Le nuvole si stanno addensando all'orizzonte più velocemente di quanto previsto, mi allontano dai vetri e cerco nell'armadio qualcosa di comodo da indossare, devo sbrigarmi.
Sento in lontananza i rumori del party che si sta svolgendo nell'ala della villa che si affaccia sull'oceano.
Siamo negli Hamptons ed è fine agosto, l'evento era stato ovviamente organizzato da tempo, e per non annullarlo, le persone invitate sono state spostate nel patio verandato e all'interno della villa, per evitare di dover scomodare un centinaio di VIP ed artisti influenti all'ultimo momento a causa della pioggia.
Indosso una t-shirt larga, un paio di bermuda in felpa grigi, mi raccolgo i capelli in una coda di cavallo e li schiaccio sotto un cappello da baseball.
Chiudo lo zaino nel quale ho infilato una felpa, un sandwich, acqua e una bottiglia di costosissimo whisky sottratto alle provviste ai piani inferiori.
Scendo velocemente le scale, mi intrufolo in cucina, mi faccio strada attraverso l'andirivieni dei camerieri in livrea e, per non essere vista, esco dalla porta laterale.
Affretto il passo e mi incammino lungo la strada che costeggia la spiaggia.
Ogni tanto qualche costruzione super lussuosa di proprietà di newyorkesi super facoltosi interrompe la vista dell'oceano.
Sono diretta al capanno in legno di mio padre, che si trova sulla battigia in fondo alla via, non manca molto, ma qualche gocciolone comincia a cadere prima che io arrivi a destinazione.
Il cielo è plumbeo e crea un contrasto di luce irreale contrapposto al colore dell'acqua del mare.
Giro a sinistra per percorrere la passerella che porta alla spiaggia, è talmente coperta di sabbia che nemmeno si scorge.
Si sta alzando un vento fortissimo, infilo la mano nella tasca dei bermuda e stringo la chiave che serve per aprire il lucchetto della porta.
Vedo il capanno in lontananza, non manca molto, socchiudo gli occhi e comincio a correre.
Sembrano le costruzioni che si vedevano nella serie di Baywatch, è rialzato dal suolo e poggia su delle travi in legno, verniciato di colore azzurro, con la scaletta nella parte davanti, è usato come rimessa per le tavole da surf e tutto quello che serve per praticarlo, è più grande di una torretta da guardiaspiaggia, dentro mio padre è riuscito a farci stare anche un tavolo ed un vecchio divano.
Mi riparo il viso con le mani, la sabbia alzata dal vento mi sta letteralmente pungendo le guance, sto per salire la scaletta quando vedo una figura tutta incappucciata correre verso di me.
Alzo un braccio e grido:
<Hey! Vuole ripararsi?>
La persona ora è abbastanza vicina da poter capire che si tratta di un uomo, oppure un ragazzo, non saprei dire, ha un cappello di lana in testa, in una mano tiene il cellulare e con l'altra si sta tirando la felpa sul viso per proteggersi dal vento e dalla pioggia che ha iniziato a cadere copiosa.
Non risponde ma mi segue di corsa sulla scala, apro velocemente il lucchetto e la porta e ci infiliamo dentro con il fiato corto.
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SOLE DENTRO
ChickLitJ-Hope talentuoso membro del famoso gruppo dei BTS, ballerino eccezionale che con la sola forza di volontà ha raggiunto traguardi inimmaginabili, si ritrova a dover lottare contro un destino difficile per conquistare quello che desidera di più al m...