che ci separa.
Mi alzo e regolo le tende interne per fare arrivare più luce possibile, io e Ambrose condividiamo gli spazi ma è raro che io sia in sua compagnia al lavoro, solitamente ci alterniamo, se lui è fuori sede io lo sostituisco e se sono fuori io resta lui qui.
È un ragazzo, anzi un uomo visto che ha una trentina d'anni, solo che tutti i coreani dimostrano quindici anni in meno, molto attraente, spigliato, e lavora per i ragazzi da anni, li segue in ogni spostamento all'estero, non si occupa quasi mai di traduzioni con il team internazionale, quindi, quando ci sono fascicoli che richiedono questo tipo di revisione li passa direttamente alla mia attenzione, è un lavoro lungo, noioso e che necessita della massima concentrazione.
Sulla mia scrivania c'è una pila di cartelle che deve essere smaltita,  apro la prima, è una lettera di richiesta da parte di una multinazionale americana, propongono Taehyung come testimonial dei loro prodotti per la prossima stagione estiva, sorrido, ne ho già tradotte decine provenienti da tutto il mondo di cose di questo tipo.
Un leggero bussare mi distrae, la porta si apre e la segretaria personale di Bang si affaccia educatamente.
<Ti disturbo?> chiede.
<Oh no entra pure, ho iniziato ora a leggere i fascicoli che mi avete lasciato ieri sera>
<Non preoccuparti, per il momento mettili da parte, ho qualcosa di più importante da esporti> e mi porge in modo solenne dei fogli che teneva dietro la schiena.
Allungo la mano per prenderli ma lei li allontana e mi scruta in viso con aria molto seria dicendo:
<Questo ha la priorità su tutto, abbiamo bisogno che tu traduca e se è necessario che riformuli le frasi, il concetto deve essere il più chiaro possibile, è molto importante!>
<Va bene certo.... farò del mio meglio!> la rassicuro.
<Deve essere restituita entro mezzogiorno....e mi raccomando, tieni la massima discrezione>
Accidenti.
<Ma di cosa si tratta?> adesso sono curiosa come una scimmia.
Lei non mi risponde, ma andandosene sussurra:
<Andremo incontro a mesi difficili, questa storia farà tremare la Hybe fino alle fondamenta!>
Appena se ne va chiudendosi la porta alle spalle porto la mia attenzione a ciò che mi ha lasciato.
È un comunicato stampa che avvisa dell'imminente arruolamento nell'esercito da parte dei membri dei BTS.

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